Immagini della danza Macabra
Incisioni della Collezione Invernizzi per le Valli di
Sole e Rendana
Interessante iniziativa, quella che si sviluppa
nellambito del progetto Turismo e Cultura delle Valli di Sole e Rendana, e che vede
lesposizione di alcune preziose stampe antiche relative al tema della "Danza
Macabra" appartenenti alla Collezione Invernizzi di Como, dislocate in tre suggestive
sedi del Trentino: la chiesa di S. Vigilio a Pinzolo, la chiesa parrocchiale di S.Maria
Maddalena a Cusiano e il castello medievale di Caldes.
In modo particolare adatta al tema
della rassegna è la chiesetta di Pinzolo che, oltre ad essere uno dei monumenti più
antichi e suggestivi del Trentino, reca ancora, al riparo dello spiovente meridionale del
tetto, una Danza Macabra assai ben conservata, affrescata nel 1539 dal pittore bergamasco
Simone Baschenis de Averara.
Allinterno, nellunica navata della piccola
chiesa, dunque, sembra del tutto coerente la sequenza di stampe che si snoda sui pannelli
ad illustrare "la caducità della vita e la fragilità delle sue forme", a
partire da quelle più antiche quattrocentesche, ad altre, recenti, che appartengono ai
nostri anni e testimoniano come questo soggetto, se godette di grande fortuna tra la metà
del XIV e la metà del XVI secolo, non smise di affascinare mai, nemmeno in seguito,
ripresentandosi allinteresse dei committenti e dei collezionisti, fino
allattualità.
Semplici,
ingenue, sofisticate e proterve, ironiche o drammatiche, provocatorie, didascaliche o
apocalittiche le figure esposte alla mostra significano come, in ogni tempo, abbia un
valore univoco, non solo il senso della Morte, ma anche, e soprattutto, il senso profondo
della Vita di cui la Morte rappresenta non la "fine" ma il "doppio".
Ben si rende conto di questa dualità Guglielmo Invernizzi
nellaffermare, a prefazione del bel catalogo della mostra (edito da NodoLibri di
Como), che dopo aver egli collezionato per anni immagini della Danza della Morte, lo
studio e la sua ricerca saranno dedicati per lavvenire alle "creature della
bellezza gioiosa re della gioventù che i grandi del Rinascimento ci hanno donato."
G.G. |