"Pollo" cedrone
Un quarantenne
irresponsabile e inconcludente, sempre dietro alle mode. E' Armando Feroci, il nuovo
personaggio interpretato da Carlo Verdone nel suo ultimo film. Un nome aggressivo che
invece nasconde, dice il regista romano, un ingenuo generoso
Dopo due anni di
assenza, Carlo Verdone è tornato a dirigere e interpretare un film. Gallo Cedrone è la
nuova pellicola che lo vede protagonista nel ruolo di "un tragico quarantenne"
alle prese con la moglie cieca del fratello (Regina Orioli, interprete di Ovosodo di Paolo
Virzì) che gli chiede di portarla a fare un giro per lItalia.
Verdone, chi è allora Armando Feroci, il suo nuovo
personaggio?
Un uomo irresponsabile e infantile che si attacca alle mode e
cerca sempre di "svoltare" senza riuscirci mai. Fa mille mestieri - tutti più o
meno improvvisati - ma non riesce a cambiare, perché è un cialtrone limitato e un
trasformista e finirà addirittura per essere rapito da un gruppo di integralisti
islamici.
A Roma cè una notissima macelleria che porta
il cognome del suo personaggio. Solo una coincidenza ?
Sì, assolutamente. Lho scoperto dopo avere terminato
le riprese. Speriamo che nessuno se ne abbia a male oppure mi toccherà cambiare il nome
del mio personaggio come ho già dovuto fare per Sono pazzo di Iris Blond che
originariamente si chiamava Iris Love. Una nota scienziata mi chiese di cambiare il titolo
del film e io dovetti accettare.
Armando
Feroci, nome perfetto per un personaggio da un look più aggressivo rispetto al suo
solito...
Sì, è più aggressivo rispetto agli altri che ho
interpretato, ma non è più cattivo. Fa così solo per difendersi da una società che non
lo capisce e non lo vuole capire. In fondo è un uomo generoso che decide di rischiare
tutto pur di fare contenta la cognata scarrozzandola per tutta lItalia.
Perché ha scelto questo titolo ?
Perché quando mi sono visto truccato, mi sono ricordato di
quando abitando con i miei genitori, certe mattine mi svegliavo e avevo i capelli tutti
tirati indietro con una specie di cresta. Mia madre allora mi guardava e mi diceva :
"Vatte a dà na pettinata che me pari un gallo cedrone" . Animale che tra
laltro non ha cresta e che simbolizza bene il personaggio che volevo raccontare. Un
uccello stupido e un po vanitoso.
Come ha scelto Regina Orioli ?
Lavevo vista in Ovosodo e mi sono domandato se era
veramente così. Lho incontrata per un provino e mi sono accorto che sì era un
po snob, era riservata, ma anche molto brava e volenterosa.
Lei ha lanciato molte nuove attrici nei suoi sedici
film da regista...
È un po una mia caratteristica. Anche se in fondo mi
piacerebbe fare ancora qualche film con alcune delle attrici con le quali ho già
lavorato, preferisco guardarmi intorno e sceglierne di nuove. È un modo per restare
attuali.
Cosa pensa del grande successo de La vita è bella di
Roberto Benigni ?
Benigni ha avuto un coraggio che - forse - io non avrei
avuto. Ha rischiato molto a fare un film così su un tema tanto difficile e complesso.
Lei questo coraggio pensa di poterlo trovare in
futuro?
È difficile da dire, quando uno mette mano su un soggetto in
cui crede, allora si può anche tentare. Io questo soggetto non lho ancora trovato.
Linverno scorso ha fatto molto scalpore la sua
polemica con Leonardo Pieraccioni...
Non mi stancherò mai di ripetere che sono state travisate
delle mie dichiarazioni. Per quanto riguarda Pieraccioni trovo che sia un ragazzo onesto e
sincero che fa il cinema che gli va di fare. Punto e basta.
Tornando
a Gallo Cedrone a chi si è ispirato per il suo personaggio ?
Come al solito guardandomi intorno e cercando di carpire tic,
modi di dire e nevrosi dalle persone che incontro. In tutti questi anni, però, cè
una cosa che mi stupisce sempre. La gente nei miei personaggi riconosce sempre i difetti
degli altri e mai i propri.
Di tutti i personaggi che ha interpretato qual è quello che le è più vicino o
quello che le assomiglia di più?
Sicuramente il personaggio di "Maledetto il giorno che
ti ho incontrato", con le sue nevrosi, il suo sviscerato amore per la musica e con
certe cocciutaggini.
Ma come sceglie gli attori per i suoi film?
Cerco di conoscerli un po' prima per capirli meglio. Cerco
sempre di andare incontro a loro, quindi l'amicizia è fondamentale insieme al buon umore
perché, altrimenti, il rischio è di venire schiacciati dalle responsabilità.
Girerebbe un film solo come regista?
Non lo escludo, ma per ora devo tenere presente che il
pubblico mi ama molto come attore.
Cosa non le piace del suo lavoro e della notorietà?
Le interviste e le continue richieste che violano la tua
privacy, che praticamente non esiste.
In una recente intervista Luciano De Crescenzo ha
detto che lei è l'ultimo vero romano. Cosa ne pensa?
Innanzitutto io ho un padre di Siena quindi... ma ad ogni
modo io sento molto questa città. Anzi pensandoci bene devo dire che è vero. Io sono
nato in via Giulia, però credo che il mio futuro non è solo quello di rappresentare
Roma. Cerco di individuare elementi diversi di tutta l'Italia, perché se poi lavori solo
a livello regionale è un lavoraccio.
Carlo Verdone farebbe il sindaco di Roma?
Assolutamente no! Perché non vorrei mai essere un politico.
Il mio amico Francesco Rutelli è una persona seria e sta facendo un ottimo lavoro per la
città.
Marco Spagnoli |