Ciro,
figlio mio
Ecco
la vera storia del baby-dinosauro fossile italiano
diventato un fenomeno mondiale. Anzi del suo scopritore,
un appassionato paleontologo veronese ignorato dalle
istituzioni che hanno presentato il cucciolo preistorico.
E che cinque anni fa, dopo aver visto il film Jurassic
Park, ha capito di avere in casa un tesoro. Ora Giovanni
Todesco vuole che gli sia dato il suo nome
Sembra impossibile, ma in questo
irrequieto Paese perfino la più neutra delle scoperte
scientifiche riesce a diventare per certi versi un mezzo
mistero. Suscitando, come non ne avessimo abbastanza,
sospetti e polemiche. Certo quello che conta è che il
piccolo Ciro, il mini-dinosauro fossile con tanto di
organi pietrificati trovato in provincia di Benevento,
sia venuto allo scoperto. E sia diventato giustamente un
evento mondiale: di dinosauri così ben conservati, anche
se baby, non ne esiste nessun altro al mondo.
Lunico neo è che nella foga di presentarlo
ricercatori e paleontologi si sono dimenticati qualche
particolare. Per esempio di dire chi lo ha trovato
veramente. E come mai per anni nessuno si è accorto che
quel lucertolone in pietra era un esemplare unico. E che,
piaccia o meno, è anche merito di Spielberg e del suo
Jurassic Park.
Quando a fine marzo scorso
i ricercatori Cristiano Dal Sasso e Marco Signore hanno
presentato lo Scipionyx samniticus (per tutti oramai
Ciro), mancava un invitato. Cioè Giovanni Todesco, 51
anni, veronese di San Giovanni Ilarione, dipendente di un
calzaturificio con la passione dei fossili, in qualche
modo il "papà" del mini-tirannosauro. Lui lo
ha trovato nel 1980 a Pietraroia, rovistando fra le
pietre rotte da una ruspa che stava ripulendo la zona.
"Non è stato facile staccarlo racconta
Todesco Mancavano la coda e una zampa. Subito ho
pensato ad uno di quegli uccelli primitivi tipo
Archeopterix".
Così Ciro finisce a San
Giovanni Ilarione, nella collezione di Todesco, dentro
una tela e chiuso in un cassetto. Da guardare solo in
rare occasioni. Che sia un reperto prezioso lo sa, che si
tratti di un piccolo di dinosauro però no. Qualche anno
fa conosce il sovrintendente del museo di storia naturale
di Milano, Teruzzi, gli accenna alla sua raccolta. Ma a
farlo riflettere ("è vero che sono un paleontologo
dilettante, ma non sono alle prime armi") è il film
Jurassic Park. Quando esce dal cinema pensa ai
velociraptor e al suo Ciro: sarà mica uno di quelli?
"Lho fatto vedere a Milano. E ho avuto la
conferma: è un cucciolo di dinosauro dice Todesco
Tra laltro ero in contatto con la rivista
Oggi per un servizio, e loro per sicurezza hanno chiesto
la perizia ad un altro studioso, Leonardo Leonardi.
E vero, è uscito larticolo, anche Rai 3 ne
ha parlato in un programma di ragazzi alla mattina. Ma
nessuno si è accorto realmente di cosa si
trattava". E Ciro finisce dimenticato.
Così cinque anni fa
Todesco porta il suo "piccolo" al museo
archeologico di Napoli, perché è stato ritrovato in
Campania: "Pensavo fosse sua la competenza, invece
poco dopo lo hanno mandato alla Sovrintendenza ai Beni
archeologici di Salerno". Tutto in silenzio, come
fosse una scoperta normale. E il silenzio resta, anche se
ogni tanto Todesco chiede notizie. Fino al mese scorso,
quando viene annunciata la presentazione del
dinosauro-record. Lo hanno in mano da cinque anni, ma
solo ora arrivano tv e giornali di tutto il mondo. Così
è lecito il sospetto che il baby-rettile preistorico sia
rimasto semi-dimenticato in qualche cantina. E Todesco?
Nessuno lo chiama, nessuno lo nomina. "Mi aspettavo
qualcosa, almeno un accenno dice sconfortato
E poi non capisco se lo hanno fatto di proposito,
per avere tutta lattenzione. Ho anche chiamato
Canale 5, mi hanno passato una segreteria telefonica, ho
detto che ero stato io a scoprire il fossile. Niente, non
una parola. Non è giusto: a costo di andare fino ad un
tribunale internazionale voglio che mi sia riconosciuta
la paternità di Ciro".
Diventerà Scipionyx
samniticus todescus? "Mah, anche joannes andrebbe
bene" ride Todesco. Ma ride amaro: "Non solo il
mancato riconoscimento, ma non ho preso una lira se si
esclude il servizio di Oggi. Dallo Stato, niente. Pensare
che per portarlo a Napoli mi sono pagato il viaggio.
Invece manco una stretta di mano, un grazie. Comunque
già questo mese dovrebbe uscire un articolo su me e Ciro
nella rivista Usa "People". Qualcuno almeno si
è accorto che esisto".
Alessandro Mognon
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