Il futuro?
Chiedetelo a 007
La
storia dei film ispirati alle avventure di James Bond
007, agente del MI5, il servizio segreto britannico di
spionaggio, è intimamente legata alle trasformazioni e
alle evoluzioni sociopolitiche avvenute negli ultimi
quaranta anni. Ed è così che la serie più lunga della
storia del cinema (diciotto film dal 1961, uno nuovo -
Tomorrow never dies - in arrivo a Natale, più un numero
incalcolabile di parodie) diventa specchio della
situazione politico economica mondiale e non solo. Così
i film di 007 hanno influenzato e sono stati crogiuolo di
trentanni di manie, ansie e aspettative di milioni
- se non miliardi - di spettatori in tutto il pianeta
Tutto incominciò nel
1961, quando per portare sullo schermo il personaggio
inventato e raccontato nei libri dellex-agente
inglese Ian Fleming, i produttori Harry Saltzman e Albert
"Cubby" Broccoli scelsero uno sconosciuto, ma
aitante attore scozzese di nome Sean Connery. In
principio per la parte di 007 - di cui Fleming dà una
descrizione veramente chiara : altezza un metro e
ottantatré, peso forma settantasei chili, conoscitore
profondo di numerose lingue e seduttore incallito - la
produzione aveva pensato a Cary Grant, ma lattore
americano risultò essere troppo costoso, costringendo
Broccoli & Co. a ripiegare su un esordiente. E
proprio nella genesi del personaggio cinematografico Bond
ci fu il primo intervento di maquillage
politicamente corretto : lagente segreto dei
romanzi di Fleming - al contrario di quello
cinematografico - è un fumatore ed un bevitore
incallito, quasi sullorlo dellalcolismo. Gli
anni sessanta erano anni di liberazione, è vero, ma
Cubby Broccoli, padre e padrone di 007, decise di dare al
suo agente con licenza di uccidere un aspetto del tutto
positivo, quasi adamantino. Ridotte al minimo le
sigarette (se non addirittura scomparse) lunica
bibita consentita a 007 fu il famoso vodka martini "agitato
e non mescolato (Stirred and not shaken)".
Gli anni sessanta su cui
si affaccia la saga di Bond sono quelli della Baia dei
Porci, della crisi cubana, della Guerra Fredda,
dellincidente dellU2, del delitto Kennedy e
della guerra del Vietnam. Le sceneggiature tratte dai
libri di Fleming sembrano, però, non occuparsi in primo
piano di queste questioni, preferendo storie che non
ricalchino direttamente la difficile politica
internazionale, e che, in un certo senso, distraggano le
platee mondiali. Bond, così, si confronta con la Spectre,
una società trasversale ai due blocchi con russi,
cinesi, giapponesi, americani tutti collegati tra di
loro, associati in una specie di P2 mondiale con un
progetto sovversivo nei confronti dellintero
pianeta. Questa è la caratteristica principale dei
nemici di 007 negli anni sessanta : possono avere
militato in questo o quel servizio segreto, possono
essere magnati della finanza o boss della mafia,
ex-killer o ricchi squilibrati, ma non possono e,
soprattutto, non devono venire associati a nessuna
bandiera e nazione.
Come un eroe di altre
epoche, 007 lotta per salvare lumanità. E un
paladino quasi settecentesco: inglese, ma non troppo,
dalleducazione cosmopolita, gira e combatte in
tutto il mondo come una sorta di Superman o di
Giustiziere. Bond è a casa sua ovunque, non cè
posto del pianeta che non conosca. La sua cultura, la sua
educazione, la sua simpatia, la sua sessualità curiosa e
aperta a tutte le razze, senza alcuna preferenza, fanno
di lui un eroe internazionale. Amico di tutti, fedele ai
giuramenti, incorruttibile : queste sono le doti
principali di 007.
Così, sebbene in quasi
tutti i film vengano coinvolti agenti dei servizi segreti
russi, americani e giapponesi, raramente Bond ha a che
fare direttamente contro un nemico definito, se non per
bazzecole come il furto di documenti riservati o di
materiale tecnologico allavanguardia, confinate, in
genere, nelle sequenze che precedono i titoli di testa.
Ma questa specie di neutralità rispetto alla realtà
mondiale (nonostante un viscerale anticomunismo latente)
subisce addirittura una forzatura : la prima
distensione mondiale avviene nel 1963 quando in Dalla
Russia con amore James Bond, lavora fianco a fianco
con un agente del KGB, anticipando di molto la storia
recente.
Mentre la cosiddetta
"distensione" con gli agenti nemici,
soprattutto - guarda caso - donne, continua fuori dal
lavoro in camera da letto e grazie al sex-appeal di
Connery liconografia bondiana entra nella coscienza
collettiva occidentale.
Lo smoking, la pistola in
pugno e le donne al fianco sono ingredienti canonici in
tutti i manifesti dei film di 007. E questimmagine
penetra a tal punto limmaginario collettivo, che
una vera e propria bond-mania si diffonde per il
pianeta. Alla fine degli anni sessanta il merchandising
è il vero padrone del gioco. Macchinine, poster,
pistole, libri, e perfino pupazzetti di 007 vengono
prodotti in Inghilterra e esportati in tutto il mondo con
un fatturato difficilmente calcolabile.
Addirittura la Beretta di
Bond, pistola regolamentare dei libri di Fleming e arma
ufficiale dellesercito degli Stati Uniti, viene
sostituita vistosamente, per motivi commerciali, con una
Walter Ppk, primo caso di pubblicità indiretta in una
pellicola cinematografica.
Gli anni sessanta sono
agli sgoccioli, e 007 chiude un decennio di successi con
il primo fallimento del nuovo Bond, George Lazenby nel
visionario Al servizio segreto di Sua Maestà (1969).
Fiasco unico nella storia dei film dedicati
allagente segreto in smoking, dovuto soprattutto al
numero eccessivo di scuotimenti (il famoso 68 di
James Bond) che oltre a vedere un nuovo attore
come protagonista, registrava alcune
"forzature" eccessive del personaggio :
una su tutte, il matrimonio che 007 contrae con la figlia
di un contrabbandiere còrso, donna che non turberà
troppo a lungo i cuori delle fans di Bond visto che viene
uccisa poco prima della fine della pellicola.
Ecco allora che il primo
Bond degli anni settanta vede per lultima volta
Connery nel ruolo che gli ha dato la notorietà, se si
eccettua quel triste e sfortunato Mai dire mai del
1983, rifacimento grossolano di Thunderball,
prodotto non da Broccoli, ma da unaltra casa di
produzione che ne aveva ottenuto i diritti in maniera
rocambolesca. I nemici di Bond, alternatisi negli anni,
da Gert Frobe a Adolfo Celi, da Donald Pleasance a Telly
Savalas, al soldo della Spectre avevano fatto il
loro tempo. E vero : avevano rubato missili
nucleari, tentato di svaligiare Fort Knox, provato a
distruggere il mondo, ma il pubblico, ormai smaliziato,
voleva qualcosa di diverso e di nuovo.
La Spectre viene
messa in soffitta e gli sceneggiatori incominciano sempre
più a distogliere locchio dai libri di Fleming per
dare unocchiata in giro, soprattutto a quella
politica internazionale fino allora ignorata in maniera
vistosa.
Connery, esausto e
insoddisfatto economicamente lascia il posto a Roger
Moore, attore che aveva raggiunto la notorietà con la
serie Tv Il santo ispirata alle avventure del
ladro gentiluomo Simon Templar. Così il Bond degli anni
settanta non fuma più, e mentre rimane nel mirino delle
femministe per lelevato se non eccessivo numero di
conquiste femminili, per una scelta ben precisa esagera
laspetto ironico delle sue avventure.
Dopo due pellicole di
transizione, il nuovo Bond - anni settanta - viene fuori
nel 1976 con il film La spia che mi amava. Esigenze
pubblicitarie fanno mettere da parte la Aston Martin per
una più scattante e redditizia Lotus Esprit, ma non
solo : 007 lavora, ancora una volta, fianco a fianco
con una spia russa per fronteggiare un terribile e
paranoico nemico. Interpretato da Curd Jurgens, Stromberg
(questo il nome dellavversario di 007) vuole,
scatenando una guerra atomica tra russi, inglesi e
americani, che lintero pianeta sia sommerso per
fondare così una società sottomarina, come quella di
Atlantide.
E lepoca dei
trattati Start per il disarmo nucleare e la
politica internazionale, per la prima volta in maniera
precisa, entra nei film di James Bond. Da un lato
cè la folle ecologia del personaggio interpretato
da Jurgens (e lecologia costituirà un altro tema
importante dei film di 007 dora in poi), mentre
dallaltro cè lincubo nucleare e la
voglia di mettere definitivamente fine alla Guerra
Fredda. Il desiderio di pace e cooperazione
internazionale, comune a gran parte degli spettatori
delle pellicole bondiane, viene compensato a piene mani
dagli sceneggiatori. Se in Moonraker (1979) la
Nasa fa una pubblicità al progetto Shuttle (Bond,
infatti, combatte nello spazio un megalomane, che vuole
distruggere la razza umana attendendo in una base
spaziale il sorgere di una razza pura e selezionata
biologicamente), in Solo per i tuoi occhi (1981) e
Octopussy (1983) sono trafficanti di armi e
riciclaggio di denaro sporco a farla da padrone. Tutte
realtà affrontate da Bond con al fianco agenti dei
servizi di tutto il mondo.
E cè qualcosa di
più : la stessa Russia è cambiata in questi anni.
La collaborazione con uomini e, ovviamente, donne del Kgb
è spesso risolutiva per il lavoro di Bond. Il nemico del
1983 è un generale dellArmata Rossa che vuole
scatenare la terza guerra mondiale. Tema forse non nuovo,
ma definitivo. LUnione Sovietica è agli sgoccioli.
La Glasnost e la Perestrojka sono alle
porte e, dopo unultima scorribanda sui ghiacciai
della Nuova Zemla, dal 1986 Bond non vede nei russi
neppure una remota possibilità di minaccia. In 007
Bersaglio Mobile (1985) il generale Gogol,
capo del KGB, conferisce a Bond - addirittura -
lordine di Lenin !
Ironia, simpatia, humour
britannico, buoni sentimenti, ideali, viaggi, belle
donne, avventure, sono gli ingredienti fascinosi che
sembrano fare di Bond un personaggio inossidabile. Non
così per gli attori che lo interpretano, però.
Lormai troppo rugoso Roger Moore lascia il posto al
gelido e antipatico Timothy Dalton e gli autori delle
sceneggiature alzano ancora il tiro per trovare nuove
storie da raccontare - si noti, a tal proposito, che i
romanzi di Ian Fleming sono solo undici. Alla fine degli
Ottanta è la droga il vero nemico del mondo, e quando
007 si vede recapitare un messaggio dove si inneggia ad
un progetto di Stalin per leliminazione sistematica
di tutte le spie più pericolose per lUrss, a
ragione, dubita che i russi abbiano un piano per
ucciderlo. Come sono cambiati i tempi ! I nemici
sono ormai altri. Gli stupefacenti ed il loro commercio
fanno così da scusa affinché 007 visiti un Afghanistan,
considerato da molti politici occidentali come il vero
nodo da sciogliere per la futura credibilità sovietica a
livello internazionale. Miracolo o coincidenza, il ritiro
dei russi dallAfghanistan nella realtà avverrà di
lì a poco...
Nel 1989, in Vendetta
privata la droga, ancora protagonista, fa un doppio
scherzetto a Bond. Innanzitutto il film assomiglia un
po troppo al popolarissimo serial Tv Miami Vice,
con uneccessiva pubblicità alla Dea
(lagenzia della polizia americana per la lotta ai
trafficanti) inoltre una sconclusionata revisione del
personaggio bondiano dà un forte stop alla produzione.
Se il 1989 è lanno
del successo del Batman di Tim Burton in cui
luomo-pipistrello viene letto in chiave dark con
un Bruce Wayne, ossessionato dal ricordo e frustrato
dalla sua doppia identità, la cosa non funziona
altrettanto bene per il nostro agente segreto. Gli
Ottanta sono finiti e ci si avvia verso un decennio
difficile di recessione e di crollo delle
ideologie : un Bond violento, che ha perso il suo
gelido aplomb e la sua seducente simpatia non
riscuote il consenso del pubblico. E vero: le
femministe o quello che ne rimane, per la prima volta
plaudono alla scelta di Broccoli di mettere al fianco di
Bond un numero esiguo (per 007 ovviamente !) di
donne, in una specie di svolta "anti-Aids", ma
questo non basta a risollevare le compromesse sorti di un
Bond-Dalton nevrotico ed eccessivamente emotivo.
Crolla il muro di Berlino,
scompare lidea di Est e Ovest come blocchi
contrapposti e nel mondo bondiano accade un analogo
sconvolgimento. Dalton va via senza rimpiazzo e per sei
anni, con Albert Broccoli malato (Saltzman è morto da
tempo ed è la figlia Barbara a gestire gli affari di
famiglia) si pensa a 007 come un simpatico souvenir della
Guerra Fredda e degli anni sessanta.
Si ipotizza addirittura di
trasformare il personaggio al femminile in Jane Bond
affidandolo a Sharon Stone, ma il puritanesimo americano
fa da ostacolo. Si cerca un nuovo volto - anni Novanta -
e lo si trova in Pierce Brosnam.
Goldeneye (1995)
segna il nuovo passaggio nei film dellagente
segreto con la licenza di uccidere. Nella San Pietroburgo
del caos delle repubbliche sovietiche e della malavita,
il nemico di Bond, un ex compagno del servizio britannico
- 004 - sfrutta i computer per rovinare economicamente
lInghilterra. Il "sapore" di 007 è
cambiato. Il personaggio viene dotato di un carattere
oscuro quanto basta per non offuscare la sua purezza
interiore (un passato in cui perde i genitori in un
incidente, i rimorsi, la solitudine...) e cè un
minimo ritorno a Fleming. Macchina Aston Martin (solo per
la sequenza iniziale, a causa di un contratto esclusivo
con la Bmw che lancia con Goldeneye la sua nuova
auto sul mercato), qualche sigaretta qua e là, qualche drink
in più. Ma se lo smoking rimane per Bond come una
divisa, ecco che ora 007 è esperto di Internet e di
computer. Il suo nuovo capo è una donna (come nella
realtà del servizio segreto britannico) che lo definisce
"Un dinosauro sessista, una reliquia della Guerra
Fredda", luso della tecnologia è
illimitato e le pubblicità indirette rendono il film una
specie di lungo spot pubblicitario, girato come un videoclip.
Goldeneye incassa
in tutto il mondo oltre trecentonovanta miliardi di lire
a significare che cè tanta voglia di eroi con le
caratteristiche di James Bond.
La morte di Broccoli unico
tenutario dei diritti di Fleming, lanno scorso,
comporta una sorta di deregulation del personaggio
bondiano. Chiunque potrebbe fare un film su 007 e si
parla di un magnate americano che offre a Connery un mare
doro per tornare nel ruolo, mentre Barbara Broccoli
contatta lattore scozzese per la parte, udite,
udite, del nemico di Brosnam !
Sono solo voci. Il nuovo
film Tomorrow never dies è attualmente in
lavorazione.
Michelle Yeoh, bellezza
asiatica sarà la bond-girl che riafferma la
multietnicità del messaggio bondiano e la
sovranazionalità del personaggio, ed il nuovo nemico
Jonathan Price (Il Peròn di Evita) sarà un
magnate dei media, appassionato di satelliti,
televisioni, reti digitali e Internet. No, non si
stupisca qualcuno affascinato dallonirica immagine
di un film di Bond ambientato nellufficio del
ministro delle poste Maccanico: il viaggio di 007 a
braccetto della storia, come specchio di una realtà
sociale e politica in transizione non è ancora finito.
Cambieranno gli attori, i
personaggi, le storie, ma James Bond 007 sarà sempre
presente nel nostro immaginario collettivo come un eroe
passato più o meno indenne attraverso le epoche. Il 2001
non sarà poi forse quello della preventivata Odissea
nello spazio di Stanley Kubrick, ma di certo sarà
lanno del quarantennale dellagente segreto
più famoso del mondo: Bond, James Bond.
Marco Spagnoli
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