Le
tentazioni estreme di Elvis Costello
Paul
McCartney lo ha paragonato a John Lennon. Ora a 43 anni
il musicista irlandese che ha fatto la storia del rock e
del pop ha attraversato lItalia fino
allauditorium dellAccademia di Santa Cecilia
a Roma per proporre una sintesi ideale delle sue canzoni
e del suo spirito poliedrico che lo ha fatto passare
dalla New Wave al più "soft" Burt Bacharach.
Il concerto che il quarantatreenne irlandese
Declan McManus alias Elvis Costello ha portato in giro
per lItalia lo scorso febbraio insieme al pianista
Steve Nieve è esattamente la summa non solo di
una filosofia musicale, ma anche della vita artistica di
un musicista che ha fatto la storia della musica rock e
pop.
E, infatti, lo
stesso Costello ad ammettere che questa tournée -
portata in molti punti della penisola e che ha trovato il
suo punto più alto nellesibizione presso
lauditorium dellAccademia di Santa Cecilia a
due passi da San Pietro a Roma - è una sintesi del suo
lavoro: "Il bello del programma di questi
concerti è che riesce a unire vecchie canzoni con
canzoni nuove e con canzoni che non ho mai eseguito
prima" afferma il rocker la cui discografia è
assolutamente sterminata e poliedrica.
Dagli inizi New Wave al
disco con Burt Bucharach che uscirà entro lanno,
Costello si è prodotto, infatti, in decine di album
personali, originali e fantasiosi se non fantastici. Chi
volesse avvicinarsi al fenomeno Costello potrebbe
acquistare Extreme Honey, una recente raccolta dei
suoi ultimi successi che lascia letteralmente sbalordito
lascoltatore per la varietà del suo repertorio in
cui si leggono tra le famose righe gli
altrettanto famosi nomi di personaggi celebri e fondatori
di quel rock anni cinquanta che scosse la sonnacchiosa
Europa dai torpori di una musica melodica destinata a
lasciare il passo alle chitarre elettriche e alle
batterie di quei gruppi come Rolling Stones, Who e Led
Zeppelin che cambiarono la storia della musica del
vecchio continente. Nei concerti di Elvis Costello e nel
suo modo di suonare e cantare vibrante, allegro,
professionalmente ineccepibile ci si confronta con
un uomo che è riuscito a fare della contaminazione dei
generi musicali, una palestra di composizioni eccellenti
e coraggiose .
Costello canta e si
diverte a cantare con il suo pubblico che rimane
ipnotizzato quando lo sente accompagnare con una chitarra
acustica la sua voce. Sembra una serata tra vecchi amici
che sfilano le chitarre per sfidare il tempo. E Costello
è lì per far pensare che se anche suonasse con due
stuzzicadenti su un bicchiere farebbe sempre della grande
musica! Ventiquattro canzoni (quindici + nove bis) per
due ore di spettacolo sono quelle cui assistito il
pubblico italiano che è stato condotto per mano alla
ascolto di un musicista che definire grande sembrerebbe
scontato, quando lo si vede imbracciare la chitarra con
una passione e unenergia allegra stupefacenti.
Ma Costello è anche di più. Paul
Mc Cartney col quale lavorò anni fa disse di lui che era
la persona che più gli ricordava John Lennon per
fantasia, intelligenza, serietà e creatività e non
stentiamo a credergli quando lo ascoltiamo eseguire
canzoni che portano un originalissimo marchio di
produzione, tanto da renderle dei veri piccoli
capolavori. "Durante i concerti italiani cerco
sempre di parlare un po in italiano
scherza il cantante Quattro anni fa ho fatto
pure una scuola di italiano per stranieri a Firenze ed
era andata molto bene. Poi a causa del lavoro ho lasciato
perdere, con il risultato che la mia insegnante,
Fiorella, piange disperata a causa del mio brutto
italiano". Che, però, non gli impedisce di
cantare il ritornello della fascinosa All this useless
beauty in un italiano divertente dallaccento
anglosassone.
E però con I
want you , canzone damore maniacale da cui il
regista Michael Winterbottom ha tirato fuori un film
presentato al Festival di Berlino, che Costello strega il
pubblico al punto da ipnotizzarlo definitivamente e
costringerlo a seguirlo in un silenzio sorpreso e di
profondo rispetto.
Scrittore di canzoni di
colonne sonore come la stupenda My dark life per X
files o la seducente God give me strenght per
la colonna sonora del film di Allison Anders Grace of
my heart, prima tappa della sua collaborazione con
Burt Bacharach, Costello sembra non temere nulla e
nessuno, facendo della sperimentazione musicale un punto
donore della musica evocativa e innovativa che non
gli impedisce di giocare ancora quando parla di canzoni
come Temptation dicendo: "Quando eravamo
giovani andavamo in cerca di tentazioni. Ora che siamo
vecchi scriviamo canzoni su queste cose che cercavamo e
che abbiamo trovato". Un Costello eccellente cui
piace divertirsi quando suona e che a detta dei
suoi accompagnatori ha sfruttato ogni tappa della
sua tournée italiana per visitare tutti i
monumenti e tutti i musei delle città toccate dal suo tour..
Un intellettuale, un
musicista, un compositore di eccezione, ma anche una
persona semplice senza fronzoli che da musicista serio è
capace di scherzare, plasmando contemporaneamente della
musica ammaliatrice e fascinosa. Un uomo che
allultimo bis abbandona il microfono per guardare
il suo pubblico negli occhi ed esce fuori dalla luce dei
riflettori per cantare una canzone reggendosi solo
sullacustica dellauditorium come
amplificatore. Ma questo non gli basterà per sovrastare,
nelle ultime strofe del ritornello, un applauso
scrosciante e infinito di un pubblico giustamente in
delirio.
Marco Spagnoli
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