Donne nellarte (24)
"FORMA" - Carla Accardi
Tra le più significative espressioni artistiche in Italia
sul finire della seconda Guerra, Il Fronte Nuovo delle Arti, che ben presto si divise
nelle due scuole dellAstrattismo e del (Neo)realismo, fu forse quello che aprì
allarte italiana di questo periodo la possibilità di maggiori confronti. Attorno al
problema del rapporto tra arte, realtà e società si aprì, infatti, un lucido e spesso
appassionato dibattito e si mossero gruppi e movimenti di orientamento diverso che
tentarono di esprimere valori culturali e sociali di sincero e profondo impegno.
Nellinverno
del 1946 si era costituito a Roma, primo in Italia nel dopoguerra, un gruppo astrattista
che si denominò FORMA per sottolineare come programmaticamente si volesse puntare sul
linguaggio e sul recupero di una dimensione formale (strutturale), nellintento di
superare sia il Realismo celebrativo, sia lespressionismo ormai "deviato"
e di riportare larte del nostro Paese "sul piano dellattuale linguaggio
europeo".
Il 15 marzo 1947 Piero Dorazio, Carla Accardi, Pietro
Consagra, Achille Perilli, Ugo Attardi, Mino Guerrini, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato
firmarono il Manifesto che pubblicarono sul numero unico "FORMA" in cui
il concetto di formalismo si abbina con quello di marxismo e di progressismo, contro il
realismo spento e conformista.
Del gruppo è Carla Accardi che, a somiglianza di un altro
grande artista "segnico", Capogrossi, insiste nel cercare la forma non in un
segno libero, conseguente allautomatismo psichico, come avviene nella maggior parte
della pittura informale, ma in un segno organizzato, quasi come una cifra, un geroglifico; ne deriva una
"scrittura" composta da caratteri che si dispongono in posizioni ordinate,
talora simmetriche tra loro, talaltre speculari o invertite ; esse si moltiplicano,
mutando solo le dislocazioni nello spazio e le combinazioni cromatiche, senza mai cadere
nel rischio di un decorativismo arabescato.
Lassenza, poi, nella maggior parte delle opere, di un
titolo "naturalistico" che dia indicazioni di una realtà diversa dalla semplice
sottolineatura dellutilizzo dei colori, "Verde-azzurro-arancio" o
"Yellowredblack", conferma come sia proprio solo la forma (ed una delle
principali forme della pittura è, appunto, il colore) a fornire contenuto
allespressione artistica.
Questa ricerca artistica della Accardi e dei suoi amici
sintetizzerà, nella prima metà degli anni Cinquanta, aspirazioni di altri gruppi e
correnti anche fuori dallItalia. Essi, pur con indirizzi di ricerca diversi, tendono
tutti ad un rinnovamento formale che consentisse allarte di porsi allaltezza
delle novità presentate in campo scientifico e sociale: sarà, ad esempio, il caso del
parigino "Group Espace" che, ispirato alla sintesi delle arti di Le Corbusier,
espose nel 1953 all82° mostra dellArt Club di Roma, alla Galleria Nazionale
dArte Moderna, con alcuni rappresentanti del gruppo di FORMA tra cui la Accardi,
Colla, Dorazio, Capogrossi, Burri, oltre che con Astrattisti torinesi, fiorentini,
napoletani e ai membri del Mac.
G.G. |