guard SCIENZA - Settembre 1997

 

Raggi X, la rivoluzione digitale

 

Una nuova tecnologia presentata a Silicon Valley in California permetterà, finalmente, radiografie con diagnosi immediate. Oltre a far vedere maggiori dettagli. Una possibilità che potrebbe portare a grandi cambiamenti medici e sociali. E mettere fine ad ansie e paure dei pazienti in tutto il mondo che si devono ancora sentir dire dal medico il fatidico "torni fra una settimana per i risultati"

E’ una costante, da Roma a Los Angeles: il medico fa la radiografia poi dice al paziente "si vesta pure e torni fra una settimana per i risultati". Una perdita di tempo per tutti, ma per chi aspetta una risposta che può essere "è solo una ciste" oppure "è un tumore" sono sette giorni di ansia. E a volte anche peggio. Ora però le società americane General Electric e Eg&G hanno presentato a Silicon Valley una nuova tecnologia per i raggi X che potrebbe mandare presto in pensione gli apparecchi usati finora. Permettendo ad un medico di vedere immediatamente, e molto più in dettaglio, la radiografia del paziente. Così quella vecchia e odiata frase potrebbe diventare qualcosa tipo "si vesta pure, comunque ha una bella bronchite…".

A battezzare l’era delle diagnosi immediate sono i "raggi X digitali": niente super-macchine, ma solo una lastra di vetro ricoperta di silicone grande come una scatola per pizza. I medici che la stanno provando dicono che "la risoluzione delle immagini è paragonabile a quella di un film". E i raggi X digitali mostrano molti più particolari e dettagli delle tradizionali radiografie.

Le case costruttrici già gongolano: "Si tratta anche di un enorme affare economico, almeno pari a quello di tecnologie come la risonanza magnetica o la Tac". Ma quello che interessa i medici sono le smisurate implicazioni sociali del nuovo sistema. Tanto che perfino l’esercito Usa, pioniere della telemedicina, sta sostenendo le ricerche. "Sarà una rivoluzione per i pazienti e per i medici – ha commentato Grey Mogel dell’Army Medical Corps – Tanto che è perfino impossibile prevedere cosa succederà. Ma certo sarà un cambiamento drastico". Anche per le cure: se adesso bisogna aspettare la consegna della lastra prima di andare dal proprio medico, domani si potrà cominciare il trattamento nello stesso giorno.

Non è tutto. Visto che le immagini possono essere trasmesse elettronicamente in tutto il mondo (basta un computer) è facile ipotizzare l’utilità di una diagnosi in tempo reale. Da un ospedale all’altro, ma anche dai luoghi più lontani o sperduti. Insomma si fa la radiografia e si manda subito l’immagine magari via satellite o via Internet ad uno specialista che fa la diagnosi.

L’altro passo avanti dei raggi X digitali è l’aumento della risoluzione: sarà possibile infatti riuscire a vedere tumori, malattie o lesioni che prima sfuggivano. Per esempio nelle mammografie, con l’uso di mezzi di contrasto, sarà più facile individuare piccole formazioni cancerose invisibili con i sistemi normali. Ma i medici si aspettano anche molto dai nuovi raggi X in campo cardiologico.

Comunque per avere l’ok definitivo sull’efficacia della tecnologia digitale servirà almeno un altro anno di test. E se tutto andrà bene, non ci vorrà molto per dire addio a quell’inquietante, minaccioso e maledetto "torni fra una settimana".

a.m.