Smog
Red
apple falls (Domino)
Un nome
strano si è scelto Bill Callahan per il proprio
progetto, un nome difficile da associare a grigie città
quando si sia ascoltata la musica, ma un nome che ha
perso una sua ragione ed "oggi non ha più un
significato" come egli stesso afferma. Dimenticate
Morrisey, lasciate da parte tutti i dischi dei Joy
Division, Callahan è l'erede di una tradizione nascosta
richiusa su se stessa: Townes Van Zandt, il Cosby di
"If I could only remember my name", i Bird e
l'immancabile Neil Young. Ma il loro giovane ed
introverso nipotino porta con sè un bagaglio gotico che
non può non far pensare a quanta distanza ci sia tra lui
e loro, a quanta follia sia nascosta nel quotidiano e si
muova parallelamente allo scorrere delle giornate,
accanto ai gesti comuni. Per sapere quanto rumore faccia
una mela che cade è necessario che tutto sia ridotto
all'essenziale: arpeggi di chitarra a volte dissonanti a
volte melodici, note di piano, unabatteria minima ed
un'attenzione alla propria estraneità. Ma in questa
atmosfera creata quasi per sottrazione di suoni non manca
davvero nulla. Non manca soprattutto una voce disposta a
raccontare quanto sia complessa la semplicità e pronta
ad esplodere scomposta fino a non sembrare più la
stessa. Un viaggio nelle "terre di mezzo"
descritte in Prateria di William Least Heat-Moon. Se non
potete ascoltare il disco procuratevi, almeno, questo
libro.
Giuseppe Episcopo
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