indice ARTE - a cura di Giovanna Grossato - Febbraio 1998



DONNE NELL’ARTE (16)

Natalja Goncarova e il Cubofuturismo

L’impressione suscitata in Russia dai movimenti d’avanguardia nati in Europa all’inizio del secolo, soprattutto il Cubismo e il Futurismo, fu veramente grande e molti artisti di quella generazione si allinearono ben presto con le loro avanzate ricerche su quelle analoghe compiute da colleghi occidentali.

Del Cubismo, ad esempio, vi era da parte loro una conoscenza molto precisa, come testimonia, la precoce adesione artistica di Larionov e della sua compagna Natalja Gocarova alle mostre dei gruppi d’avanguardia di forte rottura, nel 1911, nel loro Paese.

Ma insoddisfatta del solo Cubismo, - "... il Cubismo è una buona cosa, ma non è poi così nuovo ; le streghe di pietra degli Sciti, le bambole di legno dipinte vendute nelle fiere, sono anch’esse opere cubiste" avrà da affermare più tardi - la Goncarova lavorò qualche tempo con Malevic, pioniere dell’Astrattismo e creatore del Suprematismo, esercitando sulle tecniche, sui colori, sulle tematiche e perfino sui titoli del pittore un notevole influsso.

Nel 1912 la Goncarova espose a Monaco, alla seconda mostra del Blaue Reiter, movimento da cui presto si ritirò per aderire alle ricerche di Larionov il quale, tra il 1912 e il 1913, elaborava la sua teoria sul Raggismo.

A tale ricerca espressiva non era per niente estranea l’influenza della poetica Futurista, importata a Mosca, nel 1913, anche dalle entusiasmanti visite del poeta italiano futurista Marinetti.

A questo periodo appartengono opere quali Foresta verde e gialla, o Il ciclista esposte a Parigi, nel 1914, in una mostra presentata dal poeta Apollinaire che così descriveva la pittrice ".... padrona di un’estetica in cui le grandi verità dell’arte scientifica di oggi, così appaganti per lo spirito, si accoppiano alle seducenti sottigliezze dell’arte orientale".

 

L’adesione della pittrice al Raggismo fu, infatti, parallela a quella per la tradizione orientale del suo Paese che essa espresse teoricamente nel catalogo della sua prima personale a Mosca e che concretizzò nella sua collaborazione all’allestimento dei balletti quali Le Coq d’Or di Rimskij Korsakov, di cui era regista ed interprete Diaghilev, il quale ebbe a dire di lei : "Quella donna trascina Mosca e tutto S.Pietroburgo dietro di sé".

Lasciata Mosca nel 1915, per stabilirsi a Parigi, incontrò più tardi, a Roma, Balla e Depero, approfondendo, anche nel costante contatto col teatro, quelle elaborazioni e quelle ricerche che si sintetizzano nel Cubofuturismo russo, il quale costituisce un grande laboratorio in cui si maturarono e presero coscienza di sé i più grandi talenti dell’arte russa rivoluzionaria.