Il sesso spiegato da un monaco
Il teologo Thomas Moore, per 12
anni religioso in un ordine cattolico
e oggi sposato con figli, cerca di spiegare in un libro a 360 gradi
il senso della sessualità. Dalla storia ad oggi.
Passando dai grandi temi ai consigli spiccioli
Nellera del Viagra, del sesso esplicitamente
cellofanato delle riviste pornografiche, dei pedofili, degli stupri di gruppo, della
pubblicità pervasiva delle zone erogene è difficile libri interessanti che riguardino la
sessualità. Dopo il lavoro di personaggi del calibro di Michel Foucault, largomento
è stato preso dassalto da sociologi più presenti in televisione che a se stessi e
da sessuologi e psicologi spossati mentalmente da tematiche spesso oziose e per niente
attinenti alla realtà dei fatti.
Un po per i tabù che avvolgono questo argomento, un
po per i problemi ad esso connessi e - infine - per la sgradevole retorica che
spesso accompagna i testi di questi autori da sconsigliare, largomento sessualità
nel suo insieme sociale, culturale, scientifico è venuto - suo malgrado - un po
tralasciato, nonostante limportanza che esso ha per ognuno di noi. Il confronto
culturale e personale con libri di qualità improbabile è, infatti, un vero e proprio
ostacolo allapprofondimento di queste tematiche fondamentali.
Ci ha pensato allora uno dei padri fondatori della New Age, Thomas
Moore, a esaminare questo argomento con intelligenza e semplicità nel saggio recentemente
pubblicato nel nostro paese da Sonzogno, intitolato Lo spirito del sesso (pagg.293,
lire 27.000). Moore è stato, infatti, per dodici anni monaco in un ordine religioso
cattolico. Laureato in filosofia e in teologia è adesso padre di due figli, diventando
uno dei principali sessuologi e psicologi americani. Grazie alla sua profonda cultura e
alla sua unica esperienza personale, il testo è unanalisi a trecentosessanta gradi
sulla sessualità di cui si indagano le radici storiche, le problematiche sociali, gli
aspetti più difficili.
Tutto questo in maniera molto elementare (forse troppo
americana alle volte...), molto chiara e spesso poetica. Priva di fronzoli e di facile
retorica, la scrittura dellomonimo del filosofo inglese è appassionante e
riposante. Senza tralasciare argomenti come la pornografia strettamente correlati
allargomento e che spesso i "sessuologi paludati" liquidano con
superficialità e leggerezza.
Moore è sempre molto accurato riuscendo perfino a
definire la mitologia erotica di ciascuno di noi come un percorso intellettuale e
spirituale.
"Ovviamente in unepoca segnata dallAids,
da gravidanze indesiderate e da altri gravi problemi legati al sesso è doveroso per noi
mostrarci responsabili e attenti, ma quando il comportamento responsabile diventa
moralistico e incapace di sfumature, leffetto è senzaltro negativo"
sottolinea Moore. E aggiunge "Abbiamo, infatti, bisogno sia della voce adulta della
responsabilità che di quella adolescenziale della "tempesta ormonale", se
vogliamo trovare lanima del sesso, di fatto il solo strumento per tenerci al
sicuro". Ed è così che lanalisi di Moore spazia dai miti legati al sesso - da
Venere a Marylin Monroe - indagando sullimpatto di queste figure di bellezza sulla
nostra psiche e sui nostri desideri. In maniera elegante e omogenea, Moore si spinge sul
terreno delicato dellesplorazione del corpo, non lesinando consigli pratici a chi
voglia vivere una sessualità sana e per nulla conflittuale. Parlando del celibato e della
castità, Moore richiama alla memoria la propria esperienza personale: "Quando medito
sulla mia esperienza giovanile di vita monastica, percepisco il mio celibato di allora non
come un rifiuto del sesso, ma come un modo diverso per viverlo. Benché non avessi
esperienze sessuali nellaccezione comune del termine, la mia vita traboccava di
intimità, comunità, desiderio, corpo e perfino passione. Non avvertivo lassenza
dellatto sessuale di per sé come una negazione del mio io o come una perdita. Avevo
scelto liberamente una vita di celibato e i ritorni emotivi che ne ricevevo e la sua
ricchezza di significato facevano sì che non mi sentissi privato di nulla".
Lo spirito del sesso nonostante sia ispirato da un afflato
in stile New Age non si occupa, però, solo dei massimi sistemi, delle grandi tematiche e
problematiche legate alla sfera della sessualità. I consigli e i giudizi di Moore si
estendono ad aspetti semplici come il letto, lambiente dove fare lamore, la
tenerezza con cui affrontare il proprio partner. Proponendo una sorta di moderno
epicureismo, Moore si confronta con la società di oggi che ha ghettizzato il sesso in una
sorta di Golem mediatico, sempre, però, con una vena di ottimismo propositivo: "Nei
sintomi si nascondono i semi della nostra rinascita - scrive Moore - Per conquistare una
vita e una sensibilità nuove, serve soltanto una disamina attenta dei problemi. Dobbiamo
fare attenzione a non tuffarci nella compensazione... ergendoci a fautori del contrario di
quanto i nostri sintomi incarnano. Il dilagare della pornografia - per esempio - ci indica
limportanza di una nuova valutazione delliconografia sessuale...
leccesso di sesso nei media ci svela la mancanza di una società eroticamente ricca.
Si tratta naturalmente di equazioni semplicistiche, ma che costituiscono comunque
unindicazione per il recupero dellanima del sesso in ambito pubblico. Avremmo
il coraggio di uscire dai nostri nascondigli fatti di moralismo e ipocrisia"?
Un libro intelligente e dinamico - dunque - che ha il
pregio di non proporsi come lennesimo manuale salvifico in edizione economica, ma
che offre una prospettiva colta e interessante riguardo problemi la cui soluzione
costituisce una vera e propria sfida per la società moderna del millennio prossimo
venturo.
m. s. |