
Quei
"tedeschi" d’Italia puniti dalla politica
Silvio
Fortuna, dell’Associazione industriali di Vicenza,
ha presentato l’appuntamento della tre giorni in
Fiera. Appuntamento che ha un obbiettivo su tutti:
scoprire e migliorare la presenza sul mercato delle
aziende. A livello locale e nazionale, ma anche mondiale.
Una scommessa anche e soprattutto per il Nordest, dice,
capace di rivaleggiare economicamente con Paesi forti
come la Germania ma penalizzato da una cattiva immagine
La sfida che vuole
lanciare la Settimana della Comunicazione è semplice ma
non facile. Semplice perché il messaggio è chiaro: far
capire il valore della comunicazione e della
presentazione dei prodotti sul mercato. Non facile
perché si tratta di un terreno spesso tutto da scoprire,
con le migliaia di piccole realtà imprenditoriali
(soprattutto nel Nordest) che di pubblicità, immagine e
marketing non se ne sono mai interessate. O se ne sono
interessate poco. Senza contare l’appuntamento
dietro l’angolo con Europa unita, la globalizzazione
dei mercati mondiali e le nuove tecnologie.
Silvio Fortuna,
dell’Associazione industriali di Vicenza, che ha
presentato l’appuntamento del 28-29-30 maggio alla
stampa, spiega cosa significano per il Nordest i tre
giorni della Settimana della Comunicazione: "Sono
molte le ricerche aziendali nel Veneto che parlano di
grandi risultati nella produzione ma di scarsa attenzione
al mercato e all’immagine. Ed è anche di questo che
vogliamo parlare qui in Fiera di Vicenza".
Ma fino a che punto le
piccole imprese possono essere coinvolte da campagne
pubblicitarie, promozioni, strategie di marketing?
"Il problema riguarda
anche i piccoli imprenditori: l’impresa deve far
conoscere la sua esperienza, il valore del suo prodotto,
il lavoro che c’è dietro. E’ qui che si
costruisce l’immagine. Anche quella del paese,
quella dell’Italia. Un esempio: quando vado in giro
sento che esiste "l’immagine Germania",
con la sua nomea di puntualità, precisione, serietà,
produzione avanzata. La nostra imprenditoria non è da
meno, ma in giro l’idea dell’Italia è diversa.
E purtroppo è quella che presentano i giornali, quella
del teatrino politico fatto di clown. Ma chi tratta con
le ditte nostrane poi scopre la verità: in Malesia, per
dire, gli italiani sono considerati "puntuali e
precisi"…".
Poi Vicenza e (spesso) il
Veneto. Fortuna ammette che "qui da noi manca
l’analisi e l’approccio di mercato. Ma è ora
che le aziende capiscano che non si sta più giocando una
partita di campionato, ma una Coppa Uefa…".
Infine la scelta della
sede: perché proprio a Vicenza?
"Beh, negli anni
scorsi la Settimana della comunicazione, che si è tenuta
a Roma e a Cernobbio, riguardava solo il mondo della
comunicazione, lasciando fuori l’impresa. Ora
abbiamo deciso di mettere insieme le due cose in
un’unica sede per unire due "mondi"
diversi: allora perché non a Nordest, dove
l’impresa è un modello? Quanto a Vicenza, la scelta
sembra logica: in fondo è la terza associazione
industriale d’Italia per numero di iscritti".
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