La
felicità? Una volta al giorno dopo i pasti
Negli
Stati Uniti va a ruba, in Italia fa più fatica ma è
oramai una realtà. Anche perché sembra oramai assodato
che il prozac, antidepressivo dellultima
generazione definito la "pillola della
felicità", ha aiutato e aiuta molte persone con
problemi psicologici veri. Compresi quelli della bulimia.
Certo non lantidoto assoluto, ma un passo avanti
verso la guarigione forse si
Ma il prozac è davvero la
pillola della felicità? Stando alle statistiche dei
farmaci più venduti negli Usa è secondo solo
allaspirina, quindi è probabile che leffetto
di questo farmaco sia realmente molto buono. Il fatto è
che il prozac è un farmaco in buona misura ben tollerato
quindi è verosimile ritenere che questa caratteristica
ed il fatto che sia uno psicofarmaco antidepressivo
incida positivamente sullumore di che ne fa uso.
Non è un mistero per nessuno che una buona percentuale
dellefficacia di una cura risiede nella buona o
cattiva disposizione che si ha nei confronti di un
trattamento terapeutico . Nel caso degli psicofarmaci
questo è di gran lunga più evidente .
Negli Stati Uniti il
prozac è un vero e proprio fenomeno sociale, cosa che ha
spaventato molti europei, in particolar modo gli italiani
che non sono tradizionalmente dei cultori delle malattie
della psiche. Eppure il prozac se usato nelle giuste dosi
e sotto strettissimo controllo medico ha avuto degli
esiti più che buoni anche nei casi di bulimia nervosa.
Anche se questa malattia così diffusa, soprattutto tra
le donne di ogni età nelle società industrializzate,
non ha certamente trovato nella cosiddetta "pillola
della felicità" un antidoto assoluto.
Questo perché malattie
come la bulimia nervosa hanno un riscontro fisiologico
che ad un certo stadio sfugge al controllo volontario di
chi ne è affetto. Ciò significa che appunto perché il
vomito indotto, così come determinate pratiche
alimentari, provocano assuefazione, ad un certo livello
benché il bulimico desideri smettere con i suoi accessi
gli risulta fisicamente impossibile riuscire a resistere.
La mente umana fa scattare determinati meccanismi da cui
la semplice volontà non è in grado di svincolarsi. Ma
ciò non significa assolutamente che sia tutto nelle mani
di prozac, non esiste in realtà una "pillola della
felicità", e luso di psicofarmaci per avere
un esito positivo deve essere sempre accompagnato da
psicoterapia e da controllo medico.
Non è mai consigliabile
infatti lautoprescrizione di uno psicofarmaco, al
prezzo poi di credere che la nostra felicità e la forza
che prima derivava per esempio dalle pratiche bulimiche
ora dipenda da una pillola bianca e verde. Così come non
ci si può affidare alle mani di uno psicologo in maniera
incondizionata, fermo restando che un buon medico così
come un buono psicologo certi atteggiamenti li sanno
pilotare in maniera positiva (purtroppo non ci sono
sempre buoni medici e buoni psicologi, così come non ci
sono sempre buoni elementi per ogni categoria
lavorativa). Non tutti quelli che hanno la febbre hanno
linfluenza, così come non tutti quelli che sono
giù di morale hanno delle turbe psichiche gravi come
può essere la bulimia nervosa. Prozac non è dunque
utilizzabile da chi si sveglia con la luna storta: ma da
chi vuole seriamente provare a guarire dalla bulimia,
sì.
Roberta Paolini
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