Un nuovo teatro per la vecchia Tosca
A Udine è andata in scena
l'opera di Puccini nella neonata struttura che ha già ospitato 31 spettacoli fra prosa,
danza e concerti. Un esempio di come a volte, dopo tante chiacchiere, si possa riuscire a
mettere in piedi una struttura moderna e funzionale
Il problema delle ricostruzioni o delle ristrutturazioni
delle sale teatrali nel nostro paese è sempre un qualcosa di difficile soluzione e che
occupa tempi aventi un'ordine di grandezza di decenni. Allorché si deve progettare la
ricostruzione di un teatro gli impedimenti di carattere burocratico,di reperimento dei
fondi, di scelta delle aree, di discussioni sulla validità del progetto o sulla
necessità di eseguire tale opera sono innumerevoli e molte volte tutto rimane sulla
carta. Come è accaduto a Vicenza dopo che gli eventi bellici hanno distrutto il teatro
Verdi ed il teatro Eretenio. Vi sono però dei casi in cui, dopo tante lotte e
discussioni, si è giunti al risultato finale con l'apertura della sala teatrale, come è
accaduto ad esempio a Genova ed a Palermo e come è avvenuto recentemente a Udine con la
costruzione del Teatro Nuovo Giovanni da Udine.
Il progetto è stato elaborato dall'ingegner Parmeggiani e
dall'architetto Giacomuzzi Moore. La sala ha una capacità di 1200 posti, riducibili a 900
per gli spettacoli di prosa, distribuiti tra platea e tre ordini di gallerie; il teatro è
dotato di tutti i più moderni meccanismi per lo svolgimento dei più svariati tipi di
spettacolo. I camerini sono molto ampi e confortevoli e sono inoltre presenti tutti quei
servizi essenziali per il perfetto funzionamento della complessa macchina teatrale.
L'inaugurazione del teatro è avvenuta il 18 ottobre 1997
con la sinfonia n.8 (la sinfonia dei mille) di Gustav Mahler e la stagione si è poi
articolata in 13 concerti sinfonici, 12 spettacoli di prosa, 2 balletti e 4 spettacoli
d'opera importati dal Teatro Verdi di Trieste. Il pubblico udinese (e non) ha accolto più
che favorevolmente la proposta teatrale affollando fino ad esaurimento tutte le recite per
ogni tipo di spettacolo. L'operazione della ricostruzione del teatro ha quindi dato i suoi
frutti portando anche un beneficio per il turismo della città.
Tosca di Giacomo Puccini è andata in scena il 9 maggio di
quest'anno ed assistendo a questo spettacolo si è potuto apprezzare sia la buona acustica
della sala sia la capacità del palcoscenico il quale offre delle possibilità di
prospettive molto interessanti e valide. Il finale del primo atto di Tosca è un banco di
prova importante per lo spiegamento di coristi e di masse nella scena del Te Deum. Tosca
era Maria Pia Jonata, voce importante che ha perfettamente delineato il suo difficile
personaggio con grande intensità drammatica ed un abbandono molto espressivo nelle scene
amorose. Alberto Cupido vestiva i panni di Mario Cavaradossi; ha saputo restituire il suo
personaggio con grande impeto e passione ma a volte si è notato qualche lieve squilibrio
vocale dovuto appunto alla foga con la quale il tenore ha affrontato la parte..
Molto bene lo Scarpia di Mauro Buda che ha giustamente
contenuto il suo canto in una linea di nobiltà che ben si addice al personaggio anche nei
momenti di grande drammaticità. Completavano la compagnia Elia Todisco, Paolo Rumetz,
Riccardo Botta, Nicolò Ceriani, Vincenzo Sagona e Laura Antonaz. Tiziano Severini ha
diretto con grande concentrazione l'orchestra del Teatro Verdi di Trieste ottenendo un
ottimo equilibrio tra palcoscenico ed orchestra. La regia era di Mauro Bolognini, ripresa
da Giulio Ciabatti, le scene, assai tradizionali, erano opera di Adolfo Hohenstein ed i
costumi di Anna Anni ripresi da Anna Biagiotti. Ottimo il coro istruito da Luigi
Petrozziello. Stagione inaugurale quindi tutta in positivo e speriamo che il miracolo di
avere allestito un programma così interessante e gradito dal pubblico possa ripetersi.
Luciano Maggi |