Sposa mia, ti amerò per 35 ore
Una ricerca tedesca ha scoperto
che tra i lavoratori della Volkswagen dal 1993 sono triplicati i divorzi. Cioè da quando
è stato introdotta la "settimana corta" di 28 ore per salvare l'occupazione.
Motivo: stare troppo a casa manda in tilt anche le coppie più rodate
A rendere - se possibile - più complicato ancora il già
difficile dibattito sull'introduzione in Italia delle cosiddette 35 ore è arrivato uno
studio dell'Università del Lunenburgh, pubblicato sulla versione tedesca del mensile Capital
che potrebbe - se reale - interessare enormemente i sociologi di tutto il mondo.
Nonostante il guru delleconomia Jeremy Rifkin abbia spiegato abbondantemente nel suo
libro epitaffio di qualche anno fa intitolato significativamente La fine del lavoro che
il futuro lavorativo dellumanità può essere riassunto nello slogan della Cgil
"Lavorare meno, lavorare tutti", le sue pagine dedicate allutilizzo
del tempo libero da parte dei lavoratori non devono avere convinto affatto gli operai
della Volkswagen.
Sebbene, infatti, Rifkin illustri attentamente che - a
causa dellintroduzione delle nuove tecnologie e i bassi costi del lavoro in Estremo
Oriente - lunica arma efficace contro la disoccupazione è quella - non potendo
moltiplicare i posti di lavoro - di dimezzare le ore di quelli esistenti e ridurre anche i
salari, lesperimento realizzato nelle fabbriche Volkswagen sembrerebbe avere qualche
controindicazione.
Secondo lo studio universitario citato sopra, infatti, la
settimana cortissima (28.8 ore) che dal 1993 è stata adottata in tutti gli stabilimenti
della casa automobilistica tedesca avrebbe messo in una crisi assai grave i matrimoni
degli stessi operai. La riduzione del salario del 20% in cambio del posto garantito
avrebbe visto aumentare in maniera esponenziale il numero dei divorzi e del ricorso
(soprattutto da parte delle coppie più anziane) allaiuto di un consulente
matrimoniale.
Oltre a questo nella maggior parte dei nuclei familiari dei
lavoratori della casa automobilistica dalla doppia V intrecciata si respirerebbe
unaria di grande insoddisfazione al punto che un grande numero di intervistati
arriverebbe a porsi sempre la stessa domanda: "A che serve avere più tempo a
disposizione per il tempo libero, se non si hanno i soldi per divertirsi?". A
questo interrogativo tuttaltro che politically correct il sindacato dei
lavoratori risponde con un quesito di maggiore spessore e gravità chiedendosi :
" Quanti matrimoni sarebbero andati in crisi se lAzienda avesse condotto il
porto il piano originario di ristrutturazione che prevedeva circa 30.000
licenziamenti ?".
È un dato di fatto, però, che il numero dei divorzi dal
1990 al 1994 sia quasi triplicato tra i lavoratori della Volkswagen e secondo lo
studio universitario questo sarebbe stato dovuto unicamente alla prolungata esposizione
tre giorni su sette allambiente familiare. Lesposizione a un lavoro meno
faticoso e pressante con molto più tempo a disposizione per la famiglia e la casa,
avrebbe fatto venire fuori i contrasti e le incertezze altrimenti sopite o ignorate il
più a lungo possibile con il vecchio orario di lavoro.
Da questo punto di vista Rifkin avrà altri ghiotti
elementi di studio che porteranno evidentemente a una controindicazione molto
chiara : bisogna abituare l'uomo moderno a una propria vita sganciata dal lavoro e
dalle sirene del capitalismo. Una vita sociale sana - dunque - fondata non sul denaro, ma
sulla persona. Come dire: "Strutturato il lavoro moderno, vanno strutturati i
lavoratori. "
m.s. |