Index MUSICA - Luglio 1998


Un nuovo teatro per la vecchia Tosca

A Udine è andata in scena l'opera di Puccini nella neonata struttura che ha già ospitato 31 spettacoli fra prosa, danza e concerti. Un esempio di come a volte, dopo tante chiacchiere, si possa riuscire a mettere in piedi una struttura moderna e funzionale

Il problema delle ricostruzioni o delle ristrutturazioni delle sale teatrali nel nostro paese è sempre un qualcosa di difficile soluzione e che occupa tempi aventi un'ordine di grandezza di decenni. Allorché si deve progettare la ricostruzione di un teatro gli impedimenti di carattere burocratico,di reperimento dei fondi, di scelta delle aree, di discussioni sulla validità del progetto o sulla necessità di eseguire tale opera sono innumerevoli e molte volte tutto rimane sulla carta. Come è accaduto a Vicenza dopo che gli eventi bellici hanno distrutto il teatro Verdi ed il teatro Eretenio. Vi sono però dei casi in cui, dopo tante lotte e discussioni, si è giunti al risultato finale con l'apertura della sala teatrale, come è accaduto ad esempio a Genova ed a Palermo e come è avvenuto recentemente a Udine con la costruzione del Teatro Nuovo Giovanni da Udine.

Il progetto è stato elaborato dall'ingegner Parmeggiani e dall'architetto Giacomuzzi Moore. La sala ha una capacità di 1200 posti, riducibili a 900 per gli spettacoli di prosa, distribuiti tra platea e tre ordini di gallerie; il teatro è dotato di tutti i più moderni meccanismi per lo svolgimento dei più svariati tipi di spettacolo. I camerini sono molto ampi e confortevoli e sono inoltre presenti tutti quei servizi essenziali per il perfetto funzionamento della complessa macchina teatrale.

L'inaugurazione del teatro è avvenuta il 18 ottobre 1997 con la sinfonia n.8 (la sinfonia dei mille) di Gustav Mahler e la stagione si è poi articolata in 13 concerti sinfonici, 12 spettacoli di prosa, 2 balletti e 4 spettacoli d'opera importati dal Teatro Verdi di Trieste. Il pubblico udinese (e non) ha accolto più che favorevolmente la proposta teatrale affollando fino ad esaurimento tutte le recite per ogni tipo di spettacolo. L'operazione della ricostruzione del teatro ha quindi dato i suoi frutti portando anche un beneficio per il turismo della città.

Tosca di Giacomo Puccini è andata in scena il 9 maggio di quest'anno ed assistendo a questo spettacolo si è potuto apprezzare sia la buona acustica della sala sia la capacità del palcoscenico il quale offre delle possibilità di prospettive molto interessanti e valide. Il finale del primo atto di Tosca è un banco di prova importante per lo spiegamento di coristi e di masse nella scena del Te Deum. Tosca era Maria Pia Jonata, voce importante che ha perfettamente delineato il suo difficile personaggio con grande intensità drammatica ed un abbandono molto espressivo nelle scene amorose. Alberto Cupido vestiva i panni di Mario Cavaradossi; ha saputo restituire il suo personaggio con grande impeto e passione ma a volte si è notato qualche lieve squilibrio vocale dovuto appunto alla foga con la quale il tenore ha affrontato la parte..

Molto bene lo Scarpia di Mauro Buda che ha giustamente contenuto il suo canto in una linea di nobiltà che ben si addice al personaggio anche nei momenti di grande drammaticità. Completavano la compagnia Elia Todisco, Paolo Rumetz, Riccardo Botta, Nicolò Ceriani, Vincenzo Sagona e Laura Antonaz. Tiziano Severini ha diretto con grande concentrazione l'orchestra del Teatro Verdi di Trieste ottenendo un ottimo equilibrio tra palcoscenico ed orchestra. La regia era di Mauro Bolognini, ripresa da Giulio Ciabatti, le scene, assai tradizionali, erano opera di Adolfo Hohenstein ed i costumi di Anna Anni ripresi da Anna Biagiotti. Ottimo il coro istruito da Luigi Petrozziello. Stagione inaugurale quindi tutta in positivo e speriamo che il miracolo di avere allestito un programma così interessante e gradito dal pubblico possa ripetersi.

 

Luciano Maggi