Donne
nell'arte (10)
Niki de
Saint Phalle
Magiche
meraviglie in Maremma nel "Giardino dei
Tarocchi"
La Maremma sembra aver
saputo offrire lambiente ideale per attuare il
sogno di una intera vita dartista. Mezzo ettaro di
macchia mediterranea che aveva inghiottito le ferite di
una vecchia cava abbandonata, lascia ora emergere le
enormi sculture architettoniche che la fantasia di Niki
de Saint Phalle ha elaborato nel corso di più di
diciassette anni di lavoro. Lesperienza artistica
che, come afferma la stessa scultrice, non si è ancora
conclusa e durerà per tutto il resto della sua vita, è
nata con la collaborazione del suo compagno,
lartista Jean Tinguely, e di altri artisti ed
operai specializzati che hanno creduto nel suo progetto,
tra il magico e lideologico ("Sto facendo il
mio Giardino per tutte le donne che attraverso i secoli
si son viste negare la possibilità di creare...Quando ebbero il coraggio di farlo sono state
bruciate come streghe oppure chiuse in manicomio. Voglio
lasciare un omaggio a tutte loro e alla loro antica
sapienza perduta.."). La raffigurazione delle 22
carte dei Tarocchi, gli Arcani Maggiori, sono gigantesche
figure plastiche realizzate in cemento su intelaiature di
ferro e rivestite di frammenti di specchi, di ceramiche
dai mille colori che costituiscono anche spazi
praticabili (in una di esse, la Sfinge-Imperatrice, Niki
ha abitato per anni mentre attendeva al lavoro del
Giardino).
A partire dal 29 giugno di
questanno e per tutta lestate, la genesi
della gigantesca opera è anche documentata, assieme a
quella di tutta la produzione artistica della Saint
Phalle, negli spazi espositivi, recentemente restaurati,
della polveriera Guzman di Orbetello. Qui sono collocate
sculture, rilievi, bozzetti ed altre opere
dellartista prestate dai più importanti musei del
mondo e per la prima volta riunite insieme in Italia,
accompagnate dalla documentazione fotografica di Giulio
Pietromarchi e dal film-documento del regista Peter
Schamoni. Il cortometraggio sulla vita della scultrice
illustra aspetti della personalità di questo personaggio
che ha interpretato con foga, passione ed ironia una
delle più interessanti stagioni dellarte
contemporanea, quella del Nouveau Réalisme,
fungendo anche, data la sua doppia nazionalità francese
e americana, da trait dunion tra il Vecchio
e il Nuovo Continente.
Come ebbe ad affermare Pierre Restany,
teorico del movimento, si tratta di "un nuovo
avvicinarsi percettivo al reale", ed ancora, nel
secondo manifesto del movimento intitolato A quaranta
gradi al di sopra del Dada, nel 1961: "I
Nouveaux Réalistes considerano il mondo come un quadro,
il capolavoro fondamentale dei cui frammenti dotati di
significato universale essi si appropriano".
Questa è esattamente
latmosfera che si respira scoprendo, una alla
volta, in mezzo al bosco del giardino di Garavicchio, le
colate di colore piene di baluginii che rappresentano
l Imperatrice del Castello, il Papa,
lEremita, il Diavolo o la Morte, femmina dorata e
lucente portatrice, malgrado tutto, di gioia e allegria.
La sintesi operata dalla
Sait Phalle a partire dallinizio degli Anni
Ottanta, con il Giardino dei Tarocchi, inoltre, riassume
e suggella lesperienza artistica di altri giardini
che lo hanno preceduto: da quello barocco della villa
Orsini a Bomarzo, al parco Güell di Gaudì a Barcellona.
G.G.
|