Recensioni di agosto 1998
Le magiche fate di Ben Kingsley Delon-Belmondo, attenti a quei due
Romy e Michelle (Romy and
Michelle's High School reunion)
Mira Sorvino - Lisa Kudrow Sceneggiatura Robin
Schiff Regia David Mirkin Anno di produzione 1997 Distribuzione Buena
Vista International Durata 91'
Che cosa ci racconta questo film rispetto a tutte
le altre riunioni di amici e di ex-liceali che abbiamo visto al cinema in questi ultimi
anni dopo Il grande freddo, Peggy Sue si é sposata, Gli amici di Peter e il
nostrano,Compagni di scuola ? Assolutamente nulla. Perché le storie, le situazioni
e perfino le ambientazioni appartengono al campo del giá visto e del ritrito.
C'è l'ex bello ridotto a padre di famiglia alcolizzato, ci sono i secchioni che hanno
fatto fortuna, ci sono le brave ragazze diventate chiocce di nidiate di bambini, ci sono
gli ex professori e c'e' perfino la bruttina di turno che adesso é ricercata da tutti.
Tutto quello che - insomma - abbiamo giá potuto vedere e perfino vivere. Gli unici
elementi differenti rispetto al passato sono - invece - le due protagoniste Lisa Kudrow e
Mira Sorvino, ragazze simpatiche dal fisico sconvolgente che viene esaltato in tutte le
inquadrature. In piú - ancora - c' é una colonna sonora favolosa (realizzata su due CD)
piena di musiche anni ottanta, fortunatissime e ballabili.
Un film veloce e all'acqua di rose, con qualche
battuta aggraziata che - senza una verve eccessiva - ci racconta le gesta buffe e scontate
di due ragazze che fanno di tutto per piacere agli ex compagni di scuola, partendo da una
simbiosi e un'amicizia uniche. Una pellicola da vedere senza aspettarsi troppo.
Fotografando i fantasmi (Photographing fairies)
Toby Stephens - Emily Woof - Frances Barber -
Phil Davis - Ben Kingsley Sceneggiatura e Regia Nick Willing tratto dal romanzo di
Steve Szilagyi Anno di produzione 1997 Distribuzione Warner Bros. Italia Durata
102
Il regista esordiente Nick Willing viene dal campo della pubblicità e si vede. È,
infatti, con una regia seducente, intelligente e veloce che porta per la mano lo
spettatore allinterno dello straordinario mondo delle fate, in una sonnacchiosa
campagna inglese di inizio secolo. Diciamocelo subito: i fantasmi non ci sono in questo
film. Ciò che è presente, invece, in questa pellicola è la possibilità di un mondo
ultraterreno che - in qualche maniera - coincide con quello che ci viene raccontato dalle
fiabe. Così il giovane fotografo vedovo interpretato da un convincente Toby Stephens
intraprende la sua personalissima ricerca volta a raggiungere - in qualche maniera - sua
moglie, morta qualche anno prima su un ghiacciaio in Svizzera, venendo a contatto con
delle minuscole fate dal potere onirico. Un film a metà tra il gotico e il fantastico con
unintensa vena poetica sensuale e affascinante dallo svolgimento circolare che porta
verso un immaginifico finale. Avvalendosi anche della partecipazione di un ottimo Ben
Kingsley, Fotografando i fantasmi si presenta come un interessantissimo unicum dalla
storia affascinante e - a tratti - commovente.
In ricchezza e in povertà (For richer or poorer)
Tim Allen - Kirstie Alley Sceneggiatura Jana
Howington & Steve Lukanic Regia Bryan Spicer Anno di produzione 1997 Distribuzione
UIP Durata 114
Questa leggera commedia che vede una coppia di
miliardari sullorlo del divorzio raggirati dal proprio commercialista e costretti
alla fuga per evitare lufficio delle tasse è basata interamente su due elementi:
una coppia di attori comici molto affiatati come Tim Allen e Kirstie Alley e lidea
intelligente di ambientare la commedia allinterno di una comunità Amish dove i due
si rifugiano spacciandosi per lontani cugini.
Quando la sceneggiatura riesce a far funzionare
questi due fattori creando situazioni e comiche e dialoghi divertenti, il film funziona.
Altrimenti scade in una sequenza di situazioni demenziali e non eccessivamente risibili,
peraltro già viste in decine di altre pellicole del genere. In ricchezza e in povertà
è - dunque - una commedia come tante che in più si avvale della bravura dei suoi
attori (unironicamente sexy Alley e simpatico Allen) e di unambientazione
intelligente, peraltro anche interessante perché riguarda gli usi e costumi della setta
degli Amish, rigidi interpreti della Bibbia che rifiutano la modernità in tutti i suoi
aspetti. Già - per altri versi - Il testimone con Harrison Ford e per la
regia di Peter Weir avevano esplorato il versante serio degli usi e costumi di
questa comunità, in questa commedia - invece - gli Amish sono la pietra di paragone con
la ricchezza esagerata e infelice dei due miliardari newyorchesi.
Uno dei due (Une chance sur deux)
Jean Paul Belmondo - Alain Delon - Vanessa
Paradis Sceneggiatura Patrick Dewolf & Patrice Leconte Regia Patrice
Leconte Anno di produzione 1998 Distribuzione Giovanni Di Clemente per CDI -
Buena Vista International Italia Durata 109
Una giovane
ladruncola (Vanessa Paradis) rimasta orfana scopre che suo padre potrebbe essere o
latletico padrone (Alain Delon) di un ristorante esclusivo sulla Costa Azzurra o il
proprietario di una concessionaria di auto di lusso (Belmondo). La scelta è - di per sé
- difficile. Ma tra loro e la verità costituita dalle analisi del sangue dei due uomini,
si frappone un gruppo di mafiosi russi arrabbiati perché su una delle macchine rubate
dalla giovane cerano cinquanta milioni di dollari...
Nonostante labile regia di Patrice Leconte, già autore di Ridicule, grande
successo della stagione passata, lesile storiella di questo film rende Uno dei
due un indegno ritorno dopo più di venti anni per la coppia di Borsalino.
Una trama assurda, eccessiva e scontata rende, infatti, questo film poco credibile,
facendolo assomigliare più a un fumetto che a una storia vera. Lex cantante di Joe
le taxi, Vanessa Paradis, è incomprensibilmente trattata come una vamp sexy e
mozzafiato, mentre a noi ci pare tuttaltro che irresistibile e fatale. Tutto quello che abbiamo detto fino a
qui, però, deve fare i conti con loro due: Alain Delon e Jean Paul Belmondo, due mostri
sacri del cinema internazionale che insieme fanno scintille. Raramente abbiamo visto
coppie più affiatate che riescono con unespressione del viso, con un gesto o con
lintonazione della voce a fare quello che fanno loro. Uno dei due di per sé
non sarebbe un gran film e potrebbe risultare orribile interpretato da chiunque altro se
non da una coppia di attori come Delon e Belmondo per cui gli elogi non sono davvero
sufficienti. I due grandi interpreti francesi "sono il film" che va visto a
tutti i costi per loro due e unicamente per quello. Non solo fanno ridere con eleganza e
simpatia, ma si fanno ancora ammirare per lo stile inconfondibile con cui recitano la
tenue parte affidata loro da una sceneggiatura tuttaltro che eccezionale. Da questo
punto di vista Uno dei due costituisce unoccasione da non perdere: quella di
vedere recitare ancora una volta insieme due attori eccezionali. Lunico rammarico è
che abbiano recitato fianco a fianco solo in così rare occasioni... Inoltre, la citazione
di Borsalino con loro due che "casualmente" impugnano le stesse armi, con
la musica che cambia poco a poco in quella del classico del cinema francese meriterebbe -
se esistesse - un oscar per lironia e la simpatia con cui è stata realizzata.
Marco Spagnoli |