Index MUSICA - Giugno 1998

Ennio Morricone,
la musica degli occhi

E' forse il compositore di colonne sonore più noto d'Italia, legato soprattutto ai film dell'amico regista Sergio Leone e all'epopea degli spaghetti-western. Ma anche ai detective de Gli Intoccabili sotto la direzione di Brian De Palma. E, come racconta lui stesso in questa intervista, l'unico suo rammarico è di non aver scritto le musiche dell'Arancia Meccanica di Kubrick

Molto spesso vedendo un film, si rimane colpiti dal commento musicale della pellicola stessa, dalla cosiddetta colonna sonora. Uno degli autori più importanti all'interno del panorama musicale internazionale e forse il più importante in Italia, nonostante la sua modestia glielo faccia rifiutare, è Ennio Morricone. Romano, classe 1928, da Mission a Gli intoccabili, da C'era una volta in America a Per un pugno di dollari, da Amleto a Sacco e Vanzetti, Morricone ha composto musiche splendide per decine di film di cui egli stesso non riesce a tenere il conto. L'abbiamo intervistato per farci raccontare della sua musica, dei suoi film, dei suoi amici.

Maestro Morricone, tra tutte quelle che ha composto, c'è una colonna sonora cui è più legato?
Nessuna, perché dovrei essere più legato a quelle più sfortunate, belle, ma che commentavano film stroncati dalla critica.

Come nasce una colonna sonora?
Non esiste una prassi consolidata. Alle volte si può vedere il film prima, oppure se ne legge il copione, si sta al racconto del regista, se ne discute, si riflette, si scrive. Devo dire che qualche volta ho incominciato a scrivere una colonna sonora, anche prima che le riprese del film stesso fossero iniziate.

E' possibile scrivere la colonna sonora di un film che non piace?
Io credo che non sia possibile dire che un film sia bello o meno, prima che questo sia stato finito di girare. Poi, una persona che è chiamata dalla fiducia di un regista a lavorare per un film, non può mettersi in posizione critica nei confronti del lavoro che si sta per realizzare, sarebbe assurdo.

Quanto incide il rapporto col regista sul suo lavoro?
E' molto importante che io "senta" la fiducia del regista. Questo è fondamentale e non è possibile che sia diversamente.

Lei ha iniziato a lavorare con Sergio Leone. Qual è il suo ricordo di questo grande regista?
Eravamo amici ed era un grande regista. Indipendentemente dai film che faceva Leone è stato un regista eccezionale. Basta andare a vedere C'era una volta in America, dove l'epopea del West non c'entra nulla, per rendersi conto del valore del lavoro di Sergio.

Maestro Morricone, come riesce a comporre colonne sonore di film così diversi, riuscendo a creare commenti musicali così simili eppure così differenti?
Ritengo che il compositore debba rimanere sempre se stesso, seppure nelle diverse maniere di esprimersi. Il film "chiede" al compositore un certo comportamento, poi il compositore dice la sua. In fondo tutti gli artisti, pittori, scultori, musicisti, si riconoscono sempre anche se il soggetto è differente.

Grazie proprio a questa sua poliedricità, lei ha lavorato con molti registi. Al di là dell’amicizia, c'è qualcuno con il quale ha lavorato meglio?
Se ci fosse non lo direi. Ho troppa stima delle persone con cui lavoro per stilare delle classifiche.

Cosa ne pensa dei suoi colleghi come Vangelis, Nicola Piovani, George Fenton, John Barry?
Non voglio dare giudizi sui colleghi. C'è gente che non sa scrivere e gente che sa scrivere. Naturalmente Piersanti, Piovani, Carlo Savina sono degli ottimi autori.

Riz Ortolani?
Non lo seguo abbastanza, però penso che sia un buon autore.

Che differenza c'è tra lo scrivere la musica per il grande schermo e la musica per serial televisivi?
Nessuna.

Qual è il suo modulo di lavoro?
Per scrivere la musica di un film, man mano che passa il tempo ci metto sempre di più. L'esperienza passata pesa sempre e conta sempre di più.

Ma c'è un film (anche del passato) per il quale lei avrebbe o avrebbe avuto il desiderio di scriverne la colonna sonora?
Forse Arancia meccanica, perché mi ero messo d'accordo col regista Stanley Kubrick. Poi non se ne fece più nulla perché mi fu impedito da impegni presi precedentemente con Sergio Leone.

Marco Spagnoli