URAGANO
GRILLO
Giovedì
8 Maggio è stato un giorno speciale per noi studenti del
"Rossi": il giorno dell'incontro con Beppe
Grillo. Su invito del Preside e dei docenti che
intendevano trasmetterci, tramite le parole del comico
genovese, moniti sulla violenza e sullo sballo giovanile,
si è tenuto quest'incontro, un'inconsueta assemblea in
cui Grillo, naturalmente, è stato il mattatore. Il
divertente dialogo di cui vi riassumo un campionario, è
stato mosso dalle domande poste da noi studenti e dai
professori.
Grillo ha iniziato col
parlare della scuola in Italia, dicendo che essa dovrebbe
avere la funzione di termostato col mondo esterno,
dovrebbe invertire le tendenze presenti nella società e
ottenere con questa un equilibrio. Parlando di
criminalità e mafia, il comico ha sottolineato la
presenza della vera mafia dentro i palazzi importanti
delle istituzioni. La nuova criminalià, ha detto, si
maschera all'interno di grattacieli importanti, ha una
struttura societaria ed è ben protetta dalla legge.
Non poteva mancare dalla
platea una domanda sulla politica, alla quale il comico
ha risposto dicendo che la politica non è fatta dagli
uomini che sono a Roma, ma guidata da grandi
organizzazioni (come il fondo monetario) che da migliaia
di chilometri guidano il nostro paese. Svariando poi in
ogni campo, Grillo è arrivato ad un argomento
sicuramente a lui congeniale: la pubblicità. Ha detto,
al riguardo, che siamo nell'era in cui nei prodotti si
scrive cosa manca (senza polifosfati, senza grassi, etc.)
ma non si mette una cosa più importante ed utile come la
composizione del prezzo suddivisa in manodopera, materie
prime, pubblicità e quant'altro porta a raggiungere quel
determinato prezzo di vendita.
In esclusiva per il nostro
giornale interno, l'ospite ci ha rilasciato qualche
confidenza sul suo periodo scolastico:"Ero un
ragazzino molto spiritoso-ci ha detto- e in classe facevo
sorridere tutti. Purtroppo i professori non se la
prendevano mai con me, ma con i miei compagni che avevano
riso alle mie battute."
Tutti felici, o quasi,
alla fine. Un po' delusi sono rimasti i docenti che con
domande mirate volevano portare il comico a dire le
solite cose a noi alunni e non ci sono riusciti: Beppe
Grillo ha evitato ogni domanda e ha spiazzato tutti con
risposte sarcasriche e imprevedibili, evitando di fare la
solita predica.
Proprio questo il
messaggio che è restato di più agli studenti: imparare
a usare la propria testa senza lasciarsi condizionare da
chi vuole che tutti pensino allo stesso modo.
di
Andrea Nicoletti, 4^CE
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