PRIMOPIANO - Agosto 1998 | |
La bomba verde Nel 1991 gli ambientalisti di Greenpeace non riuscirono per poco a comprare un ordigno nucleare dall'ex Urss. Un progetto che avrebbe dovuto dimostrare all'Occidente quanto facile era ed è procurarsi un'arma così devastante. Vero o meno, l'ennesimo esempio dei pericoli che corre il nostro pianeta anche dopo la fine della guerra fredda Meno male che i test atomici francesi a Mururoa si sono conclusi da un po' di tempo. Perché questa volta l'eroico boicottaggio da parte di Greenpeace si sarebbe potuto avvalere di nuove armi che avrebbero messo in serie difficoltá il Presidente Chirac. Giá, perché se l'organizzazione con il simbolo dell'arcobaleno fosse riuscita a concludere un certo affare, la partita di Mururoa si sarebbe potuta giocare con le stesse carte da entrambe gli schieramenti: una bomba a testa. Secondo fonti della stessa organizzazione ecologista e pacifista - infatti - nel 1991 Greenpeace per la relativamente modesta cifra di 425 milioni di lire (250 mila dollari) era quasi riuscita a mettere le mani sulla testata nucleare di un missile sovietico SS-21. Ovviamente i motivi che avrebbero spinto l'organizzazione benemerita per la difesa dell'ambiente marino e della sua fauna ad acquisire un tale mezzo di morte e distruzione non erano certo di natura belllica, quanto - piuttosto - per dimostrare all'intero Occidente la facilitá con la quale si puó venire in possesso di testate atomiche. Lanciando - con circa sette anni di anticipo - quell' allarme nucleare rinvigorito dalla recente crisi nucleare tra India e Pakistan. L 'acquisto che doveva essere effettuato - dopo lunghe trattative segrete perfino ad alcuni membri della stessa organizzazione - a Potsdam, nell'ex Germania Est, non avvenne per un soffio, in quanto il venditore, un ex ufficiale sovietico, sparí misteriosamente qualche settimana prima della conclusione dell'affare. Dal canto suo la Nato fa sapere in via non ufficiale che all'epoca in cui si sarebbero svolti i fatti tutte le testate nucleari in Germania Est erano state ritirare, soprattutto quelle legate alle rampe di lancio mobili come gli SS-21, smentendo - dunque - ogni possibilitá di eventuali acquisti di ordigni nucleari russi da parte di chicchessia. Non esistendo documenti a riguardo non sapremo mai la veritá riguardo questa misteriosa transazione, certo é che la comparsa e Berlino Ovest di una bomba atomica vagante non avrebbe giovato alla reputazione dei servizi segreti occidentali che - secondo la stessa Greenpeace - per questo motivo avrebbero avvertito la loro controparte sovietica. Indipendentemente da tutto, rimane dinanzi ai nostri occhi la suggestiva immagine dei tanti animali maltrattati e abbandonati, e del mare malato e inquinato che avrebbero avuto davvero un'arma in più per difendersi da degli sciocchi e crudeli umani. Marco Spagnoli Alcuni siti di organizzazioni ecologiste che sostengono la lotta a favore di natura e animali:
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