
Il mio
nome è Spot, mister Spot...
Come
previsto l’ultimo film di 007 è stato così
infarcito di pubblicità (auto, orologi e telefonini) da
aver stravolto anche il valore della pellicola.
Un’abitudine sempre più diffusa nel mondo del
cinema. Con benefici economici (a volte) ma anche molti
rischi
Nello scorso luglio avevamo
anticipato la possibilità che il nuovo film di 007 Il
domani non muore mai fosse un apogeo dello spot e non
ci eravamo sbagliati. Purtroppo. Lungi dall’essere
discreta, infatti, la pubblicità sembra essere diventata
talmente pervasiva dal modificare i copioni pur di
comparire all’interno di una pellicola di successo
la cui produzione - peraltro - viene foraggiata
economicamente in maniera assai sostanziosa, al punto di
essere quasi determinante per la riuscita economica del battage
del film.
Sono della scorsa estate le voci
secondo le quali case di produzione di giocattoli
sarebbero state determinanti nella decisione di
licenziare Tim Burton dalla regia della saga di Batman, a
causa degli scarsi profitti collegati alla vendita del merchandising
collegato alle pellicole dell’uomo pipistrello.
Come dire: i film si fanno per vendere i giocattoli e non
per il valore intrinseco dell’opera di Burton,
geniale inventore dell’aspetto dark del
personaggio dei fumetti. È un po’ come se la Fiat
costruisse le macchine in un certo modo piuttosto che in
un altro per favorire i venditori di panini agli
autogrill...
Ci rendiamo conto delle esigenze
delle case di produzione che si trovano a confrontarsi
con compensi elevatissimi di presunti divi sempre più
avidi e voraci, ma una maggiore discrezione
nell’utilizzo della pubblicità ci sembrerebbe non
guastare per niente. L’ultimo Bond, infatti, è
quasi imbarazzante nel cercare e utilizzare veicoli che
abbiano quella marca, telefoni e orologi griffati, al
punto di non essere credibile e di riuscire quasi a
danneggiare il discreto valore del film. Insomma, una
cosa è concedersi qualche vizio, cui siamo costretti dal
capitalismo, un’altra è andare al cinema per vedere
pubblicità prima, dopo e durante lo spettacolo.
m.s.
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