Quella
virtuosa Figlia del reggimento
Nel
bicentenario della nascita di Donizetti il Teatro Astra
di Bassano propone lopera che il compositore
bergamasco scrisse per lOpera Comique di Parigi. E
che mette alla prova gli interpreti, costretti a
destreggiarsi tra momenti di ironia e atmosfere patetiche
Nel cartellone della
attuale stagione lirica al Teatro Astra di Bassano del
Grappa è stata inserita in commemorazione del
bicentenario della nascita di Gaetano Donizetti, l'opera
"La fille du regiment" che il compositore
bergamasco scrisse per l'Opéra Comique di Parigi e che
andò in scena l'11 febbraio 1840. Donizetti aveva bene
assimilato il gusto francese e di conseguenza il modo di
comporre per soddisfare il pubblico parigino.
La sua attitudine a
scrivere opere nella lingua transalpina l'aveva già
dimostrata con il rifacimento per le scene parigine della
"Lucia di Lammermoor" che divenne
l'interessante "Lucie de Lammermoor" che
abbiamo potuto ascoltare nella ripresa in epoca moderna
durante la stagione estiva di Martina Franca, e nel
rifacimento del "Poliuto" che divenne "Les
Martyrs ". Per le scene francesi aveva poi iniziato
a comporre "Le Duc d'Albe" e "L'angel de
Nisida " divenuta poi "La Favorite".
Nella "Fille du
regiment" gli episodi patetici sono abilmente
inframezzati a quelli comici e sono sempre sorretti da
una orchestrazione viva e spumeggiante. Molte sono le
pagine di grande ispirazione specialmente nella parte
virtuosistica di Marie e nei suoi duetti con Tonio. Uno
degli episodi più famosi dell'opera è quello della
lezione di canto all'inizio del secondo atto allorchè la
Marchesa tenta di inculcare alla nipote l'arte della
canzone sentimentale mentre Sulpizio le ricorda i canti
militari che allietavano la compagnia di cui Marie era la
mascotte. Opera quindi dalle mille sfaccettature e
conseguentemente di non facile rappresentazione. Ottima
è risultata l'edizione bassanese con Carla Di Censo nei
panni del complesso ruolo di Marie ; questo bravo soprano
di coloratura ha saputo superare con una perfetta
vocalità le varie difficoltà disseminate nella
partitura, muovendosi sulla scena con grande
spigliatezza.
Elena Zilio, nel ruolo
della Marchesa, ha saputo dare quel giusto tocco di
comicità facendo valere ancora una volta la sua grande
esperienza interpretativa.
Una vera sorpresa il Tonio
di Giorgio Casciarri che ha affrontato la serie dei
famosi do nell'aria del primo atto con grande sicurezza
sfoggiando un fraseggio di eccellente qualità nelle
parti liriche. Anche scenicamente si è mosso con grande
disinvoltura dando quindi una prova di maturità
artistica di prim'ordine. Misurato il Sulpizio di René
Massis e divertente Edoardo Borioli nelle vesti femminili
della Duchessa di Crakentorp.
Donato Renzetti ha diretto
con cura l'Orchestra Filarmonica Veneta forse con qualche
eccesso di sonorità. Ottimo il Coro Lirico Veneto
istruito da Giuliano Fracasso. La regia era quella di
Filippo Crivelli e l'allestimento quello del Teatro
Massimo di Palermo con scene e costumi di Franco
Zeffirelli. Folto il pubblico che ha lungamente
applaudito tutti gli interpreti.
L.M.
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