ETICHETTE PER LA CARNE UNA BUFALA?
PER L'ADUC LE NUOVE ETICHETTE SONO SOLO FUMO NEGLI OCCHI,
PERCHE' NON TUTELANO L'INFORMAZIONE DEL CONSUMATORE CHE, ANZI, AVRA' PIU' CONFUSIONE.
Firenze, 2 Settembre 1998. Il marchio di classificazione
per la carne venduta al dettaglio: "Un nuovo rompicapo che servira' solo a lavare
qualche coscienza". Cosi' commenta il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo
Donvito, che cosi' continua: "La comparsa di etichette dovrebbe essere sempre
salutata come un fatto positivo, ma in questo caso sentiamo puzza di
"medagliette", quelle che qualcuno cerca di mettersi sulla giacca per far sapere
quanto e' stato bravo. Ma chi ha concepito un etichetta che non e' sul prodotto, ma che si
puo' chiedere di visionare al macellaio? E, una volta avuto il misterioso menu' di
qualita', chi comprendera' quelle lettere dell'alfabeto che spesso non corrispondono
neanche a quelle contenute nella specifica? (per esempio: "r" per buona,
"u" per ottima, e "p" per mediocre).
Abbiamo l'impressione che sia un'operazione che di fatto
blocca l'informazione al consumatore, perche' siccome l'etichetta gia' c'e', prima di
modificarla o di levarsela di torno, si evocheranno i tempi necessari perche' il
consumatore familiarizzi con essa. E, siccome siamo in un settore in cui gli ultimi dati
statistici sui consumi risalgono al '95, ci e' lecito pensare male.
Dopo i cambi e contro-cambi delle targhe delle automobili,
quest'operazione e' nel perfetto stile di chi pensa solo ai profitti di fabbricanti di
targhe e/o etichette.
FISCO CASERECCIO E ARROGANTE UNA
PRECISA VOLONTA' ESTORSIVA
L'ADUC DENUNCIA LE PRETESE DEL MINISTERO DELLE FINANZE CHE
MINACCIA I CITTADINI SE NON FANNO CIO' CHE HANNO GIA' FATTO: IL LORO DOVERE DI
CONTRIBUENTI.
Firenze, 3 Settembre 1998. Grazie a molte telefonate di
diversi cittadini alla cronaca fiorentina del quotidiano La Nazione, un nuovo episodio
della follia del Fisco e' venuto a galla: a molti contribuenti viene chiesto, per posta
ordinaria, di inviare, in una busta gia' affrancata per seguire la stessa via ordinaria,
entro 20 giorni una copia del modello 730 del '93 per un migliore controllo. Se la lettera
arriva in ritardo o non arriva per niente? Nel primo caso al ministero fanno sapere che
saranno tolleranti, mentre nel secondo procederanno all'iscrizione a ruolo, a cui il
contribuente si potra' opporre tramite ricorso.
"Una vera e propria volonta' estorsiva". E' il
commento del presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito, che continua: " E
siamo solo agli inizi, perche' il fenomeno non e' solo fiorentino, ma e' qui che ce ne
siamo accorti per primi: una citta' che, dopo l'episodio delle multe per violazione
edilizie di leggi gia' condonate, sta diventano apripista anche in questo. Una nuova
concezione dell'Amministrazione in salsa fiorentina?
Al di fuori dell'Italia, si usa spesso dire che una persona
e' o fa il fiorentino quando, machiavellicamente, va anche nell'illegalita' per ottenere
cio' che si e' prefissato (in Francia l'ex Presidente Franois Mitterand era sempre
apostrofato come "le florentine"). In questo caso, l'obiettivo delle Finanze e'
incassare piu' soldi, e per farlo non si guarda in faccia a nulla, neanche al Diritto.
La vicenda e' specchio di questa logica, perche' il
contribuente e' torturato da un'incapacita' diffusa e cronica: non solo le copie del
modello 730 che il Ministero chiede sono gia' in suo possesso, ma la richiesta delle
Finanze giunge dal Centro servizi di Pescara dove bisogna rispedire il tutto, perche' a
Firenze non c'e'. E i Caf (centri assistenza fiscale) che a suo tempo avevano compilato
questi moduli, perche' sono rimasti fuori, e si e' lasciato i contribuenti in balia di un
Fisco anche fisicamente lontano? C'e' solo una risposta: non si vuole che il contribuente
possa capire e, eventualmente, fare rimostranza; il Ministero crea condizioni di
difficolta' tali per cui il cittadino e' obbligato ad ottemperarvi, anche se
l'"ordine" appare ingiusto.
Comunque, ci stiamo attrezzando per un'adeguata difesa dei
vessati.
INTERNET, PEDOFILIE, VIOLENZE E
CENSURA
LA CENSURA FA SEMPRE MALE PER L'ADUC NON E' CON LA CENSURA
CHE SI COMBATTE IL FENOMENO DELLA VIOLENZA, MA PROPRIO CON IL SUO PERFETTO CONTRARIO:
INFORMARE PER PREVENIRE. INTERNET E' IL PIU' COMPLETO MEZZO D'INFORMAZIONE DI CUI OGGI
DISPONIAMO, E VA POTENZIATO COSI' COM'E' SENZA IMBRIGLIARLO IN CONTROLLI CHE SARANNO
SEMPRE IMPOSSIBILI.
Firenze, 4 Settembre 1998. "Un'indagine delle forze
dell'ordine che ha individuato una rete internazionale di persone accusate di praticare
violenza sui minori, ha focalizzato l'attenzione sul mezzo che queste persone usavano per
comunicare tra loro: Internet. Ed e' subito cominciato un vortice di considerazioni che,
frutto piu' che altro di ignoranza, stanno demonizzando la rete mondiale di
intercomunicazione".
Cosi' interviene Vincenzo Donvito, presidente nazionale
dell'Aduc, che continua: "La liberta' di comunicazione e di informazione attraverso
Internet, e 'di nuovo in grande pericolo. In nome della salvezza dei piccoli si fa
violenza alla liberta' di comunicazione e di informazione. Il termine per definire questo
divagare di parole senza cognizione di causa e': prurito di censura. Tutti i censori sono
tali a fin di bene, di un loro bene che, in virtu' dei poteri che hanno o che evocano,
diviene pubblico. Noi crediamo che le leggi che oggi disciplinano i mezzi di informazione
e di comunicazione siano piu' che sufficienti anche per Internet. Non solo ma siamo
impegnati per eliminare molte di queste norme, che spesso sono ostacolo alla liberta' di
espressione. Le pubblicazioni con violenza su minori sono vietate; ed oltre a vietarle,
cosa e' stato fatto? Niente, se non -speriamo- aumentare prevenzione e vigilanza. Perche'
dovrebbe essere diverso con Internet? Perche' tutelare cio' che non ha a che fare con la
materia? Internet, invece, puo' essere un potente strumento di prevenzione anche nel caso
delle violenze sui minori, perche' la migliore prevenzione e' l'informazione, a maggior
ragione su uno strumento che e' usato da molti minorenni. E' evidente che le intenzioni
vanno oltre: controllare e condizionare Internet, uno dei massimi strumenti di liberta' e
conoscenza perche' individui liberi, informati e responsabili -minorenni e non- sono
pericolo per chi vuole solo sudditi. Non considerare Internet come un altro mezzo di
comunicazione significa che si vuole imporre la censura, giocando sulla poca conoscenza
dello strumento e strumentalizzando immagini forti come quelle della violenza sui minori.
Purtroppo non crediamo di essere eccessivi, ma
lungimiranti. E per questo stiamo e staremo molto attenti. |