- Settembre 1998 | |
Dal 28 settembre al 3 ottobre 1998 la provincia di Asti
ospiterà Astifest, il 1° festival cinematografico dedicato al vino e al suo territorio. ORARI DEI NEGOZI: BATTERE I NEMICI DEI CONSUMATORI, BATTERE I CONSERVATORI DI UN POTERE JURASSICO CHE VA CONTRO IL MERCATO E IL DIRITTO AL CONSUMO. L'ADUC DIFENDE LA PROPOSTA MINIMALISTA DELLA REGIONE TOSCANA: E' IL PRIMO TIMIDO PASSO VERSO LA PRESA D'ATTO DI UNA REALTA' DOVE DOMANDA E OFFERTA SI CONTROBILANCINO, E DOVE LA LIBERTA' DI SCELTA DEL CONSUMATORE SIA AL CENTRO DELL'ORGANIZZAZIONE ECONOMICA Firenze 10 Settembre 1998. Le corporazioni dei commercianti stanno dando battaglia contro l'articolo 18 della nuova legge regionale toscana che consentira' ai Comuni di autocertificare la propia valenza turistica, e in questo modo derogare ai negozi l'obbligo della chiusura domenicale. "Non ci stupiamo piu' di tanto: l'incapacita' delle corporazioni dei commercianti di vedere oltre il proprio naso, ci e' nota, come e' nota anche a molti commercianti che non si iscrivono piu' a questi cimiteri di programmazione economica". Cosi' interviene Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, sulla situazione in Toscana, e continua: "Gia' a suo tempo, con un dispiego di mezzi proprio da partito politico, le corporazioni confederali abbindolarono gli italiani e li convinsero a votare contro i referendum che liberalizzavano licenze e orari degli esercizi commerciali. Il mondo e l'economia andavano in altra direzione, ma loro, imperterriti difendevano il loro potere di controllo sulla liberta' dei commercianti: esercitato sempre e anche a fini di controllo e minaccia politica su deboli amministrazioni, non importa se di destra, centro o sinistra. Ed eccoli di nuovo in campo a difendere l'indifendibile: infatti, come non era difficile prevedere, l'assetto del mercato, per non mettersi a fare concorrenza solo con il Bangla Desh, ha bisogno di elasticita' e flessibilita', soprattutto nell'offerta (ci sarebbe anche il discorso della flessibilita' del lavoro, ma qui non l'affrontiamo). L'esito negativo dei referendum liberalizzatori aveva bloccato una situazione che non poteva non rimettersi in movimento verso la deregolamentazione o, come nel caso della legge della regione Toscana, verso l'autoregolazione. Un primo, timido passo, questo della Toscana, verso la presa d'atto di una realta' dove domanda e offerta si controbilancino, e stabiliscano un equilibrio prima inesistente, perche' la bilancia pendeva solo dalla parte dell'offerta. La posssibilita' di scelta del consumatore deve essere al centro di un'organizzazione economica che sostiene di essere libera, altrimenti sara' il solito fumo negli occhi di un'economia corporativa che, ogni tanto, si rifa' il belletto per far meglio digerire ai suoi clienti/sudditi la sua incapacita' di innovazione e proposta. Speriamo solo che la regione Toscana non ceda ad alcun ricatto, economico, politico e culturale. VENDITE AL DETTAGLIO E ORARI DEI NEGOZI: DEROGARE LE LIMITAZIONE PER LA CRESCITA DEI CONSUMI L'ADUC INVITA AMMINISTRAZIONI COMUNALI E REGIONALI A DEROGARE TUTTI I LIMITI AGLI ORARI DI APERTURA DEI NEGOZI: L'AUMENTO DELLE VENDITE AL DETTAGLIO INDICA UNA CAPACITA' OGGI IMPRIGIONATA IN NORME ARCAICHE E A DIFESA DI INTERESSI DI NICCHIE IN ESTINZIONE.Firenze, 11 Settembre 1998. Le vendite al dettaglio nel primo semestre 1998 sono in aumento del 2,6%, mentre la Confcommercio, parlando di stasi nelle piccole strutture commerciali lancia i suoi allarmi occupazionali. "Meno male che il mondo va alla rovescia di come vorrebbe la Confcommercio". Cosi' interviene Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, che continua: "La tendenza generale dei consumi e' verso l'alto, e questo per la Confcommercio sarebbe un dato negativo: il loro e' un piccolo mondo antico, dove sono abituati a fare da padroni e a considerare il consumatore come un pollo da spennare ... e per questo sono in allarme. In tutti i Comuni e Regioni dove si sta derogando alle limitazioni di orario, le corporazioni dei commercianti sono in mobilitazione. L'economia e i consumatori avanzano grazie ad un meccanismo di deregolamentazione, ma loro difendono l'indifendibile, arroccandosi sul passato, su sistemi di distribuzione che oggi servono solo a falsare i valori di mercato, e il prezzo al consumo. I consumi possono e debbono crescere in modo intelligente, con la consapevolezza e la liberta' di scelta dei consumatori, altrimenti l'economia stagnera'. Alle corporazioni dei commercianti questo non va giu', perche' il loro potere verrebbe meno, passando direttamente nelle mani dei consumatori, che farebbero il mercato invece di subirlo. Strano Paese il Belpaese. Le vendite al dettaglio aumentano e c'e' chi se ne lamenta, invece di gioire e meglio organizzarsi per offrire sempre meglio i propri prodotti, allargando gli orari di offerta e, di conseguenza, le possibilita' occupazionali. L'invito che rivolgiamo a tutte le amministrazioni, e' di non farsi intimorire da chi non e' in grado neanche di difendere se' stesso. |