Semeghini,
il poeta della luce
Palazzo Forti ospita, fino al 29
marzo, una rassegna di un centinaio di dipinti del
pittore mantovano Pio Semeghini, morto a Verona nel 1964.
Tali opere, che provengono da numerose collezioni
pubbliche e private italiane, costituiscono un percorso
ragionato sullattività pittorica di Semeghini, dai
suoi esordi alla fase matura, guidate come sono, nel loro
itinerario espositivo, da una precisa analisi
storico-critica.
Ne emerge una
figura dartista molto poetica e, pur estremamente
consapevole del retroterra della cultura figurativa rinascimentale italiana, anche attentissima
ai fenomeni Impressionisti e Postimpressionisti della
fine del secolo XIX dei quali egli interpreta liberamente
ed intimisticamente, al di fuori da qualsiasi schema
scontato, il fenomeno retinico della luce.
Il bel
catalogo Electa che accompagna la mostra, curato dal
direttore della Galleria darte Moderna di Verona
Giorgio Cortenova e da Francesco Butturini, oltre alle
riproduzioni delle opere, propone anche interessanti
apparati ed alcuni saggi di Renato Barilli, Nico Stringa
Anna Chiara Tommasi, Roberto Lambarelli e lo stesso
Butturini. Saggi che affrontano particolari problematiche
dellattività di Semeghini, chiarendone
ulteriormente il significato anche alla luce degli eventi
culturali del suo tempo.
G.G.
|