Index MUSICA - Settembre 1997

The For Carnation

Promised works (Runt)

C'è qualcosa di prezioso, di esplicito ed ineffabile, di terribile ed irrevocabile che scorre tra le note in questa realizzazione dei For Carnation, qualcosa che, appena la vista diventa meno confusa e sembra che si possa guardare meglio, scompare dietro i pini (Grace beneath the pines).

Autori dell'incrocio tra un minimalismo alla Codeine e l'autoreferenzialità dei Palace sono Brian McMahan e David Pajo degli Slint insieme con Doug McComb e John Herndon dei Tortoise. Promised works è un titolo che sembra aver a che fare con il passato, come se tutto quello che dovesse accadere, vinta l'indolenza, venga dopo lungo tempo fuori.

E viene davvero fuori in preparativi per una rivelazione, un disvelamento, in una lunga attesa che cresce lentamente fino a diventare parossistica attraverso canzoni quali Saloche sembra appartenere, in certi momenti, a Leonard Cohen o come la scarna Lymn Marshmallow in cui sembra che si siano incontrate quasi per caso parole e musica e che la stessa forma canzone sia tralasciata. O addirittura dimenticata, cosa che avviene quando il basso di In on the Swing, seguendo una sua linea ripetitiva ipnotica sciolta dagli altri strumenti per poi muoversi in simbiosi con la chitarra nel finale, rende così vere e sofferenti le semplici linee del cantato.

Episodi come How I Beat the Devil e I Wear the Gold, più dissonanti e robusti, propongono soluzioni nuove molto particolari: la tensione cresce senza però sfociare nel noise. Le capacità compositive fuori dal comune del duo ex-Slint sono potenziate ed esaltate dall'appoggio dei due Tortoise basti sentire Winter Lair in cui un solo rintocco di piatti esplode immenso, immerso in un lungo arpeggio di chitarra ed un flusso continuo di bar chimes. Quello che succede è che, mosso, sconvolto dai pochi suoni (quando si dice toccare le "corde" giuste), qualcosa, dentro, esplode: l'inquietudine che viene dalla normalità dallo sgangherato, quotidiano dalla non-verità di tutti i giorni. Che sia art-post-rock?

g.e.