Index POLITICA - Marzo 1998



Padroni e operai, un’alleanza
a prova di storia

Nel rapporto fra industriali e dipendenti un sostegno alla vivacità imprenditoriale del Nord Est. Le origini? Secolari, come l’evoluzione economica del Veneto

Quella che resterebbe semmai da spiegare e da illustrare è l’altra faccia della medaglia patronale nutrita non solo di comprensibili concessioni e di strumentali allettamenti da parte dei patrones, ma, nel corso delle generazioni o quanto meno in certi determinati casi, anche di rapporti concreti (monetari, economici, culturali ecc.) di avviamento e di sostegno all’imprenditorialità. Con molti dipendenti incoraggiati a trasformarsi in artefici del loro destino, a mettersi in proprio e a diventare, in una parola, imprenditori essi stessi perpetuando così, nel segno di una logica conciliativa e collaborativa, il modello appunto lavorista e paternalista veneto.

Una siffatta trafila, per necessità limitata a un numero non elevato, sino ai giorni nostri, di soggetti si coglie sovente dietro alle storie imprenditoriali di molti ex artigiani ed ex operai aiutati o stimolati dai loro antichi datori di lavoro a compiere il salto di condizione, ma non è necessariamente circoscritta al solo ambito industriale. Qui , tuttavia, è più facile o più spontaneo andarne a ricercare le origini e libri come quello dello storico Giorgio Roverato*, che prendendoci per mano ci accompagnano lungo il cammino secolare dell’evoluzione conosciuta dalle strutture industriali regionali, aiutano a capirlo un po’ meglio documentando quanto nel suo insieme conti e sia decisiva una mentalità ovvero una cultura di tipo imprenditoriale moderna.

Del che, per il Veneto, siamo sicuri dalle epoche remote dei primi Rossi o dei primi Marzotto passando attraverso le ardite e gigantesche coreografie mestrine della Sade di Volpi e C. sino alle soglie del boom ultimo scorso di una piccola e media impresa che soprattutto ad esse è stata debitrice di molti stimoli, d’infrastrutture interne ed esterne e, insomma, di una infinità di prerequisiti, il più delicato dei quali, però, dopo essersi a lungo incarnato nelle alchimie paternalistiche sopra ricordate (e di solito criticate proprio perché oltremodo efficaci), è venuto in extremis a mancare generando equivoci e problemi d’ogni tipo. Non escluso quello, se ci si pensa bene, degli allevatori in rivolta da cui eravamo partiti e a cui, con la complicità di una lettura eterodossa del libro di Giorgio Roverato, abbiamo sin troppo girellato intorno.

(3. Fine)

Emilio Franzina

* Giorgio Roverato, L’industria nel Veneto: storia economica di un "caso" regionale, Esedra Editrice Padova 1997, pp. 400, £. 40.000