Cultura - Marzo 1998 | |
Lo psicanalista virtuale Si è tenuto allUniversità di Genova un convegno di psichiatria sul tema "Internet e salute mentale". Anche chi studia problemi e struttura della mente si è accorto infatti che la Rete può cambiare il modo di pensare. Perché il vecchio Io chiuso in sé stesso tende ad aprirsi verso gli altri, diventando un Io collettivo. Obbligando a rivedere il modo di vivere scuola, lavoro e rapporti interpersonali Il convegno "Internet e salute mentale" e stato di notevole interesse. Fin dalla prima relazione è stato osservato come in particolare nella tradizione concettuale italiana, il "pensiero collettivo" che si sviluppa in rete, si trovi in contrasto con la cultura, ereditata dallo "stoicismo", della costruzione dellIo, questultimo inteso come continuità biologica. In tale quadro cognitivo tradizionale lIo realizza una propria personalità solo in parte condivisibile con altri proprio perché evidenzia una forte e propria identità ben distinta dagli altri. La concezione dellindividualità dellIo è rafforzata dalla specializzazione cognitiva dei mestieri nellambito della quale si considera linformazione come un patrimonio spendibile individualmente e quindi non facilmente condivisibile, divulgabile e talvolta neanche tanto discutibile. Internet sviluppa una rimozione di questa antica mentalità promotrice di gerarchie sociali e quindi mette in crisi sia la costruzione dellIo ed anche il sistema cultura e professionale, e cioè tutti quei parametri cognitivi che in effetti hanno generato la divisione sociale del lavoro dellepoca industriale. Certamente ancora vi sono resistenze conservative allo sviluppo delle potenzialità di comunicazione interattiva di Internet. Il cyberspazio infatti agevola connessioni che contrastano con il nostro sapere "testuale" e libresco e quindi per utilizzare le potenzialità di sviluppo delle reti telematiche è necessario innanzitutto capire e proporre e divulgare nuovi modelli mentali e sociali. Francesco Bollorino, organizzatore del simposio Internet & Salute Mentale, ha concluso la prima sezione del convegno dicendo che senza un impegno creativo e propositivo di un nuovo paradigma cognitivo si rischia che le reti serviranno non tanto a quelli che hanno cose nuove da dire, ma solo a chi ha tempo da perdere; questa situazione di mancanza di innovazione del paradigma cognitivo di fatto favorirà lo sviluppo delle tecnologie "push" (non interattive) proprio perché la gente non troverà nulla di innovativo nel sistema interattivo, cosi' che esso e' destinato a degradare in uno spazio di libertà illusoria senza alcun costrutto creativo. Nel proseguire del convegno "Internet e salute mentale" sono stati presentate varie problematiche relative a casi specifici di disordine della salute mentale ed alcune iniziative di collaborazione attivate tra gli psichiatri e le loro associazione per prevenire casi di psicosi mediante collegamenti in rete Internet. Limportanza di questo convegno più che nei casi specifici di intervento in rete nellambito dellattività professionale psichiatrica, risiede nel fatto che, diversamente dai numerosi convegni su Internet, il punto di osservazione e stato centrato sul "cervello" anziché sul computer o le reti. Nel dibattito molto si e infatti insistito sul cambiamento provocato dalla delocalizzazione della attenzione sulle tematiche trattate come ipertesti, su come lo schermo del monitor faccia da scudo alle barriere psicologiche ed anche come i fattori psichici della comunicazione in rete provochino alterazioni della tradizionale costruzione cognitiva dellIo, anche a causa del cambiamento delle relazioni tra osservato ed osservatore, che sono conseguenza dellincremento del "virtuale" generato dal ricorso frequente a simulazioni visive e dal lavoro eseguito a distanza, che conduce alloblio di una abitudine ed assuefazione a relazioni intersoggettive ravvicinate, ben più cariche di affettività. La ricostruzione cognitiva dellIo in rete telematica agisce quindi come riflesso positivo nel definire nuovi orizzonti della soggettività dellindividuo, che se ben indirizzata da sistemi educativi lungimiranti, potrà dar luogo a inconsuete forme creative di intelligenza collettiva e alla apertura di una rinnovata mentalità flessibile e cooperativa capace di produrre una nuova civilizzazione fondata su sinergie di dimensione globale nel world wide web. Si è infine sottolineato, anche in merito a contributi sul versante epistemologico e sociologico, come oggi in rete si viva una situazione di frontiera instabile nella quale agiscono due strategie mentali che inducono lo sviluppo delle reti interattive. La prima consegue allidea che sia sufficiente sviluppare il sistema di reti (cavi, fibre ottiche, satelliti ...) supponendo che il mercato produca da solo il cambiamento. Laltra deriva dalla conoscenza che la comunicazione in rete possa definire un plus-valore se verrà alimentata da uno sviluppo innovativo delle risorse umane (nuove professionalità, adeguamento qualitativo dei contenuti cognitivi, realizzazione di tele-imprese , lavoro telematico) , finalizzata alla crescita del lavoro ad elevata qualifica intellettuale. Queste due concezioni strategiche oggi sono in conflitto e ciò rende difficile predire la emergenza di una soluzione integrata di questa contraddizione concettuale, tale faccia uscire lo sviluppo della utilizzazione sociale delle reti interattive da una situazione attuale di frontiera ancora incapace di mettere a frutto le potenzialità innovative delle interazioni tra individuo e società correlate allutilizzazione piena della interattività comunicativa in rete telematica. In conclusione e stato apprezzato lintervento di Roberto Maragliano che ha fatto comprendere come la scuola e lUniversità, se sapranno superare logiche conservative nella ridefinizione degli obiettivi e delle modalità tradizionali di insegnamento, potranno incidere fortemente su una realtà complessa e di notevole trasformazione sociale e produttiva che e caratteristica del passaggio epocale tra la società industriale a quella post-industriale della informazione interattiva. Sintesi di Paolo Manzelli (LRE{Sostituisci con chiocciola}chim1.unifi.it) Per informazioni: http://www2.psichiatria.unige.it/ |