Giorgio Celli - Pino Guzzonato
Cinque poesie gnomiche
Giorgio Celli
ha da sempre sostenuto con molte pubblicazioni e articoli su riviste specializzate la
possibile e attiva iterazione dei due universi, umanistico e scientifico. contro la potente
influenza della lezione crociana, soprattutto nel nostro paese dove I'esercizio dell'arte
e quello della scienza vengono considerati due funzioni qualitativamente diverse
dell'attività umana.
Giorgio Celli è giunto anche ad affermare
che, oltre l'occhio fotografico, I'occhio elettronico migliorerà ancora di più la
ricerca scientifica e didattica, fino a prefigurare un panorama futuro che restituirà la
scienza all'immaginazione e l'arte alla ragione.
Pino Guzzonato
ha da molto tempo contatti con il mondo scientifico, anche straniero (anche in questo
momento sta preparando delle opere su carta per un simposio dell'Università di Utrecht su
biologia preistorica) e la lunga amicizia con Giorgio Celli ha prodotto negli ultimi anni
molte collaborazioni e contaminazioni scienza-arte nei campi più vari dei mezzi usati
nelle arti visive: metalli, gioielli, insetti, fotografia, carta e sua genesi, resine.
legno, ecc... .
Queste cinque poesie gnomiche, dedicate a Pino
Guzzonato (non dobbiamo stupirci dell'attività letteraria di Giorgio Celli che già fece
parte del gruppo '63 e che vinse anche il Premio Pirandello per la Commedia) ci parlano in
modo profondo dei quattro elementi terrestri e anche del senso dello spazio-tempo.
Pino Guzzonato ha realizzato con queste poesie
un libro in due versioni: uno confezionato a mano, in numero molto ridotto di copie, con
la sua carta personale e con le illustrazioni eseguite rivoluzionariamente con tecnica
laser, e uno a stampa, arricchito, tuttavia, da inserzioni originali di carta a mano e da
una pregevole incisione a laser. Gli effetti finali sono stati ottimi in tutte e due le
versioni e l'opera sarà al centro di un'importante esposizione e presentazione a Bologna. |