ARTE - a cura di Giovanna Grossato - Maggio 1998 | |
Esso documenta con ricchezza di dettagli illustrativi, disegni , foto e testi lopera di Mathias Oswald Ungers, larchitetto tedesco noto soprattutto per le proposte grafiche e i progetti realizzati negli ultimi anni che, con la loro carica sottilmente eversiva, ne fanno uno dei più rappresentativi esponenti della corrente postmoderna. Quasi sempre, in tali realizzazioni architettoniche, la situazione urbanistica definisce scala e linguaggio formale del progetto che si integra con le preesistenze edilizie, giocando con esse in ruolo di continuità, spesso, paradossalmente, evidenziando le diversità. Il carattere dimpatto visivo che deriva in genere dalle sue architetture è quello di un grandissimo rigore razionale e di pulizia delle superfici. Tuttavia vi si registra non di rado la volontà di offrire anche unimmagine di sé, oltre che una sostanza, unimmagine che ha bisogno, per essere colta, dellintero apparato urbanistico. Una conferma a questa sensazione ci viene da stralci del breve scritto di Ungers, "Pensieri sullarchitettura", che fa parte dellapparato guida al volume, tra cui si legge: "Larchitettura come rappresentazione teatrale entra in scena sul piano urbanistico. La disposizione nello spazio dei corpi architettonici può essere interpretata anche come allestimento scenico...". Tema che recupera appieno valori dellurbanistica come spazio delle rappresentazioni umane vissuto nella sua pienezza nel corso del Rinascimento. Completano il volume altri saggi di Francesco Dal Co e Marco De Michelis e una ricca bibliografia. |