Palla
Avvelenata
Il calcio italiano sta attraversando un brutto momento.
Fatto di sospetti, rese dei conti, contraddizioni e
misteri. E il rigore non assegnato a Ronaldo in
Juventus-Inter è solo la miccia di una bomba di cui
nessuno sa gli effetti. Sempre che esploda veramente.
Così si arriva ai mondiali con limpressione che
dentro ed intorno al mondo del pallone sia arrivato il
momento di fare chiarezza
E' un duro momento per il
calcio italiano. I veleni scoppiati in Juventus-Inter
hanno evidenziato uno stato di tensione latente da tempo.
Doveva essere un rigore negato al calciatore più pagato
del mondo, di una grande squadra come l'Inter, a
scatenare il putiferio. Anche in Parlamento, purtroppo,
in cui si è toccato il fondo.
Ma prima del fatto di
domenica 26 aprile ci fu un caso analogo: il gol entrato
e non convalidato all'Empoli contro la Juventus (0-1),
grave perché l'Empoli è in lotta per non retrocedere e
quel punto potrebbe servire a fine campionato. Il
settimanale inglese "The European" (ma non solo
questo), non è stato tenero nei confronti del nostro
calcio, della Juve, delle interferenze Fiat nel massimo
campionato. Ravvisando che l'arbitro Rodomonti per
quattro anni non aveva potuto arbitrare la Juve perché
vittima di un episodio simile, nel '94, ma in senso
contrario: aveva convalidato un gol non entrato al Genoa
contro i bianconeri. La società di Piazza Crimea l'aveva
inserito negli arbitri non graditi. Sempre il giornale
inglese ha evidenziato come il vice presidente Bettega si
fosse lamentato l'anno scorso contro la federazione
tedesca, troppo potente rispetto a quella italiana
perché nella finale di Champions League, vinta dal
Borussia Dortmund, erano stati negati due rigori alla
Juve. Gli inglesi considerano che nel nostro calcio vige
una teoria di cospirazione machiavellica. Una bella
pubblicità, in vista dei mondiali.
Ritornando alla partita
Juve-Inter e' giusto sottolineare che se in area a cadere
fosse stato Esposito dell'Empoli, o Hubner del Brescia,
tanto per fare dei nomi a caso, probabilmente non sarebbe
successo tutto questo baccano. Ronaldo è una cassa di
risonanza incredibile, dagli Appennini alle Ande, dal
Manzanarre al Reno, parafrasando una famosa poesia
manzoniana. E' dall'inizio di campionato che ogni
domenica accadono grossolani errori arbitrali, tanto da
proporre la fatidica domanda: gli arbitri sono in buona o
malafede? E' difficile formulare la risposta. Anche
perché gli arbitri difficilmente si possono contattare.
Muti. Girando per varie liste calcistiche ogni tanto ci
si imbatte in qualche arbitro che interviene per
difendere la categoria, ovvio, perché non è facile fare
l'arbitro (nel dizionario inglese arbitro si trova alla
voce referee, ovvero una persona addetta a sanare
divergenze in campo sportivo: è applicabile anche nel
nostro vocabolario?). Ho provato a contattarli via
e-mail, per chiedere qualche spiegazione, ma nessuno
finora mi ha risposto. Qualche sospetto sulla limpidezza
delle loro designazioni esiste ed è
anche tangibile.
Uno dei designatori
ufficiali, Baldas, ex arbitro, in una trasmissione di
approfondimento sul fatto in questione, ha aggirato la
domanda sul perché sia arrivato in macchina in compagnia
di un giornalista di Tuttosport, Danilo Di Tommaso, che
è anche il moviolista del Processo di Biscardi,
trasmissione cult per le indecenze. Nulla di male, se non
che questo giornalista il lunedì riesce quasi sempre ad
anticipare sul suo quotidiano il nome degli arbitri della
prossima giornata e pure le eventuali sanzioni del
giudice sportivo, che tra l'altro è Maurizio Laudi, noto
magistrato torinese. Un fatto forse più grave del rigore
negato. Il problema informazione e' molto sentito.
All'interno delle società stesse si e' venuto a creare
un clima ostile nei confronti dei giornalisti. Anche da
parte dei tifosi. Ho avuto occasione di parlare con un
manager calcistico di una nota squadra, il quale
raccontava che in alcune occasioni era arrivato ad
inventarsi notizie false di calciomercato per prendere in
giro i giornalisti più invadenti (una grossa bufala fu
la notizia del fuoriclasse spagnolo De La Pena al Toro).
Senza dubbio cè
molta sfiducia tra le parti e il calcio sta diventando
una piazza impazzita, ed essendo il calcio un metro di
valutazione dello stato di salute dell'Italia, possiamo
constatare che esiste un clima generale di grande
confusione. Si arriva persino al paradosso di guerre
combattute on line tra siti dedicati alla stessa squadra,
gestiti l'uno da tifosi e l'altro da giornalisti
professionisti. Non e' un rigore negato o un gol non
assegnato a condizionare il campionato. Sono solo
episodi. Il male è un altro e sta molto più in alto.
Nessuno crede che una squadra compri un arbitro o un
calciatore regalando macchine e cellulari. Sarebbe più
opportuno invece riflettere sul ruolo di alcuni dirigenti
di Lega e Federazione, che possono essere complici di
certi favori per mantenere ben salda la poltrona in cui
siedono. Certe cene a inviti ben mirati, dove a sedersi
sono i dirigenti più in vista come Giraudo, Galliani, lo
stesso Moratti, sono organizzate apposta per cercare un
voto di fiducia in vista delle elezioni alle cariche
presidenziali.
E molto diverso
dalla politica? Niente affatto, chi ti vota vuole sempre
qualcosa in cambio. E' molto distante il calcio dalle
vicende di Tangentopoli? Niente affatto, basta
considerare che i conti segreti trovati in Svizzera alla
Fininvest furono scoperti a seguito dell'inchiesta
sull'acquisto del giocatore Lentini, dal Toro di Borsano,
Moggi e Giraudo al Milan. Secondo linchiesta
Lentini fu strapagato, agli inizi degli anni '90, 19
miliardi ufficiali più 10 in nero. Borsano in seguito
fece bancarotta, il Toro rischiò il fallimento e nelle
sue casse non furono mai trovati i soldi ne' delle
cessioni di Lentini, ne' di Marchegiani e Cravero, ceduti
quest'ultimi alla Lazio di Cragnotti. Il Toro andò in B
e ora sta cercando di risalire. Si pensò addirittura che
la Juve non fosse esente da colpe nei confronti dei
cugini granata.
Moggi invece, uscito
indenne da alcune accuse di atti illeciti e
dall'organizzazione di presunti incontri a luci rosse tra
alcune "hostess" e arbitri internazionali, sta
ancora dominando la scena calcistica. Moggi ha già il
figlio in pista, Alessandro, che è procuratore di buona
parte dei giocatori juventini. Ci si viene così a
trovare nella situazione in cui il figlio procuratore
Moggi discute col padre direttore generale Moggi, i
contratti dei giocatori della Juve. Gianni Agnelli
intanto ha censurato il comportamento dei suoi dirigenti,
perché c'è stato un ritorno negativo d'immagine
mondiale contro la Juve. Probabilmente se Moggi e' stato
cosi' massacrato in questi giorni da tutti i media è
perché ha perso certe protezioni. Si appresta a cambiare
piazza, a rifondare altre squadre, magari nella capitale,
ultimamente un po' in difficoltà politica? Alessandro
Moggi e' anche procuratore di alcuni dei giocatori più
famosi di Roma, Totti e Nesta. Mentre gira voce che
Giraudo possa passare in Ferrari, al posto di Montezemolo
(insieme all'amico Briatore).
La questione resta aperta
a molte soluzioni, ma resto dubbiosa che si risolva
qualcosa, tutto verrà messo a tacere, come al solito.
Intanto bisogna accontentarsi della battuta di spirito
fatta da un ex calciatore juventino: quale sarà il
prossimo sponsor della Signora? Il Gratta e Vinci.
Marina Beccuti
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