SPETTACOLO&MODA - Settembre 1998

 

State attenti, è armato di sigaro

A New York l'Fbi ha arrestato alcuni proprietari di ristoranti e club. Il reato: offrivano sigari cubani, proibiti dalla legge Usa che imposto l'embargo sui prodotti dell'isola caraibica. Meglio fare allora come suggeriva un grande amante degli Havana che non mancava certo di spirito: Groucho Marx

Che il fumo faccia male, su questo non c’è dubbio, così come non c’è nessuna incertezza sul fatto che i sigari cubani - nella storia del tabacco - siano sempre stati considerati una merce ricercata e costosa. Al di là dei problemi di salute, però, questi profumati oggetti per il vizio non avevano mai avuto altre controindicazioni, fino a quando - qualche giorno fa - a New York alcuni proprietari di rinomati ristoranti e esclusivi club privati, sono stati arrestati con l’accusa di "cospirazione per violare la legge sul commercio con il nemico". Una pena punibile con dieci anni di reclusione.

Chi sentisse nominare un’accusa di simile gravità, sarebbe portato a pensare che i gestori di questi locali privati avessero utilizzato la patina del lusso per coprire loschi traffici di droga o di armi nucleari. Ed ecco così di fronte a noi la suggestiva immagine di armi pericolose vendute tra un risotto e un’aragosta a potenze straniere, o piani di aerei in costruzione infilati nello sfilatino di una ricercata merenda. In realtà tutto quello che hanno fatto questi malcapitati e incauti ristoratori è stato di offrire alla loro clientela dei ricercati e costosissimi sigari cubani.

Sebbene la polizia federale abbia precisato che i quattro arresti eseguiti sono stati effettuati allo scopo di scoraggiare il traffico di sigari da Cuba, nei cui confronti vige ancora parzialmente l’embargo, tutto porta a pensare che i quattro gestori arrestati lo considerino qualcosa di più di uno scherzo di cattivo gusto. Oltre ad avere violato le leggi sul contrabbando, i proprietari dei locali newyorchesi avrebbero aggravato la loro posizione facendo importare i sigari direttamente da Cuba, attraverso la Florida.

Cosa direbbe allora Groucho Marx, fumatore di sigari per tutta una vita e famoso estimatore dei "cubani"? Basterà citare una frase tratta da un suo libro che dice: "Certe volte i sigari sono così cattivi, che tanto varrebbe fumarsi l’astuccio in cui sono contenuti..."
Un buon consiglio per evitare non tanto la qualità, quanto piuttosto la pericolosità politica dei sigari cubani.

 

Marco Spagnoli