Ledilizia?
Partiamo dalle fondamenta
Il
neo presidente della sezione costruttori edili
dellAssindustria vicentina nella sua prima
intervista dopo l'elezione che compare sullultimo
numero di "Ingegneria e Costruttori" fa il
punto su presente e futuro del settore. A partire
dallancora irrisolto problema del blocco dei
cantieri. Ma anche ad una selva di normative confuse o
inesistenti che complicano il mondo delle costruzioni,
dal costo del lavoro allabusivismo. E chiede al
governo di dare il via ad una vera politica di rilancio
"Per far ripartire il lavoro
nei cantieri in maniera costante è necessario che il
governo prenda provvedimenti strutturali. Dalle buone
intenzioni bisogna passare ai fatti. E i fatti non
possono fermarsi solo al tanto decantato decreto sblocca
cantieri. Questo può essere un buon inizio, ma la
complessità dei problemi che attanagliano il settore
costruzioni impone al governo scelte più coraggiose.
Prendiamo ad esempio il recente provvedimento sul lavoro
in affitto: lidea in sé potrebbe essere
interessante, ma la normativa è un caos. Invece di
stimolare lincontro tra domanda e offerta, questo
provvedimento è un guazzabuglio di lacci e
lacciuoli". Pierandrea Aggujaro, neo presidente
della Sezione costruttori edili dellAssociazione
Industriali di Vicenza, non ha dubbi: "Se davvero si
vuole rimuovere dalle secche ledilizia, è
necessario che il governo vari in tempi rapidi un
pacchetto organico di interventi. Il rischio che si
profila, altrimenti, è linevitabile
destrutturazione del settore".
Aggujaro, che da tempo fa
parte del comitato Ance per i rapporti sindacali e che
nella veste di presidente dellAnsfer in passato è
stato anche membro del Comitato direttivo di
Confindustria, arriva al vertice della Sezione
costruttori vicentina in un momento delicato per la
categoria. "Come nel resto del Paese afferma
anche nel Vicentino il settore costruzioni deve
fare i conti con livelli produttivi depressi. Se
consideriamo la continua riduzione delle opere
infrastrutturali, il ridimensionamento dei programmi di
edilizia residenziale pubblica e il calo
delledilizia privata, si comprende che lo scenario
è sconfortante un po su tutti i fronti. Di questo
passo, insomma, è difficile andare avanti. Come non
bastasse, poi, nel campo dei lavori pubblici ci dobbiamo
confrontare con una incertezza normativa a dir poco
esasperante. Non è possibile che oggi la legge dica
questo, domani dica dellaltro
"
Questi fattori di
preoccupazione, voi costruttori vicentini li denunciate
da tempo:
"E vero. Il mio
predecessore, lingegner Gildo Vescovi, su tutte
queste tematiche ha dimostrato caparbietà e
autorevolezza. Ora si tratta di continuare su questa
strada, inserendo quegli elementi di novità che
appartengono alle caratteristiche professionali e umane
del nuovo consiglio della Sezione costruttori. Ecco, come
ben sanno i miei colleghi, lesperienza da me
maturata alla guida della Ferro Berica, che opera da
oltre ventanni nel campo della vendita in opera
dellacciaio tondo per cementi armati, mi ha
permesso di collaborare con centinaia di imprese e quindi
di conoscere bene pregi e difetti del settore
costruzioni, sia a livello locale che nazionale e
internazionale. Pur riconoscendo grandi meriti ai
costruttori, la mia convinzione è che alle soglie del
Duemila le imprese edili di casa nostra devono avere il
coraggio di sprovincializzarsi. Il mercato sta cambiando,
è in evoluzione: saper cogliere nuove opportunità e
"modernizzarsi" è indispensabile ed
assolutamente necessario".
Ma quali i limiti delle
imprese di casa nostra?
"Devono investire di
più sul versante organizzativo, della qualità,
dellinnovazione. Ledilizia, rispetto
allindustria, su questo è in ritardo ed il gap va
colmato. Il nostro settore deve avere la precisa
consapevolezza che investire in organizzazione, in
politica gestionale, significa mettere solide basi per
essere più competitivi. Va detto comunque che
limpegno delle singole imprese
nellinnovazione non può bastare, se lo Stato non
farà fino in fondo la sua parte".
Presidente, quali le
linee guida che caratterizzeranno il suo mandato?
"La mia vuole essere
una presidenza collegiale, mirata al "fare
squadra": in questottica ritengo opportuno
coinvolgere direttamente i diversi componenti del
Consiglio di sezione sulle varie tematiche che
contraddistinguono il settore delledilizia.
Dallurbanistica ai lavori pubblici, solo per
citarne alcune..
Ciò consentirà, ne sono
convinto, un lavoro proficuo rispetto alle tante e
complesse tematiche che il settore è chiamato, da qui in
avanti, ad affrontare".
Quali i temi da
affrontare subito?
"Ne dico solamente
quattro, altrimenti lelenco sarebbe piuttosto
lungo. Le priorità riguardano, comunque, il costo del
lavoro, labusivismo, la preoccupante carenza di
manodopera qualificata nei cantieri e la mancanza di una
politica del governo mirata al rilancio del settore, in
modo da dare certezze sia sul piano del diritto che sul
rispetto dei tempi amministrativi per rendere possibile
una seria programmazione delle aziende.
Si tratta di quattro
fondamentali argomenti a cui si deve dare risposta in
tempi rapidi e sui quali la nostra categoria misurerà la
credibilità del governo".
m.m.
|