Usa, piccole
canaglie crescono
I
bambini negli Stati Uniti di oggi non sono più come i
simpatici monelli delle comiche anni 30: gli
scherzetti innocenti sono diventati reati da
riformatorio, spesso compiuti pistola alla mano. Tra i
motivi di questo degrado sociale, secondo un regista come
James Foley da sempre attento a questi problemi, ce
nè uno in particolare: la oramai assoluta mancanza
di rapporti tra i giovanissimi e figure divenute
sconosciute come i nonni
Ricordate "Le
piccole canaglie", ovvero quel gruppo di bambini
americani che popolava un telefilm in bianco e nero degli
anni trenta-quaranta e "allietava" gli
spettatori con le loro marachelle? Ebbene, oggi le cose,
nella maggior parte delle città degli Stati Uniti, sono
molto diverse. I nipoti di quei simpatici bimbetti sono
molto diversi dai loro avi e le loro malefatte interessano più
lambito del carcere che quello delle punizioni
stile "a letto senza cena". Non è raro,
infatti, mentre state guardando comodamente un telefilm
comparire in sovraimpressione scritte del tipo: "Ricordate:
oggi sabato e domenica i ragazzi sotto i sedici anni
devono rimanere a casa dalle diciotto
in poi...". E non è altrettanto raro
vedere scritte sugli autobus o nelle metropolitane che
invitano i genitori a far prendere le impronte digitali
dei propri figli con sottotitoli che dicono: "Potranno
esservi utili in seguito" istoriate dalle foto
di ammiccanti e rassicuranti poliziotte che prendono le
impronte di un ragazzino di colore.
Per capire meglio la
situazione abbiamo chiesto il perché di questa
situazione a James Foley, regista de Lultimo
appello e di Fear, da sempre molto attento ai
problemi della gioventù americana
In America
spiega Foley - la ricerca del lavoro ha creato una
frantumazione delle famiglie che esistono ormai a livello
solo nucleare. Il distacco che esiste tra le generazioni
ha fatto sì che più del cinquanta per cento dei bambini
americani, infatti, non conosca i propri nonni, perdendo
le proprie radici e il senso del proprio passato. Io
stesso non so quasi nulla delle mie origini italiane e
irlandesi. Esiste unattrazione naturale tra
parenti. E questo che inconsciamente, oltre al
rimpianto di tutto il tempo che non hanno potuto stare
insieme, li spinge luno verso laltro. Questo
fatto viene, però, negato negli Usa, perché ci sono
distanze abissali da percorrere in aereo e diventa così
quasi impossibile incontrarsi anche nelle feste più
importanti come il Natale o il giorno del Ringraziamento.
Gli anziani ignorano i
nipoti e questi bambini crescono senza una guida
adeguata. Così a Disneyland oppure nei Casinò di Las
Vegas si vedono generazioni distanti tra loro anni luce.
Senza cultura, con scuole che danno una preparazione
inutile e mediocre, i giovani crescono lasciati -
apparentemente - a se stessi oppure alle cure di padri e
madri (quando non sono figli di divorziati) che lavorano
in maniera "continua" pur di garantirsi uno
stipendio dignitoso, con soli dieci giorni di ferie
allanno.
Incapaci di affrontare la
vita, senza che nessuno li guidi o li rassicuri, i
genitori americani preferiscono dare ai loro bambini
(pare si inizi a sei anni!) degli psicofarmaci che li
tranquillizzano e li rassicurano sul futuro.
Così generazioni violente
di drogati da
unalimentazione malsana, da una televisione
onnipresente e da un abbandono emotivo continuo vengono
fuori dai ghetti delle grandi metropoli in cui i bambini
vanno alle elementari armati di pistola. Siamo davvero
sicuri, arrivati a questo punto, che il riformatorio non
sia davvero lunica via duscita?
Probabilmente no, ma se è
così "sbagliata" la situazione generale è
possibile pensare a qualche rimedio che non sia la
semplice prevenzione del crimine e che restituisca
dignità alla gioventù americana? Dice ancora James
Foley
È molto difficile
immaginare la possibilità di un cambiamento. Senza un
Welfare State, con leconomia guidata da grandi
multinazionali, è impossibile pensare a una soluzione
strutturale del problema. Qualche cosa di sta facendo in
alcune città, ma mi sembra ancora molto poco.
m.s.
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