Australia, il
futuro primitivo
Un
itinerario per scoprire un continente speciale dove
convivono in armonia due volti allapparenza
opposti: quello moderno e quello selvaggio. Tra
grattacieli da record e città allavanguardia da
una parte e paesaggi incontaminati dallaltra.
Quella che vi proponiamo è una guida ragionata, con
indirizzi e consigli, nel Sud del Paese. Che non è solo
la terra dei canguri
Che ci faccio qui? Viene da
chiedersi al primo impatto parafrasando Bruce Chatwin.
Poi dello stesso autore viene in mente la Via dei Canti,
racconti fantastici che cercano di svelare i segreti
degli aborigeni, e l'Australia un poco alla volta non è
più periferia del mondo ma acquista una sua centralità:
incomprensibile, a tratti sfuggente, ma in ogni caso
affascinante.
Si atterra a Melbourne
dopo un interminabile ma comodo volo Quantas.
All'aeroporto internazionale un gruppo di compite signore
vestite di nero parlano tra loro. Qualche frase in buon
dialetto abruzzese, in discreto inglese, ed in italiano
approssimativo. Un ragazzo thailandese esibisce invece un
passaporto australiano, ma il suo inglese intercalato da
molti "okay" non è proprio inglese... Forse un
giorno lo sarà. Il nostro taxi corre veloce lungo una
bella autostrada sulla quale sono allineate centinaia di
casette che ricordano il paesaggio della periferia di
Londra. Solo i grossi camion del tutto simili a quelli
americani ci ricordano che qui siamo in Australia. Il
conducente tradisce un'origine greca, ma il suo
comportamento ha acquisito molte caratteristiche
tipicamente Aussies (australiane): la sua parlata è un
curioso cocktail di british style, intercalata da termini
greci. Il temperamento è mediterraneo. La radio
trasmette un'interminabile partita di cricket, lo sport
più popolare in Australia insieme al tennis.
Dopo un trentina di chilometri,
all'orizzonte si stagliano i primi grattacieli di
Melbourne: un grappolo di edifici sui quali si erge il
Rialto Tower, costruito dall'impresa dei fratelli Grollo,
figli di un emigrante trevigiano. Il viaggio nello stato
di Victoria non può che iniziare da qui, da questa
città culturale, dinamica, sportiva. Melbourne è la
capitale dei festival, dei più grandi eventi sportivi e
delle manifestazioni culturali. È una città che
diverte, ispira, provoca ed affascina. Era stata
pianificata lungo le rive del Yarra River per essere un
città di "sostanza", con strade larghe e
severi edifici razionali. Fortunatamente il boom
economico è coinciso con lo sviluppo di un'architettura
di pregio ed oggi Melbourne ha i migliori edifici
vittoriani dell'Australia. Come Sydney ha avuto uno
sviluppo prodigioso. Nel 1851, quando divenne capitale
dello stato del Victoria, contava 77 mila abitanti. Dopo
vent'anni la sua popolazione era salita a 206 mila. Oggi
conta tre milioni di abitanti, un quarto dei quali nato
all'estero. Nella metropoli australe convivono
armoniosamente 140 nazionalità. Una situazione di
armonia unica che nel 1993 aggiunta alla impareggiabile
organizzazione dei servizi ha consentito a Melbourne di
essere inserita tra le tre città più vivibili nel
mondo.
Sono molte le cose da vedere a Melbourne.
Suggeriamo di non perdere la National Gallery of
Victoria, 180 St Kilda Road, che sorge accanto al nuovo
complesso di South Gate ed al Victorian Arts Centre.
Ospita collezioni di arte australiana fra le migliori al
mondo ed una mostra permanente dei moderni maestri di
arte aborigena. (È aperta nei giorni feriali dalle 10
alle 15. Ingresso libero). Per ammirare Melbourne in
tutta la sua maestosità bisogna pero' salire il Rialto
Tower Observation Deck. Con i suoi 253 metri di altezza
è la torre decima al mondo e la seconda in Australia
dopo la Sydney Tower (304 metri). Gli australiani amano i
numeri: la Torre conta 1450 gradini; 13 mila finestre per
pulire le quali ci vogliono due mesi di lavoro; ha 36
ascensori che viaggiano ad una velocità di 25 chilometri
orari. Se un mattone del peso di un chilogrammo viene
lanciato impiega 7,9 secondi per arrivare a terra.
Infine, ogni anno, la Torre viene visitata da due milioni
di persone. Il Rialto Observation Deck è al 525 di
Collins Street, tel.(03) 9629 8222- Fax (03) 96148231-
Contattare David Hayward.
Non si può lasciare
Melbourne senza avere visitato il Queen Victoria Market,
al 513 di Elizabeth Street. È un centro di frenetica
attività e di incredibili affari: vi sono allineate più
di 1000 bancarelle che vendono prodotti di ogni genere.
Un altro modo per visitare la città è quello di salire
a bordo di una imbarcazione vicino al Princess Bridge per
effettuare una traversata lungo il fiume Yarra. Se il
tempo lo permette ci si può rilassare sulla spiaggia di
Santa Kilda: è sufficiente prendere il tram e ci si
arriva in pochi minuti.
Lasciamo Melbourne alla
volta di Geelong, importante centro industriale della
lana. Ma prima di arrivarci, lungo l'autostrada che
prosegue verso sud, a soli 30 minuti dalla capitale del
Victoria è d'obbligo una tappa alla Mansion of Werribee
Park. E una grande tenuta composta da un palazzo
centrale e da altri edifici (scuderie, magazzini, e case
per il personale) considerato una delle più importanti
mete storiche e culturali dell'Australia. E qui che gli
abitanti di Melbourne vengono a cercare le loro radici
del secolo passato. Werribee Park è un tipico esempio
della potenza raggiunta da una delle dinastie di
allevatori di pecore merinos e di industrali della lana,
che hanno accumulato una fortuna enorme alla fine del
diciannovesimo secolo. I saloni sono perfettamente
conservati ed ospitano ricordi di caccia in Scozia e nel
vecchio continente dei suoi proprietari. La Mansion fu
costruita tra il 1874 ed il 1877 dagli scozzesi Thomas e
Andrew Chirnside che ben presto la trasformarono in un
centro di vita sociale, di eventi sportivi e di parate
militari. Nel 1973 fu acquisita dallo Stato di Victoria
che oggi cura circa 12 ettari tra parchi e giardini.
Cinque ettari contengono 4 mila qualità di rose tra le
quali quella gigantesca dei Tudor. Oggi Werribee Park
ospita eventi culturali, tra cui spettacoli teatrali,
concerti, mostre d'arte e di artigianato ma anche gare di
polo. Werribee Park è in King Road , Werribee Victoria
tel. (03) 97412444 - fax (03) 97429623. Contattare Alexis
Ensor.
Bastano 30 minuti di auto per arrivare a
Geelong, altro grande centro legato al passato.
Esplorando la zona nel 1802, Matthew Flinders la definì
una zona fertile, capace di ospitare molti bovini, ma
adatta soprattutto all'allevamento degli ovini. Aveva
visto giusto: nel 1836 la prima pecora fu sbarcata a
Point Henry sulla spiaggia di Corio di Bay, e nel 1840
Geelong era già divenuto un porto vitale da dove
venivano imbarcate quantità enormi di lana sulle navi
dirette in Inghilterra ed in Europa. Nel 1865 Geelong si
era già guadagnata l'appellativo di Bradford del Sud.
Nel 1920 nei suoi lanifici lavoravano oltre 5 mila
operai. Nessuna altra città al mondo ha oggi tante
attività associate alla lana. A Geelong merita una
visita il National Museum of Wool aperto nel 1988, dove
è possibile ripercorrere lo sviluppo tecnico di questa
industria. Nel museo si possono osservare manufatti unici
nel suo genere. Direttrice artistica è Elizabeth
Triarico, una giovane di origine trevigiana che sarà ben
felice di fornire in lingua italiana tutte le spiegazioni
che vengono richieste. Il National Wool Museum, è al
n.26 di Morabool Street, Geelong Vicotria. Tel. (03) 5227
0701. Fax: (03) 52221118. Contattare Liz Tinney.
Si lascia Geelong e la
strada costiera. Ci si dirige verso l'interno. Si
oltrepassa il villaggio di Inverleight e, dopo aver
percorso 44 chilometri ad ovest, si raggiunge Barunah
Plains, vicino ad Hesse. Qui c'è una delle più grandi
fattorie del Victoria. È impossibile non subire il
fascino della prateria sterminata intercalata da qualche
oasi di alberi. (Noi abbiamo il sangue delle pecore
merinos portate qui nel 1840 - racconta scherzando Graham
Mills, il proprietario che tra l'altro è un ottimo
pianista di musica classica - ma alleviamo anche bovini).
Nella tenuta sono pero' le pecore ad avere la precedenza:
ve ne sono ben 10 mila allevate da cinque operai. La
tenuta di Graham e di sua moglie Jazon fu costruita nel
1860 e conserva molti cimeli di viaggi effettuato dai
loro antenati in Indonesia ed in Thailandia. I coniugi
affittano alcune case coloniche. Vale la pena
approfittarne per vivere qualche giorno a diretto
contatto con gli allevatori e carpire da loro alcuni
segreti nell'arte dell'allevamento e della tosatura delle
pecore. Nella tenuta c'è anche un grande campo da golf
frequentato nei week end da molti giocatori di Melbourne.
Barunah Plains, Hesse, via Inverleight Vicotioria 3321.
tel. (03) 52871234. Fax: (030 52871234. Contattare Joan
Mills.
Si lascia Barunah e si raggiunge nuovamente
la costa dove inizia la grande strada oceanica (The great
Ocean Road), una delle meraviglie dell'Australia. È un
percorso indimenticabile attraverso una flora unica nel
suo genere ed una fauna selvaggia. Si attraversa la
foresta pluviale di Otway e si scende ancora verso le
costa di Shipwreck. Da Torquyay alla Apollo Bay il
percorso segue l'oceano. Man mano che si procede si
incontrano paesaggi sempre più spettacolari. Il
villaggio di Lorne vicino alla baia di Loutit è proprio
sotto la catena montuosa di Otway. Qui ci sono migliaia
di ettari di pini, di felci, di orchidee selvagge, di
cespugli e di fiori endemici.
Lungo la Great Ocean Road
ci sono due tra i più bei parchi dell'Australia.
Nell'Otway National Park ci sono da una parte foreste di
alberi altissimi e dall'altra terrificanti scogliere. Il
secondo parco è quello di Port Campbell altrettanto
maestoso ma ricco anche di riferimenti storici. Lungo la
sua costa frastagliata nel secolo scorso sono naufragate
centinaia di imbarcazioni. La sua ripida scogliera
calcarea alta una cinquantina di metri è erosa da onde
violentissime. Il litorale si frantuma e abbandona nel
mare poderosi faraglioni disegnati in forme fantastiche.
Sono i cosiddetti Dodici Apostoli che spuntano come
funghi dall'oceano. In realtà ne sono rimasti solo nove
perché tre sono caduti. Il luogo è costantemente
battuto da un vento forte che lo rende ancora più
suggestivo e selvaggio .Si può mangiare al Blackwood
Gullky Tea Rooms. Great Ocean Road. Lavers Hill Victoria
3238. Tel. (03) 52373290. Fax: (03) 52374237. Contattare
Bev Mulder.
Il viaggio continua lungo
la Great Ocean Road fino a Port Fairy. Qui si può
pernottare al Gobles Mill House, 75 Gips Street. Port
Fairy Victoria 3284. Tel. (03) 55681118. Fax: (03)
55681178. Contattare Noel e Lorraine Adamson.
Si lascia Port Fairy di buon mattino ed
inizia il viaggio verso la catena dei Grampians. Vale la
pena ricordare qualche riferimento storico. Circa 400
milioni di anni fa, nel luogo oggi chiamato Western
Victoria, la terra si alzo' per formare una vasta isola
di montagne chiamate i Grampians, un'oasi che per milioni
di anni è stata recintata dall'avanzare dell'oceano. Nel
corso degli anni, il vento e la pioggia hanno intagliato
fantastici paesaggi nella pietra antica, creando dirupi e
guglie e formazioni rocciose incredibili. Visitare i
Grampians è un'esperienza unica. Ci sono montagne
spettrali. È un luogo di antichissime leggende che
conserva alcuni reperti di arte Koorie, scolpiti dagli
aborigeni del luogo, piuttosto rari in Australia. Ci sono
testimonianze di cerimonie dipinte in rosso ed in bianco
sulle pareti di molte rocce. Ne sono state documentate
oltre un centinaio. Anche la flora è spettacolare.
Alcuni fiori crescono per tutto l'arco dell'anno. Alcuni
si trovano solo qui. Per visitare i Grampians si può
pernottare al Glenisla Homestead , Via Cavendish,
Victoria 3314. Tel. (03) 5380 1532. Fax: (03) 5380 1535.
Contattare Robert e Cherry Barber. L'accoglienza è molto
familiare. La fattoria è isolata in mezzo al verde.
Robert organizza dei tour a cavallo e in carro attraverso
la catena dei Grampians.
Si lascia il Glenisla
Homstead e si procede verso Yendon ed i Goldfields (le
miniere d'oro). È anche questo un viaggio nel passato
dell'Australia. Quando l'oro venne scoperto nella
tranquilla cittadina di Clunes nel 1851, iniziò la
grande corsa. E la scoperta, nel corso di pochi anni
contribuì a cambiare la storia sociale ed economica del
Paese. I cercatori e gli avventurieri arrivarono da tutto
il mondo per arricchirsi in questo Eldorado agli
antipodi. A testimoniare quell'epoca favolosa alla
periferia di Ballarat c'è oggi la collina di Sovereign
dove è stata ricreata l'atmosfera della cittadina
mineraria. Sovereign Hill, perfettamente ricostruita ed
animata da comparse volontarie in costume, dà un quadro
preciso della vita dell'epoca. Compresa dalle cittadine
di Ballarat, Bedingo, Saint Arnaud e Ararat, la regione
dei Goldfields è ricca di edifici vittoriani e di
giardini botanici. A Ballarat si puo' dormire all'hotel
Ansonia , 32 Lydiard Street South. Tel. (03) 5332 4678.
Fax: (03) 5332 4698 . Contattare Gerard Ballantyne. In
due ore circa di comoda autostrada si ritorna a
Melbourne.
Paolo Gabrielli
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