Ci vuole un
"Fisico" bestiale
Giancarlo
Fisichella, che assieme a Jarno Trulli potrebbe essere il
futuro della F1 italiana, questanno correrà con la
Benetton. Un team di giovani che potrebbe anche
sorprendere. O almeno ci spera il pilota romano, che in
questa intervista via e-mail racconta la sua nuova
avventura nella stagione 1998
Giancarlo Fisichella e', insieme a
Jarno Trulli, uno dei gioiellini della F.1 italiana.
Giancarlo, romano 25enne, dopo una soddisfacente stagione
alla Jordan si appresta a vivere una stagione
interessante con la Benetton, il team anglo-trevigiano
che quest'anno ha deciso di mettere in campo una
formazione molto giovane. Partito Briatore, ora il team
e' gestito da Richards, manager di successo dei rally,
che e' uno dei pochi over 40 del team. Naturalmente i
piloti scelti sono giovani speranze della F.1 futura. Il
compagno di Fisico (il soprannome di Giancarlo) e' Wurz,
austriaco di pochi anni più giovane del romano, che
l'anno scorso sostituì Gerhard Berger ammalato. Abbiamo
fatto quattro chiacchiere con Giancarlo per analizzare
sia la stagione passata, che quella futura.
La nuova stagione
e' alle porte: cosa ti aspetti dal 1998?
Di fare un passo avanti
rispetto al 97. L'anno scorso ho conquistato 20
punti e sono arrivato ottavo nel mondiale ; il miglior
risultato? Secondo a Spa-Francorchamps. Non mi sembra
presunzione quindi pensare di vincere almeno una gara.
Dai primi test con
la Benetton che indicazioni hai avuto?
Su due livelli : il primo
è sulla macchina che però ho provato poco e non
nell'ottica di cercare il tempo veloce. Perciò non posso
dire molto. La macchina mi piace, ma ancora non c'è
stato un vero confronto con gli altri. Vedremo a
Melbourne! Il secondo livello di considerazioni è sulla
squadra. Sono stato particolarmente colpito da tre cose :
la struttura tecnologica veramente imponente, le persone
del team, giovani e con tanta voglia di vincere e,
soprattutto vista l'esperienza dello scorso anno, il mio
compagno di squadra. Forse correre nell'Itc (io con
l'Alfa, lui con la Opel) ci ha aiutati ad avere una
mentalità "di squadra", ma io e Alex abbiamo
formato un gruppo affiatato e lo sviluppo della B198
procede molto velocemente. Tra l'altro in un clima sereno
e divertente.
Le nuove norme
sembrano essere contraddittorie, che ne pensi?
Miglioreranno l'agonismo in gara e aumenterà la
sicurezza, oppure il tutto e' discutibile?
Mah, sono perplesso. Dal
punto di vista strutturale, i nuovi crash tests (più
severi) e le nuove strutture di sicurezza sul telaio sono
una cosa sicuramente positiva. Riguardo le nuove norme su
gomme (ora sono scolpite: ndr) e carreggiata non ho
ancora le idee chiare. Le macchine vanno più piano e la
frenata si allunga, ma nei curvoni veloci si e quasi allo
stesso livello dello scorso anno. Bisognerà vedere come
si comporteranno in gara, quando saremo uno in scia
all'altro, per dare dei giudizi definitivi. In ogni caso
ogni passo verso la sicurezza mi troverà sempre
d'accordo.
Villeneuve si e'
sempre scagliato contro queste nuove regole, pero' e'
stato l'unico tra i piloti a dirlo apertamente, anche a
suo rischio. Ora sembra trasparire che anche altri piloti
sono perplessi sull'efficienza delle nuove norme. Perché
in generale nessun pilota si prende mai la
responsabilità di protestare e di trovare soluzioni
comuni, visto che alla fine a rischiare siete solo voi?
Villeneuve non e stato il
solo a dire certe cose. Pero lui è l'unico che le ha
dette apertamente alla stampa, dimostrando un indubbio
coraggio nell'assumersi le proprie responsabilità. Gli
altri che la pensano cosi, le stesse cose le hanno dette
attraverso la Gpda di cui Villeneuve non fa parte. E'
ovvio che in questo caso, però, passa solo la voce della
maggioranza. Personalmente ritengo che piuttosto di avere
mille voci diverse di piloti, che si annullano fra loro,
sia più importante discutere prima tra di noi e poi far
valere una sola voce che, rappresentando tutti, ha molta
più forza.
Indubbiamente sei
un potenziale pretendente al titolo: nei tuoi desideri
c'è il sogno di vincere un titolo con la Ferrari, oppure
pensi di vincerlo con un altro team (perché no con la
Benetton) e contendere parte del tifo italiano alla
Ferrari?
Quest'anno non posso
ancora pensare seriamente al titolo come uno dei miei
possibili obiettivi, ho già detto che mi basta vincere
il mio primo Gp. Certo, e intrigante avere la
possibilità di giocare il ruolo di outsider. Per la
Ferrari provo un rapporto particolare: da un lato
rappresenta, come per ogni italiano, un sogno, ma al
contempo e un avversario. Io, oggi, prima di tutto voglio
ricambiare la fiducia che la Benetton ha riposto nei miei
confronti. Spero di non vincere un solo mondiale se devo
scegliere con chi! In ultimo parliamo dei tifosi.
Nell'automobilismo non esistono "nemici", ma
solo avversari. Per cui gli appassionati potranno
benissimo continuare a dedicare il loro cuore alla rossa,
ma con un occhio di riguardo per me.
Ti sei mai
domandato perche' alla Ferrari non prendono piloti
italiani?
Non mi risulta che Capelli
e Alboreto come piloti, o Morbidelli, Larini e Badoer
come collaudatori, siano stranieri. La Ferrari credo
effettui le sue scelte in base alle esigenze del momento.
In questo periodo serviva un "secondo" a
Schumacher. Non credo che gli italiani, con l'orgoglio
che ci contraddistingue, avrebbero accettato un simile
ruolo.
C'è un motivo
particolare per cui ti sei affacciato alle corse
automobilistiche?
La passione. Una passione
che mi ha trasmesso mio padre. Un giorno siamo andati
alla "Pista d'oro", poco fuori Roma, e ho visto
dei bambini poco più grandi di me che andavano sul kart.
Ne abbiamo noleggiato uno e ho cominciato a girare.
Andavo cosi veloce con quel trabiccolo a noleggio che mi
è stato consigliato di non smettere. Avevo otto anni.
A mesi di distanza
il "fattaccio" di Jerez tra Villeneuve e
Schumacher avrà ripercussioni per la stagione prossima
ventura, cosi' come successe tra Prost e Senna per anni?
Non credo. Villeneuve e un
ragazzo molto spontaneo e più che il fatto in sé gli
interessano le conseguenze: lui è il Campione del Mondo.
Con Schumy non ha mai avuto un rapporto profondo e non
credo che le cose cambieranno ora. Schumy ha commesso un
errore e lo ha riconosciuto pubblicamente, cosa che ha
richiesto un notevole coraggio: ritengo sia una persona
corretta. Tra l'altro credo che l'errore vero sia stato
distrarsi sul rettilineo e non prevedere l'attacco di
Villeneuve. Quando lo ha visto comparire improvvisamente
all'interno ha reagito istintivamente. Penso, comunque,
che l'episodio sia finito li.
Tornando alle
questioni tecniche, queste gomme scolpite a che servono
in realta'? A quanto sentito sembra che si deteriorino
prima, ed esiste anche il rischio di effettuare più
pit-stop, il che non sembra molto divertente: la gente
che guarda le gare preferirebbe qualche sorpasso in
più
Sinceramente non abbiamo
provato la tenuta della gomma per verificarne il degrado.
Non credo comunque che il numero di pit-stop influisca
sulla condotta di gara. Anzi, credo che queste gomme
rendano la differenze di valori in campo molto più
marcate. Questo farà si che non sarà conveniente
aspettare il pit-stop per superare un concorrente che,
essendo molto più lento, potrebbe far perdere molto
tempo.
Pensi che il
titolo vinto da Villeneuve sia meritato?
Chi vince ha sempre
ragione. In questo caso, poi, dopo un Campionato incerto
ed entusiasmante come quello di quest'anno, sia
Villeneuve che Schumacher avevano dimostrato di meritare
il titolo. Ha vinto Villeneuve.
Fisichella
campione del mondo, ci hai mai pensato?
Per ora l'ho sognato molte
volte. Forse presto potrò pensarci seriamente
Marina Beccuti
(Questa intervista e'
stata effettuata via e-mail. Si ringrazia l'ing. Ugo
Maceratini del Matteucci Management che ha permesso
l'intervista e la disponibilità di Fisichella).
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