Noi siamo i Borg,
figli del Golem
Nellultimo
film per il cinema della serie di Star Trek tornano i
terribili alieni metà uomo e metà robot che vogliono
assimilare tutto e tutti. Unidea che ricorda in
qualche modo la creatura del mito ebraico, senza
coscienza e nata dallargilla. Ma che trova, nelle
vicende dellastronave più famosa del mondo, il suo
anti-Golem: landroide intelligente Data, che anche
se perfetto vuole a tutti i costi diventare umano. Errori
compresi
La mitica figura del Golem,
personaggio mitico della Kabbalah ebraica, reso
celebre dal film di Mornau e dal libro di Meyernick trova
un cyber adattamento nellultimo film di Star Trek,
ottavo capitolo di una serie che è destinata a non
finire. In questa pellicola, infatti, temibili avversari
che vogliono "assimilare" la Terra e di
fronte ai quali "ogni resistenza è futile",
sono i Borg. Sebbene questo nome possa avere qualche
reminiscenza tennistico-svedese, in realtà questi
alieni, provenienti da un distante angolo della Galassia,
sono degli esseri mezzi organismo vivente e mezzi
macchina.
Nati come esseri vivi,
sacrificano la loro organicità ad un innesto di
materiale cibernetico, che serve a migliorarli,
eliminando le debolezze e le impurità umane. Oltre a
questo essi sono guidati da una coscienza collettiva.
"Noi siamo Borg, ogni resistenza è futile."
è il loro motto dinanzi al quale nessuna razza di
nessun pianeta può opporsi. La loro spaventosa
tecnologia è talmente superiore a quella degli altri che
impedisce qualsiasi dialogo e qualsiasi negoziato, loro
sono i più forti, sempre e comunque, e lo sanno.
Il destino degli esseri
umani in Star Trek 8 è quello di "venire
assimilati" ed il tocco del Borg, così come
quello dello zombie, come il morso del vampiro, come la
"mano del morto" nelle fiabe medievali
napoletane tocca "rendendo uguali",
"rendendo simili", rendendo Borg, esseri
con una coscienza e con unindividualità
collettiva. Nella serie televisiva Star Trek :
The Next Generation, avevamo visto, è vero, che un Borg recuperato
dallEnterprise di Jean Luc Picard, poteva
conquistare una coscienza individuale, assumere un
identità, fino addirittura ad accettare un nome e dire
"Io sono Borg". Ma si sa:
lindividualità in un collettivo schiacciante come
quello dei Borg non paga ed ecco che se non ci mettesse
lo zampino lEnterprise NCC1701-E di Jean Luc Picard
, lumanità farebbe una brutta fine,
"borghizzata" ed asservita ad una regina Borg
che, di certo, non è né Elle MacPherson, né Naomi
Campbell.
Come in ogni tragedia che
si rispetti, anche in Star Trek 8 cè un
antagonista designato per i Borg : landroide
Data. Così, infatti, come i Borg auspicano di migliorare
le loro imperfezioni umane tramite impianti cibernetici,
così il programma di perfezionamento interno al cervello
positronico di Data impone allandroide una
spasmodica ricerca della propria umanità. Data, in
questo senso è lanti-Golem, per eccellenza.
Lui che è già perfetto e che non vuole esserlo più,
visto che, ad onta delle proposte oscene della Regina
Borg, vuole diventare un essere umano. Il "più
possibile" umano. Data, dunque, rappresenta
lalterità per eccellenza. Metafora di
unumanità intesa come valore e conquista, la sua
simpatia ed il suo umorismo costituiscono la base dello
stridente contrasto tra la sua "solarità"
individuale ed il tristemente metallico grigiore
collettivo dei Borg.
Oltre a tutto questo, la
regina Borg come il diavolo tentatore del deserto, offre
a Data la possibilità di un'umanità
"impiantata" tramite la tecnologia Borg e
raggiunta senza alcuna fatica, o quasi. Il prezzo di
questo miracolo è quello di tradire gli amici umani e
consegnare lintera astronave ai Borg. Una piccola
cosa in confronto alla realizzazione del sogno di una
vita cibernetica, eppure senza appeal, senza fascino,
perché ricevuta e non conquistata : lumanità
non è un giocattolo. Come diceva il tragico greco
Eschilo "il dolore giova a saggezza" e
non è possibile, dunque, essere né saggi, né umani
senza il dolore della conquista e dellassimilazione
quotidiana dellesperienza.
Data, che queste cose le
saprebbe anche se sul piatto non ci fosse la vita dei
suoi amici, come ovvio nella logica trekkiana non cederà
alla cyber-tentatrice. Eppure, come confesserà poi al
capitano Picard, per 0.8 secondi avrà avuto
unesitazione. Pochi attimi, si penserà: una
minuscola inezia, un peccato veniale per un umano. Già,
ma come ricorderà lo stesso Data "uneternità
per un androide".
m.s.
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