indice Spettacolo - Luglio 1998

Vi racconto l'Europa smemorata

 Aiuto di Wim Wenders, Lucian Segura ora dirige personalmente Go for Gold, romanzo picaresco dei giorni nostri con un protagonista che gira la Spagna senza ricordare nulla. Un simbolo, dice il regista mezzo tedesco e mezzo spagnolo con moglie italiana, della facilità che abbiamo oggi nel rimuovere il passato. Anche quello che non si dovrebbe dimenticare

Mezzo tedesco e mezzo spagnolo, Lucian Segura vive a Berlino insieme alla sua moglie italiana. Autore di due mediometraggi girati in Italia e intitolati Parto di Luna e Alta marea, è stato aiuto regista di Wim Wenders nella realizzazione di Al di là delle nuvole, diretto insieme a Michelangelo Antonioni. Oggi lo stesso Wenders ha deciso di produrre il suo filmsegura.jpg (15232 byte) Go for gold! incentrato sul personaggio di Jeff Gold, interpretato dall’attore Lars Rudolph. 

Go for gold! è una sorta di romanzo picaresco del Duemila con un russo apolide (Jeff Gold, appunto) errante per le strade della Spagna insieme al suo amico arabo che non riesce a riconoscere. Una sorta di apologo quasi pasoliniano sulla capacità di dimenticare da parte della nostra società. 

Segura, che tipo di film è Go for gold! ?

Un film decisamente europeo, perché io ho origini così diverse da non potere identificare il mio lavoro nel solco del cinema di una nazionalità piuttosto che l’altra.

Sono spagnolo, tedesco e mi sento anche un po’italiano, ma non sono questo oppure quell’altro: sono un europeo come tanti.

Ma il suo film può essere considerato un film sul caos europeo del Duemila?

L’Unione Europea sarà un caos, ma sarà anche tante altre cose buone. Benidorm, dove ho girato questo film in Spagna è un luogo senza storia, che vent’anni fa non esisteva nemmeno e che è diventato un agglomerato turistico fatto di palazzoni allucinanti e di grandi alberghi. Il film inizia a Berlino che è stata fondamentale per la vita di questo secolo e finisce in un posto che è la Spagna, ma che potrebbe essere ovunque: Senegal, Capo Verde, qualsiasi posto privato della propria identità e ridotto a semplice luogo di divertimento.

E’ errato pensare a qualche analogia con la novella picaresca?

Tutt’altro, perché proprio prima di iniziare le riprese ho ripreso in mano i racconti di Lazarillo da Tormes che in maniera molto allegra raccontano storie molto tristi. La novella picaresca è molto dura, secca e divertente. Viviamo dei tempi nei quali la gente cerca l’avventura che gli viene mostrata dai nuovi Don Chisciotte e Sancio Panza con risultati non meno catastrofici.  

Lei è un cosmopolita che racconta le vicissitudini di un apolide…

Io non appartengo a nessun luogo e mi sento anch’io senza una patria ben definita: la distinzione tra le due definizioni è solo legale… 

Molti dei discorsi di Jeff Gold sono pieni di nonsense

Ho voluto raccontare con il gusto dell’assurdo la rimozione della storia e del passato che viene troppo spesso operata in Europa e in molti suoi paesi.

I tedeschi sono i Campioni del mondo di questo sport che fa dimenticare. Si cancella tutto con un colpo di gomma, e si va avanti per guadagnare e divertirsi. Una volta ci si drogava anche per raggiungere una maggiore consapevolezza dal punto di vista spirituale, mentre adesso lo si fa solo per cancellare tutto quello che c’è nel cervello e dopo - due giorni - tornare a lavorare come se nulla fosse.

Qual è il significato dell’amnesia gravissima di Jeff Gold?

Volevo parlare dei nostri tempi esprimendo il senso di continua rimozione del passato da parte della nostra società, come i politici che cambiano colore quattro o cinque volte nella vita. E’ assurdo: solo otto anni fa alla caduta del muro di Berlino i tedeschi dell’ovest dicevano a quelli dell’est: "Venite qui da noi a mangiare le nostre banane…". Oggi in Germania tutti hanno dimenticato questa cosa che non so come definire. Se gli altri vogliono dimenticare, facciano pure, io non dimentico.

Quando ho scritto questo film ero in Italia per lavoro e ricordo un giorno che ascoltando la radio seppi della morte di Giovanni Falcone. Fui colpito dalla tragica ironia del fatto che mentre i tedeschi potevano dimenticare il loro passato così facilmente, la Mafia, invece, non dimentica mai nulla e aspetta per vendicarsi. Che differenza! Il passato conta solo per chi ha veramente interesse a dargli importanza.

La musica è un elemento importantissimo del suo film che si chiude con Nick Cave che canta il classico pezzo di Louis Armstrong What a wonderful world

Desideravo tantissimo chiudere il film con questa canzone che è una delle mie preferite, anche se è abbastanza triste. Credo esprima perfettamente il sentimento dei protagonisti di Go for gold!

Marco Spagnoli