Quel robot rischia la pelle
Un
chirurgo americano ha deciso di risolvere il problema di
come insegnare ai futuri medici ad operare senza mettere
a rischio le persone. Così con due braccia meccaniche
che hanno il "tatto" e un computer fa eseguire
agli studenti suture e interventi "virtuali"
simili a quelli veri, sicuri
e molto più economici
Chi si trova sotto i ferri
del chirurgo, anche per una banale ferita che ha bisogno
di qualche punto, se lo domanda sempre: "Ma non
sarà mica alle prime armi?". Si spera di no. Eppure
è chiaro che per imparare in qualche modo un medico deve
pur iniziare. Anche su una persona. Così per anni il
sistema usato nelle università e negli ospedali è stato
lo stesso: lezioni teoriche, osservazioni dirette, prove
su materiali inanimati e alla fine su un paziente vero.
Magari in condizioni critiche. Un sistema non proprio
ideale che aveva fatto perdere il sonno ad un chirurgo
della Penn State University nellospedale di Hershey
(Pennsylvania), Thomas Krummel. Finchè non ha trovato la
soluzione.
E cosa poteva essere, la
soluzione, se non un sistema computerizzato? Krummel
infatti ha combinato linsegnamento con la
tecnologia. E con due braccia meccaniche e un monitor è
riuscito a simulare con grande realismo un intervento di
sutura chirurgica. Usando lapparecchiatura, ha
spiegato il chirurgo-inventore, gli studenti possono
sentire loperazione nelle loro mani mentre guardano
cosa stanno facendo sul computer. Il sistema imita
infatti le sensazioni che si provano nel praticare una
vera operazione attraverso due apparecchi manuali
provvisti di feedback sensoriale. Tre piccoli motori
elettrici fanno in modo che il chirurgo "senta"
la resistenza che fanno i tessuti agli strumenti
maneggiati da chi sta operando, insegnandoli quanta
pressione esercitare per infilare lago nella parte
senza strapparla.
Nel frattempo il monitor
del computer mostra come posizionare correttamente
lago. Lapparecchiatura è paragonabile
insomma ad un simulatore di volo: nessuno rischia,
nessuno può restare ferito e i costi sono molto bassi. E
gli studenti possono essere messi alla prova anche nella
pratica, senza problemi.
Così se fino ad oggi i
docenti di medicina e chirurgia dovevano ricorrere agli
esempi più strani per insegnare una sutura
("provate sulla buccia delle banane, assomiglia alla
pelle del viso..."), forse la tecnologia farà la
differenza. Sempre il dottor Krummel, in base ai suoi tre
principi per spiegare la medicina in modo "più
sicuro, più efficace e più economico", ne ha
pensata unaltra. Ha costruito un manichino
computerizzato che imita un bambino, dove linterno
della bocca è in realtà provvisto di un sofisticato
sistema di immagini elettroniche.
In questo modo i futuri
medici possono imparare ad usare un broncoscopio per
esaminare le vie respiratorie di un paziente in
difficoltà: sul video ogni movimento fa apparire gli
organi interni come si vedono durante un esame vero.
Tutto senza dover spaventare veri bambini. E vere mamme.
a.m.
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