Sos,
sparatoria spaziale
Allarme
dagli astronomi: in novembre cadrà sulla Terra la
peggior tempesta di micro-meteoriti degli ultimi 33 anni.
Ma il pericolo non è per chi sta sotto latmosfera,
ma per chi sta sopra. Cioè i circa 500 satelliti che
orbitano intorno al pianeta. E che potrebbero essere
ridotti a veri colabrodo, colpiti da granelli di sabbia
che hanno lo stesso effetto di proiettili calibro 22
Lappuntamento è
ancora lontano: in novembre. Ma la spettacolare pioggia
di mini-meteoriti che si presenta puntuale sulla Terra
verso la fine di ogni anno stavolta ha qualcosa di
diverso: secondo gli scienziati infatti sarà la più
violenta degli ultimi 33 anni. Una grandinata di migliaia
di pietruzze cosmiche, dette "meteoriti di
Leonida", che non faranno nessun male a chi sta
sotto latmosfera. Ma a chi sta sopra si. E cioè
allintera rete mondiale di satelliti che rischia di
finire impallinata.
E vero che 33 anni
non è un periodo molto lungo. Ma a cambiare la
situazione è quello che è successo dal 1966, quando fu
registrata lultima e più intensa doccia meteorica
sul pianeta, ad oggi. Perché in quel momento erano
appena un centinaio i satelliti che orbitavano intorno
alla Terra, e non erano neanche tanto sofisticati. Ma
oggi sono almeno 500, tra cui alcuni dotati di
apparecchiature miliardarie e diventati oramai
indispensabili. Insomma è la prima vera tempesta di
meteoriti dellera tecnologica che in buona parte è
basata sulluso dei satelliti.
Il problema è evidente:
le piccolissime meteore di Leonida, quasi granelli di
sabbia, finiscono bruciate a contatto dellatmosfera
(e noi da casa ci godiamo lo spettacolo delle stelle
cadenti). Ma alla velocità a cui viaggiano prima di
finire arrosto hanno la stessa forza di penetrazione di
un proiettile calibro 22. E i satelliti, poveri loro,
sono fuori dallatmosfera. Insomma è come se per
alcune ore migliaia di pistoleri scatenati a bordo di
astronavi sparassero a caso verso la Terra. E una sola
"pallottola" è più che sufficiente per
mandare in tilt antenne, telecamere, obbiettivi e lenti,
pannelli solari o circuiti elettrici dei satelliti che
dovesse incontrare sulla sua strada. Nel 1993, per
esempio, un sassolino spaziale più piccolo di un grano
di riso colpì il satellite Olympus dellEsa
(European Space Agency) distruggendo il sistema di
controllo direzionale. Risultato: satellite e parecchie
decine di miliardi persi.
Il problema delle meteore
di Leonida è così insidioso che scienziati, operatori e
gestori satellitari e assicuratori negli Usa hanno
organizzato perfino una due-giorni di discussione. Il
meeting si chiamava "Leonid Meteoroid Storm and
Satellite Threat Conference". Tra le possibilità
prese in considerazione soprattutto due:
"spegnere" i satelliti o riposizionarli in
orbite più sicure. "Le conseguenze della tempesta
ci sono ancora sconosciute ha spiegato Peter
Brown, assistente di fisica e astronomia
allUniversity of West Ontario E la
prima volta che dobbiamo affrontare una situazione simile
e nessuno sa cosa fare". Ognuno insomma dovrà forse
arrangiarsi in qualche modo. Come per il telescopio
spaziale Hubble, che verrà ruotato in modo che le sue
delicate ottiche siano riparate dalla grandinata
meteorica.
Comunque ci sono anche
esperti ottimisti: "Ritengo improbabile che le
meteoriti danneggino talmente i satelliti da metterli
fuori uso" è la tesi dellastronomo della Nasa
Donald Yeomans. In realtà nessuno è in grado di fare
previsioni. Le particelle cosmiche possono colpire
qualunque parte di un satellite e avere quindi
conseguenze diverse. Quanto a quelli militari, ci sono
pro e contro: più robusti perché costruiti per
resistere ad un attacco nucleare, hanno però minore
manovrabilità di quelli commerciali.
Ultima nota: le
"stelle cadenti" di Leonida questo autunno non
saranno visibili dallEuropa, lo spettacolo è
destinato solo alle zone dellAsia e del Pacifico
occidentale. Il tour spaziale invece toccherà il Vecchio
Continente lanno prossimo. Non servono
prenotazioni.
Alessandro Mognon
|