Limbarazzo
via e-mail
Nuove
tecnologie, fax e computer stanno facendo esplodere
unepidemia planetaria: la timidezza. Perché negli
ultimi 20 anni le persone che hanno problemi nelle
relazioni sociali sono passate dal 40 al 60 per cento
della popolazione mondiale. "Colpa del mondo degli
affari sempre più spietato e impersonale ma anche
dellinformatica" dice il fondatore dello
Shyness Institute della California. Così con la realtà
virtuale che sta superando quella vera, per milioni di
timidi parlare o sorridere al vicino di casa diventerà
sempre più difficile
Tra i tanti problemi che
lera informatica comunque comporta questo sembra
piuttosto curioso. Ma non del tutto inaspettato: e cioè
unepidemia mondiale di timidezza. A parlarne, come
riporta il quotidiano londinese "Independent",
è stato qualche tempo fa il professor Philip Zimbardo,
relatore alla prima conferenza tenuta a Cardiff
(Inghilterra) sullargomento e fondatore dello
"Shyness Institute" della California (come dire
"Istituto per la timidezza").
La rivoluzione elettronica
dominata da fax ed e-mail, è la sua tesi, ha fatto
letteralmente esplodere il problema timidezza: il numero
delle persone che soffrono di questo imbarazzo nelle
relazioni sociali è cresciuto di un quinto negli ultimi
ventanni e le ultime ricerche parlano di un 60 per
cento della popolazione mondiale che si riconosce come
"timida". Nel 1972, quando cominciò lo studio
del fenomeno, era il 40 per cento.
Il problema secondo
Zimbardo è che le nuove tecnologie ed il mondo degli
affari così impersonale, associati al declino nei
rapporti sociali tra la gente, hanno portato ad un calo
nella capacità di instaurare normali relazioni
interpersonali.
Uno studio, ad esempio, ha
rivelato che molti genitori (quelli più impegnati)
spendono solo da sei a otto minuti al giorno per parlare
con i loro figli. Così si comincia già da bambini a
trascurare limportanza del dialogo. E comunque la
timidezza se non è vistosa non è vista come un grande
problema e spesso il bambino se la porta dietro in
silenzio. Ma Zimbardo ammonisce: "E una
caratteristica potenzialmente letale: criminali come
lamericano Unabomber, che spediva
bombe-carta per protestare contro la tecnologia, sono
stati descritti come timidi
patologici
".
"Anche se noi
pensiamo ai timidi come persone passive e facilmente
influenzabili - spiega sempre Zimbardo - nello stesso
tempo possono coltivare risentimento, rabbia e
ostilità". I livelli di timidezza nel mondo ad ogni
modo variano. In Israele una ricerca parla di circa un 30
per cento della popolazione che si definisce timida,
mentre in Giappone è il doppio. Le differenze sono
legate alla cultura e alleducazione, a come il
successo e il fallimento viene vissuto in un determinato
ambiente. Così mentre i genitori ebrei elogiano le
"vittorie" dei figli e minimizzano le
sconfitte, i bambini giapponesi vengono subito messi di
fronte ai loro insuccessi e se ne sentono responsabili.
La paura di sbagliare alla
fine influenza tutti gli aspetti della vita di un timido.
"Le persone con questo problema spesso conoscono il
sesso più tardi degli altri, hanno meno esperienze
sessuali diverse e non le considerano piacevoli"
dice il professore americano. Così succede che i
"prostituti" gay di San Francisco descrivono il
loro cliente tipo come "un uomo sposato e
timido". Alla fine Zimbardo non vede grandi speranze
per la folla dei timidi di tutto il mondo. La vita,
spiega, sta diventando piuttosto dura per chi ha problemi
di comunicazione sociale: "Con la realtà virtuale
che supera sempre di più la realtà vera, diventerà
ancora più imbarazzante per loro affrontare le normali
relazioni sociali". Perché visto da dietro la quick
cam e la posta elettronica il mondo, ai super-timidi,
sembra più sicuro. Ma quando si apre la porta di casa
non si possono cancellare le paure con un click del
mouse.
a.m.
|