
Vi racconto l'Europa smemorata
Aiuto di Wim Wenders,
Lucian Segura ora dirige personalmente Go for Gold, romanzo picaresco dei giorni nostri
con un protagonista che gira la Spagna senza ricordare nulla. Un simbolo, dice il regista
mezzo tedesco e mezzo spagnolo con moglie italiana, della facilità che abbiamo oggi nel
rimuovere il passato. Anche quello che non si dovrebbe dimenticare
Mezzo tedesco e mezzo spagnolo, Lucian Segura vive a
Berlino insieme alla sua moglie italiana. Autore di due mediometraggi girati in Italia e
intitolati Parto di Luna e Alta marea, è stato aiuto regista di Wim Wenders
nella realizzazione di Al di là delle nuvole, diretto insieme a Michelangelo
Antonioni. Oggi lo stesso Wenders ha deciso di produrre il suo film Go for
gold! incentrato sul personaggio di Jeff Gold, interpretato dall’attore Lars
Rudolph.
Go for gold! è una sorta di romanzo picaresco del
Duemila con un russo apolide (Jeff Gold, appunto) errante per le strade della Spagna
insieme al suo amico arabo che non riesce a riconoscere. Una sorta di apologo quasi
pasoliniano sulla capacità di dimenticare da parte della nostra società.
Segura, che tipo di film è Go for gold! ?
Un film decisamente europeo, perché io ho origini così
diverse da non potere identificare il mio lavoro nel solco del cinema di una nazionalità
piuttosto che l’altra.
Sono spagnolo, tedesco e mi sento anche un
po’italiano, ma non sono questo oppure quell’altro: sono un europeo come tanti.
Ma il suo film può essere considerato un film sul caos
europeo del Duemila?
L’Unione Europea sarà un caos, ma sarà anche tante
altre cose buone. Benidorm, dove ho girato questo film in Spagna è un luogo senza storia,
che vent’anni fa non esisteva nemmeno e che è diventato un agglomerato turistico
fatto di palazzoni allucinanti e di grandi alberghi. Il film inizia a Berlino che è stata
fondamentale per la vita di questo secolo e finisce in un posto che è la Spagna, ma che
potrebbe essere ovunque: Senegal, Capo Verde, qualsiasi posto privato della propria
identità e ridotto a semplice luogo di divertimento.
E’ errato pensare a qualche analogia con la novella
picaresca?
Tutt’altro, perché proprio prima di iniziare le
riprese ho ripreso in mano i racconti di Lazarillo da Tormes che in maniera molto allegra
raccontano storie molto tristi. La novella picaresca è molto dura, secca e divertente.
Viviamo dei tempi nei quali la gente cerca l’avventura che gli viene mostrata dai
nuovi Don Chisciotte e Sancio Panza con risultati non meno catastrofici.
Lei è un cosmopolita che racconta le vicissitudini di
un apolide…
Io non appartengo a nessun luogo e mi sento anch’io
senza una patria ben definita: la distinzione tra le due definizioni è solo legale…
Molti dei discorsi di Jeff Gold sono pieni di nonsense…
Ho voluto raccontare con il gusto dell’assurdo la
rimozione della storia e del passato che viene troppo spesso operata in Europa e in molti
suoi paesi.
I tedeschi sono i Campioni del mondo di questo sport che fa
dimenticare. Si cancella tutto con un colpo di gomma, e si va avanti per guadagnare e
divertirsi. Una volta ci si drogava anche per raggiungere una maggiore consapevolezza dal
punto di vista spirituale, mentre adesso lo si fa solo per cancellare tutto quello che
c’è nel cervello e dopo - due giorni - tornare a lavorare come se nulla fosse.
Qual è il significato dell’amnesia gravissima di
Jeff Gold?
Volevo parlare dei nostri tempi esprimendo il senso di
continua rimozione del passato da parte della nostra società, come i politici che
cambiano colore quattro o cinque volte nella vita. E’ assurdo: solo otto anni fa alla
caduta del muro di Berlino i tedeschi dell’ovest dicevano a quelli dell’est:
"Venite qui da noi a mangiare le nostre banane…". Oggi in Germania
tutti hanno dimenticato questa cosa che non so come definire. Se gli altri vogliono
dimenticare, facciano pure, io non dimentico.
Quando ho scritto questo film ero in Italia per lavoro e
ricordo un giorno che ascoltando la radio seppi della morte di Giovanni Falcone. Fui
colpito dalla tragica ironia del fatto che mentre i tedeschi potevano dimenticare il loro
passato così facilmente, la Mafia, invece, non dimentica mai nulla e aspetta per
vendicarsi. Che differenza! Il passato conta solo per chi ha veramente interesse a dargli
importanza.
La musica è un elemento importantissimo del suo film
che si chiude con Nick Cave che canta il classico pezzo di Louis Armstrong What a
wonderful world
Desideravo tantissimo chiudere il film con questa canzone
che è una delle mie preferite, anche se è abbastanza triste. Credo esprima perfettamente
il sentimento dei protagonisti di Go for gold!
Marco Spagnoli |