La gioventù perduta di Simonetta
Stefania Montorsi, giovane moglie
del regista Daniele Luchetti, parla di "Piccoli Maestri". Il nuovo film atteso
per fine estate dove interpreta una studentessa che negli anni '40 lascia casa e studi per
combattere il fascismo. Che più che di guerra, dice, racconta una storia di ideali, di
innocenza dimenticata e amore per il futuro
Costato circa dieci miliardi, Piccoli
Maestri di Daniele Luchetti é considerato uno dei film piú importanti della prossima
stagione.
Doveva essere pronto ad aprile, ma l'uscita é slittata a
dopo l'estate proprio per il fatto che la produzione punta molto su questa pellicola che -
come dice il regista - non é un film sulla resistenza, ma sulla gioventú: un po'come
L'attimo fuggente. Protagonista del film è Stefania Montorsi, moglie di Luchetti. Di una
simpatia e una spontaneità affascinante, Stefania nella pellicola tratta dal romanzo di
Luigi Meneghello è Simonetta, studentessa di ingegneria che abbandona tutto insieme ai
suoi amici per andare a combattere come partigiana i nazifascisti sulle montagne del
Veneto.
Dopo lesordio teatrale e alcune piccole parti in film
come Mille bolle blu (1993), Il cielo è sempre più blu (1994) e nel serial
televisivo Nostromo (1997), per lei è arrivata la grande occasione di dimostrare
le sue ottime capacità interpretative. Laureanda in architettura, Stefania Montorsi è
ora una tra le attrici più interessanti del panorama cinematografico italiano.
Signora Montorsi, con Piccoli Maestri è -
finalmente - arrivata la sua grande occasione
Ogni volta che rivedo questo film di cui ho seguito la
genesi insieme a Daniele è per me una grandissima emozione. Provo un grande affetto per
questa pellicola, che considero quasi come un figlio.
Lo sente più vicino degli altri che ha fatto?
Forse perché è lultimo
non so, è difficile
dirlo. E sicuramente quello che mi ha coinvolto di più.
Cosa lha colpita di più di questa storia ?
La capacità di questi ragazzi e di questi giovani di
lasciare tutto: casa, università, famiglia, sicurezza, mettendo a repentaglio la propria
vita per un ideale come la democrazia che oggi ci appare scontato. Mi domando se io stessa
e se le persone che conosco sarebbero state capace di qualcosa di così elevato. Il nostro
non va considerato un film sulla resistenza, perché parla principalmente di altre cose:
di ideali, del diventare uomini, della perdita dellinnocenza, della giovinezza.
Che cosa le piace di più del suo personaggio ?
La sua capacità di immaginare unItalia completamente
moderna in unepoca in cui una piccola fabbrichetta era il massimo che ci si poteva
aspettare. La sua voglia di sognare e di ideare mobili - magari non comodi - "ma
belli". Un esteta della modernità. Simonetta è vivente, ma non ci ha voluto
incontrare per la preparazione del film. Negli anni quaranta da giovane guardava al futuro
e oggi che ha superato di molto i settanta non vuole sentire parlare del passato e vuole
ancora andare avanti. Questo me la rende ancora più simpatica.
È il secondo film in cui le viene diretta da suo
marito. È difficile lavorare con un regista che è anche il proprio compagno nella
vita ?
Piccoli maestri è stato un film molto particolare
da realizzare, perché la storia che raccontava è stata molto sentita da tutti quelli che
ci hanno lavorato. Questo è valso anche per me e Daniele, ma poterne parlare fuori anche
dal set è stato un grande aiuto reciproco. Quando oltre allaffetto, cè una
forte stima reciproca, allora si possono superare tutti i problemi.
Quando suo marito ha un progetto, lei si sente
necessariamente coinvolta ?
No, assolutamente. Quando ha letto il libro ha pensato che
quel personaggio potesse assomigliarmi dal punto di vista del carattere. Ha fatto comunque
dei provini e poi è arrivato a me. Non dico che mi abbia quasi dovuto convincere, ma non
ho accettato subito.
Adesso ha qualche altro progetto ?
Non nellimmediato : attendo che qualcuno mi
offra di interpretare un personaggio di un qualche spessore e rilievo, non secondario,
insomma.
Marco Spagnoli |