Three,
two, one: ciak, si gira
L'idea è folle: girare un film
di fantascienza direttamente nello spazio. Con attori addestrati da astronauti e spediti
sulla Mir o sulla futura Stazione orbitale internazionale. A inseguire l'incredibile
progetto sono un partito politico russo e la stessa Agenzia spaziale dell'ex unione
sovietica. In cerca di fondi per le sue casse vuote
Difficile dire se inserirlo fra le curiosità da Terzo
Millennio, le idee originali o i casi clinici. Comunque è vero: il partito russo
Liberal-democratico insiste nel suo progetto di girare un film direttamente nello spazio,
mandando gli attori sulla stazione orbitante Mir o, male che vada, nella prossima Stazione
spaziale internazionale (Iss).
Alexander Mitrofanov, coordinatore del progetto, presidente
della comitato di geopolitica della Duma e membro del partito Liberal-democratico non ha
dubbi: "Trovare i soldi non sarà un problema. Ci sono già organizzazioni pronte a
pagare. Basta che si decida cosa fare". Le opzioni sono quattro, dice Mitrofanov:
visto che la Mir non dovrebbe essere abbandonata prima del 1999, si potrebbe organizzare
un lancio su un razzo russo per l'ottobre del prossimo anno. Costo previsto: la bazzeccola
di 180 miliardi, "ma si tratta di fare un film sull'inizio di una nuova epoca".
Contento lui.
La seconda possibilità? Sfruttare un passaggio sullo
Shuttle americano. Che però costa ancora di più. Terza: aspettare la costruzione della
Iss, che dovrebbe però iniziare nel 2000 e già si parla di nuovi ritardi viste le cifre
spaventose in gioco. C'è infine la possibilità più rapida, economica e fattibile:
portare le cineprese sulla Mir e far girare il film agli astronauti nella doppia veste di
registi-interpreti. Ma questo abbasserebbe la portata artistica della pellicola: vuoi
mettere spedire nello spazio Robert De Niro, piuttosto che chiedere all'attuale comandante
della stazione russa Talgat Musabayev o all'ingegnere di volo Nikolai Budarin di fare gli
attori fra una manovra di aggancio e l'altra?
Comunque sia "il progetto va avanti e non intendiamo
abbandonare l'idea del film nello spazio, anche se dovremo cambiare qualcosa".
Insomma Mitrofanov e compari sembrano fare sul serio. Hanno già scelto gli attori:
Natalia Gromushkina, 22 anni e Vladimir Steklov, 49 anni (quindi niente Robert De Niro, ma
se si fanno sentire le major americane tutto può succedere...). I due dovrebbero iniziare
la preparazione nel Centro addestramento astronauti russo già da settembre. Ci vorrà un
anno di lavoro, poco meno di quanto non debba fare un astronauta professionista. Ma pare
che basti.
Quanto al regista, il nome è quello di Yuri Kara che per
la tramam ha preso lo spunto da un libro di fantascienza di Chingiz Aitmatov, "Il
marchio di Cassandra". Intanto già venti candidati si sono sottoposti nel dicembre
scorso ai test medici. Attori, tecnici, ma anche il cantante Valery Leontyev e lo
psicoterapeuta Anatoly Kashpirovsky. Comunque solo tre sono stati "promossi": la
Gromushkina, Steklov e Olga Kabo, 29 anni. Che si è poi ritirata per "motivi
familiari".
Dietro alla strampalata idea di girare un film tra le
stelle vere e non tra quelle in studio non c'è comunque solo il partito
Liberal-democratico (cosa c'entra poi un partito?). Il sostegno al progetto infatti arriva
anche dalla stessa Agenzia spaziale russa. Motivo: la realizzazione di un film così
complicato, pensano, porterebbe sicuramente denaro fresco nelle sue casse sconsolatamente
vuote. Che poi da qui a trasformare la gloriosa storia spaziale russa in una Disneyworld
per turisti in vena di viaggi stellari manchi poco, è lo stesso. In fondo la Nasa non sta
per rispedire fra le stelle l'ultrasettantenne veterano (e senatore) John Glenn, fra le
critiche di chi parla di "mossa politica"? Anche non fossero questioni di
politica o di soldi, a mancare sarebbe comunque il buon gusto.
a.m. |