Luomo
del 2000? Brutto, scemo e asessuato
Allultimo
summit mondiale sullAmbiente è arrivato
lallarme ufficiale: si cominciano a vedere i primi
segni nelluomo e negli animali dei milioni di
sostanze chimiche sparse da 50 anni di civiltà
industriale. Pesticidi, clorurati e diossina
interferiscono con gli ormoni e in natura nascono sempre
più individui "femminilizzati" o di sesso
incerto. Ma hanno anche effetto sulle capacità
intellettive. Il problema è che ognuno di noi si porta
addosso da 300 a 500 composti sintetici. E nessuno oggi
sa cosa succederà domani.
Qualcosa si sapeva già,
ma è la prima volta che se ne parla ufficialmente,
pubblicamente e davanti al mondo intero: quello riunito a
New York per lultimo summit sullAmbiente
tenuto il mese scorso allOnu. Così come il clima
sta cambiando per leffetto serra, secondo gli
esperti si cominciano a vedere i risultati di decenni di
civiltà industriale anche sulle specie viventi. Dopo che
lintero pianeta è stato disseminato (aria, acqua,
suolo, anima) di sostanze chimiche che in qualche modo
interferiscono con i processi biologici. Così il primo a
dare segni di instabilità sembra essere il sistema
endocrino che regola le secrezioni ormonali. Tanto che i
composti sintetici responsabili del guaio sono stati
chiamati "interferenti endocrini". Che oltre al
nome, di brutto hanno anche gli effetti. Visto che
causano tumori, infertilità, calo delle facoltà
intellettive e amenità simili.
Gli ormoni regolano
processi fondamentali nel corpo: crescita, sviluppo,
metabolismo, fertilità. E, soprattutto, lo fanno a
piccolissime dosi: spesso bastano poche parti per
trilione di una di queste sostanze. E allora? Allora le
centinaia di molecole chimiche che abbiamo seminato in
qualunque
oggetto-liquido-metallo-cosa-aria-vestito-ambiente hanno
preso la cattiva abitudine di mettersi in mezzo al
sistema endocrino. Imitando, contrastando, modificando
lazione degli ormoni. E quando ci dicono
"tanto di quella schifezza nellaria ce
nè solo una parte per bilione", invece di
ridere pensando che è uninezia bisogna piangere.
Perché è comunque qualche migliaio di volte più
concentrata dellormone che, ad esempio, in quel
momento vi mantiene la temperatura del corpo a 36 gradi o
vi fa provare un leggero tremore davanti alla copertina
di Playboy.
Le cose stanno così:
pesticidi, diossina, policlorurati, pcb, benzeni e
compagnia stanno lentamente inserendosi nel sistema
endocrino di uomo e animali. Molti di questi, ad esempio,
imitano un ormone. Così tra gli animali selvatici
compaiono sempre più spesso individui
"femminilizzati": nascono con organi sessuali
maschili e femminili, o malformati, incompleti o
addirittura assenti (negli Usa dal 1995 si sta
verificando un incremento mai visto prima di
malformazioni in rane e anfibi). Nelluomo alcuni
ricercatori credono che siano la causa del cancro al
seno, alle ovaie e ai testicoli. E sono forse
responsabili della misteriosa riduzione del 50 per cento
degli spermatozoi nei maschi di Europa e Nord America.
Al Wwf tanta è
langoscia che non hanno nemmeno voglia di dire il
classico "noi ve lavevamo detto":
"Levidenza scientifica nelle colture
cellulari, nei laboratori, in natura e nelluomo
commenta Elizabeth Salter ci dice che ci
sta succedendo qualcosa di brutto sotto laspetto
neuronale, comportamentale e riproduttivo". Un modo
elegante per dire che stiamo diventando asessuati e
scemi.
Il problema tra gli
studiosi è capire se "si tratta di un problema
scientifico immensamente importante, se limportanza
è relativa o se è addirittura più importante
delleffetto serra". Cè ancora molto da
capire, infatti. Il rischio però è che trascurare o
sottovalutare la questione porti ad un punto di
"non-ritorno", insomma che sia poi troppo tardi
per evitare che specie animali e luomo vadano
incontro ad un triste declino. "Queste sostanze
sintetiche sono persistenti e tendono allaccumulo
dicono al Wwf Entrano nella catena
alimentare e quindi alla fine il maggior danno lo
subiscono le specie in cima a quella catena. Come
luomo
".
Nei vari laboratori sparsi
per il mondo i ricercatori stanno cercando risposte:
ratti, cavie, pesci, piante devono mettersi il cuore in
pace e sorbirsi le infami molecole che gli somministrano
(in fondo il problema riguarda anche loro, nonostante la
colpa sia nostra). "Non sappiamo che interazioni ci
sono tra i vari composti, gli effetti o le combinazioni
fra di loro spiega Stuart Milligan, fisiologo
esperto di estrogeno-simili In realtà stiamo solo
cominciando a chiederci cosa succede
". E alla
Brunel University (Londra) si sono accorti che in alcuni
animali bastano piccolissime quantità di questi prodotti
chimici per provocare modifiche ormonali.
Qualche dato, tanto per
spaventarsi un po: le industrie chimiche producono
circa 1000 nuovi composti chimici ogni anno. Con migliaia
già presenti nellambiente, è oramai impossibile
capire e analizzare i milioni di combinazioni tra queste
sostanze. Le prove che il problema esiste però ci sono.
Sufficienti, dicono alcuni esperti, per convincere i
legislatori a regolamentare lindustria chimica. Per
esempio obbligando i fabbricanti a provare oltre ogni
ragionevole dubbio che i loro prodotti non sono dannosi.
Che qualcosa si faccia o
no, intanto ognuno di noi si porta a spasso, sparse nei
vari tessuti organici, tra 300 e 500 sostanze chimiche
fabbricate dalluomo. Tutte molecole con cui che
nessun organismo era mai venuto a contatto fino a 50 anni
fa semplicemente perché non esistevano. Nessuno sa in
realtà da quanti altri composti chimici siamo invasi,
né come misurarli o che effetti daranno in futuro. I
primi segni, dicono i laboratori, li stiamo vedendo solo
adesso. E, figurarsi, non ce nè uno di buono.
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