Index MUSICA - Dicembre 1997

Quella virtuosa Figlia del reggimento

Nel bicentenario della nascita di Donizetti il Teatro Astra di Bassano propone l’opera che il compositore bergamasco scrisse per l’Opera Comique di Parigi. E che mette alla prova gli interpreti, costretti a destreggiarsi tra momenti di ironia e atmosfere patetiche

Nel cartellone della attuale stagione lirica al Teatro Astra di Bassano del Grappa è stata inserita in commemorazione del bicentenario della nascita di Gaetano Donizetti, l'opera "La fille du regiment" che il compositore bergamasco scrisse per l'Opéra Comique di Parigi e che andò in scena l'11 febbraio 1840. Donizetti aveva bene assimilato il gusto francese e di conseguenza il modo di comporre per soddisfare il pubblico parigino.

La sua attitudine a scrivere opere nella lingua transalpina l'aveva già dimostrata con il rifacimento per le scene parigine della "Lucia di Lammermoor" che divenne l'interessante "Lucie de Lammermoor" che abbiamo potuto ascoltare nella ripresa in epoca moderna durante la stagione estiva di Martina Franca, e nel rifacimento del "Poliuto" che divenne "Les Martyrs ". Per le scene francesi aveva poi iniziato a comporre "Le Duc d'Albe" e "L'angel de Nisida " divenuta poi "La Favorite".

Nella "Fille du regiment" gli episodi patetici sono abilmente inframezzati a quelli comici e sono sempre sorretti da una orchestrazione viva e spumeggiante. Molte sono le pagine di grande ispirazione specialmente nella parte virtuosistica di Marie e nei suoi duetti con Tonio. Uno degli episodi più famosi dell'opera è quello della lezione di canto all'inizio del secondo atto allorchè la Marchesa tenta di inculcare alla nipote l'arte della canzone sentimentale mentre Sulpizio le ricorda i canti militari che allietavano la compagnia di cui Marie era la mascotte. Opera quindi dalle mille sfaccettature e conseguentemente di non facile rappresentazione. Ottima è risultata l'edizione bassanese con Carla Di Censo nei panni del complesso ruolo di Marie ; questo bravo soprano di coloratura ha saputo superare con una perfetta vocalità le varie difficoltà disseminate nella partitura, muovendosi sulla scena con grande spigliatezza.

Elena Zilio, nel ruolo della Marchesa, ha saputo dare quel giusto tocco di comicità facendo valere ancora una volta la sua grande esperienza interpretativa.

Una vera sorpresa il Tonio di Giorgio Casciarri che ha affrontato la serie dei famosi do nell'aria del primo atto con grande sicurezza sfoggiando un fraseggio di eccellente qualità nelle parti liriche. Anche scenicamente si è mosso con grande disinvoltura dando quindi una prova di maturità artistica di prim'ordine. Misurato il Sulpizio di René Massis e divertente Edoardo Borioli nelle vesti femminili della Duchessa di Crakentorp.

Donato Renzetti ha diretto con cura l'Orchestra Filarmonica Veneta forse con qualche eccesso di sonorità. Ottimo il Coro Lirico Veneto istruito da Giuliano Fracasso. La regia era quella di Filippo Crivelli e l'allestimento quello del Teatro Massimo di Palermo con scene e costumi di Franco Zeffirelli. Folto il pubblico che ha lungamente applaudito tutti gli interpreti.

L.M.