LETTURE
JEAN-DIDIER
URBAIN, L'idiota in Viaggio. Storia e difesa del turista.
Aporie, L. 28.000
Non sono in molti ad
accorgersene ma una delle rivoluzioni 'silenziose' di
maggiore impatto sul nostro pianeta è proprio quella del
turismo di massa. Un tempo privilegio di pochi, il
viaggio ma soprattutto il viaggio intercontinentale, è
oggi alla portata di un numero sempre maggiore di persone
che ogni giorno si spostano con ogni mezzo alla ricerca
di un souvenir da portare a casa, di un tramonto da
fotografare e di un'avventura senza rischi. Jean-Didier
Urbain, sociologo francese, è tra i pochi che sinora
hanno saputo cogliere l'importanza di questa rivoluzione,
portatrice di nuovi modelli di comportamento sia dalla
parte del turista, sia da quella di chi lo
"subisce" (i luoghi e le popolazioni che
visita). Nella migliore tradizione degli intellettuali
del suo paese, Urbain ritaglia - senza pretesa di
sistematicità ma con grande gusto descrittivo e
affabulatorio - tipi e situazioni del viaggio, mettendone
in luce la complessa genesi storica che dal pellegrino e
dal viaggiatore del Gran Tour ci porta fino all'ubiquo
frequentatore di spiagge dei giorni nostri. Molto ben
curata l'edizione italiana.
PIERO ZANINI - I
significati del confine.
Mondadori, L. 15.000
Un bella intuizione,
quella di parlare del confine come luogo non solo fisico
ma sociale e ideale, di come si costruiscono, si
rafforzano e si abbattono barriere in tutti gli ambiti.
Studioso di architettura, l'autore tuttavia riesce a
offrire una prospettiva autenticamente interdisciplinare
tra semiotica, sociologia e studi territoriali, offrendo
esempi dalla storia così come dalla letteratura e
dall'attualità, ricordandoci in più occasioni che
spesso più del confine stesso conta come questo è
percepito, riconosciuto o negato da coloro che
quotidianamente lo vivono. Un esempio di come si possano
offrire saggi significativi e ben curati a un prezzo
estremamente accessibile.
NIALL WILLIAMS -
Quattro lettere d'amore.
Baldini & Castoldi, L.
29.000
Le vite parallelamente
tormentate di due famiglie narrate attraverso la voce di
due bambini inevitabilmente destinati a incontrarsi.
Primo romanzo di uno dei sempre più numerosi scrittori
emergenti d'Irlanda, "Quattro lettere d'amore"
è da raccomandare a chi ama la scrittura densa di
passionalità ed emozione ma comunque capace di restare
piena di grazia e leggerezza, colma di quella
"spiritualità carnale" che contraddistingue la
cultura irlandese. Lo stile impeccabile si fa perdonare
qualche inevitabile gigioneria. Un'ottima compagnia per
pomeriggi invernali e serate a casa.
Massimiano Bucchi
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