Gluck
nellisola dei sogni
Un
mix di forme musicali tipiche del settecento e temi
popolari che vanno dallopera buffa al dramma: č
questa l"Ile de Merlin", storia di un
mondo fantastico che funziona alla rovescia e dove tutto
quello che in genere č difficile da avere diventa
facilissimo. E fuori dalla norma č stata anche la
partecipazione di Amedeo Moretti, che ha interpretato ben
cinque personaggi
Il Teatro Comunale di Firenze ha messo in
scena un'opera poco rappresentata di Christoph Willibald
Gluck: si tratta di un lavoro in un atto realizzato in
due parti. Il titolo originale č "LIle de
Merlin ou le monde renversé", scritta su libretto
di L. Ansaume da Aain-Reneč Le Sage e D'Orvenal. La
prima rappresentazione avvenne nel 1758 presso il
castello di Schoenbrunn. Si tratta quindi di un lavoro
scritto prima della riforma del melodramma che
praticamente inizia con l' Orfeo ed Euridice del 1762.
L'opera č suddivisa in
ventitrč numeri che coprono praticamente le varie forme
musicali del settecento, dai temi popolari a quelli
vicini all'opera buffa e ad arie pertinenti all'opera
seria. I vari numeri sono collegati tra loro da dialoghi
parlati di grande efficacia e che danno un notevole brio
a tutto il lavoro, arricchendo la parte musicale e
portando per mano lo spettatore nella comprensione della
vicenda. L'opera si apre con una sinfonia che nella sua
prima parte evoca la tempesta di mare provocata dal mago
Merlino ed una volta placatasi rimangono in scena Pierrot
e Scapino, i due protagonisti, che sono naufragati su
questa strana isola in cui tutte le cose vanno
esattamente a rovescio rispetto alla vita normale.
Un avvocato dice che le
cause sono pagate dai clienti, un filosofo spiega che in
quell'isola essi non sono pedanti e noiosi come a Parigi,
cittą d'origine di Pierrot e Scapino, ma si dedicano
alle feste ed a godere la vita insegnando anche agli
altri come goderla. Quando i due protagonisti sono
affamati trovano subito da mangiare e quando desiderano
compagnia femminile sono subito accontentati da due
graziosissime ragazze.
Il lieto fine con le nozze
di Pierrot e Scapino con Argentina e Diamantina, le
ragazze che erano venute in soccorso dei naufraghi, č di
prammatica. L'opera č stata realizzata con i complessi
dell'Aslico e l'interessante progetto teatrale č stato
realizzato con la collaborazione della Scuola d'Arte
drammatica Paolo Grassi di Milano.
Amedeo Moretti si č ben
disimpegnato nelle varie parti di Merlino, del filosofo, del procuratore, del cavaliere e
del notaio con una sicura vocalitą ed una buona
impostazione della linea di canto. Ugualmente bene Carmen
Serrano, Federica Proietti, Gioacchino Zarrelli, Maurizio
Leoni, Stefano Orlandi, Davide Fossati, Eugenia Amisano e
Cristina Bucci nei relativi ruoli.
Interessante e spigliata
la regia di Francesco Micheli con il simpatico intervento
di alcuni personaggi che conversavano con il pubblico
prima dell'inizio di ciascuna delle due parti.
L'orchestra del Maggio Musicale Fiorentino era diretta
con precisione da Arnold Bosman.
Successo di pubblico,
purtroppo non numeroso.
L.M.
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