Quando "le
stelle" non stanno a guardare...
Moda o convinzione,
ultimamente molte star hollywoodiane sono scese in campo per difendere o appoggiare la
causa ambientalista. Dai tre miliardi offerti da Anthony Hopkins per salvare una montagna,
a Madonna, Harrison Ford e altri 19 attori schierati per proteggere gli alberi della
California. Fino al lucertolone radioattivo Godzilla che, dice il regista Emmerich,
rappresenta la natura innocente violata dall'uomo
Mentre lattore Anthony Hopkins donava al National
Trust lequivalente di tre miliardi di lire per lacquisto del monte
Snowdown in Galles e la sua protezione e conservazione, sulla costa occidentale degli
Stati Uniti diciannove star del cinema tra cui Madonna, Richard Gere, Harrison Ford,
Woody Harrelson e Julia Roberts lanciavano una campagna per difendere gli
alberi millenari della California messi in pericolo da pericolose speculazioni edilizie. E
queste sono solo le ultime iniziative prese da personaggi appartenenti al mondo del cinema
internazionale.
Sempre più
spesso, infatti, sono proprio attori e registi a tentare di sensibilizzare lopinione
pubblica riguardo temi ecologisti e animalisti. Al punto che - anche se potrà sorprendere
- perfino lultimo film di Godzilla è stato profondamente associato a temi
legati allambiente e alla difesa degli animali come ci spiega il regista Roland
Emmerich : "Godzilla è come tanti animali indifesi una vittima degli
esseri umani. In più lui non ha chiesto di essere creato e nemmeno di venire ucciso. E'
come Frankenstein, con l'unica differenza che non farebbe - se potesse - alcun male
all'uomo. Godzilla è un lucertolone innocuo, soltanto che è troppo cresciuto, così gli
capita di fare tanti guai... E' una figura tragica, perché sono gli uomini a decidere di
doverlo uccidere, mentre lui vorrebbe solo mangiare, riprodursi e vivere."
Chiedendo al regista tedesco il perché tante persone del pubblico si commuovano nel
vedere la morte di un animale "cattivo" come Godzilla, Emmerich
puntualizza : "Ma gli animali non sono mai cattivi ! Non hanno il libero
arbitrio e non scelgono di uccidere. Fanno quello che dice loro l'istinto. Bontà o
cattiveria sono concetti umani e non appartengono al mondo animale. Questo è un po' il
messaggio di Godzilla: rispettate la natura e gli animali e la natura non si
vendicherà".
Dello stesso parere Jeff Goldblum, protagonista di
pellicole come Jurassic Park e La mosca : "Dobbiamo essere umili
"studenti" della natura e dobbiamo continuare a essere attenti nei confronti
degli animali e cooperare con il loro mondo. Gli animali hanno i nostri stessi diritti e
noi dobbiamo sforzarci di comprenderli, rispettandoli e amandoli. Luomo deve vivere
in pace col suo mondo, con le sue risorse e con gli animali che popolano il suo stesso
ambiente".
E sul versante strettamente
ambientale gli fa eco Brad Pitt che tiene a sottolineare limportanza di una
giovinezza trascorsa a stretto contatto con un ambiente naturale: "Sono nato in
una piccola cittadina del Missouri e mi è sempre piaciuto stare da solo, in contatto con
la bellezza, il silenzio e la serenità della natura. Per me è sempre stata un rifugio.
Era come varcare la soglia di mondi irreali e bellissimi. Gli alberi dietro casa mia erano
un mondo a parte."
Limportanza del contatto con un ambiente
ecologicamente sano viene ribadita anche da Ashley Judd protagonista di pellicole
come Il collezionista e Il momento di uccidere : "Adoro nuotare e
essere in forma. Anni fa con mia sorella avevamo un amico che praticava il kickboxing.
Passavamo ore a guardarlo allenarsi nella campagna della Louisiana. Era meraviglioso stare
a contatto per tante ore con un mondo incontaminato e praticare dello sport. È qualcosa
che consiglierei a tutti".
Unaltra bellezza
hollywoodiana, Mira Sorvino spiega quanto si trovi a disagio nellessere
costretta a vivere in città insalubri e spesso assai sporche: "Soprattutto i
sotterranei delle città sono qualcosa di allucinante che convive con noi senza che ce ne
accorgiamo. Noi scarichiamo nei sotterranei tutto quello che non vogliamo: spazzatura
dogni genere, perfino feti, ma tutto potrebbe tornare a bussare alla nostra
porta." Chiedendole se ha fiducia nella scienza per la soluzione di questi
problemi connessi allambiente, la risposta dellinterprete de La dea
dellamore ha una venatura vagamente negativa: "Non troppa...più che
fiducia provo grande spavento nei confronti degli esperimenti genetici, e delle clonazioni
in un momento in cui ignoriamo le conseguenze delle nostre azioni".
Decisamente pessimista Kevin Costner che indica nel
nucleare il pericolo più grande che corre la Natura oggi : "Credo che una
guerra nucleare possa sempre accadere. Tutti i giorni ci arrivano dalla Tv questi segnali
e quando il mondo cade nellanarchia tutto si riduce allessenziale per
sopravvivere e le persone pensano solo a proteggere se stesse." Decisamente più sereno il pensiero del
regista Jean Jacques Annaud autore di pellicole come Lorso e Sette
anni in Tibet: "Andando in Tibet si prova una grande emozione nel vedere dei paesaggi
mozzafiato e risulta chiaro come questo ambiente naturale quasi magico abbia influenzato
con la sua forza la civiltà "metafisica" del Tibet. Ed è così per il mio
rapporto personalissimo con la natura che mi ha sempre influenzato nella scelta dei miei
lavori. Mi piace fare film su posti dove non puoi andare con un biglietto aereo. Amo
guidare il pubblico verso luoghi che mi fanno sognare. Adoro tuffarmi in altre culture e
sono elettrizzato dalle differenze. Amo la natura e avverto fortemente il bisogno di essa,
così provo una grande nostalgia verso la natura del passato così intatta e
incontaminata".
E lultimo Tarzan, Casper Van Dien, protagonista
di film come Starship Troopers, proprio in base alla sua matrice fortemente
ecologista ha dato una lettura molto moderna del personaggio creato da Edgar Rice
Burroughs: "Io sono il ventesimo Tarzan della storia del cinema e ho cercato di
essere più umano, dando un maggiore spessore al personaggio. Sono stato circa quattro
mesi in mezzo agli Zulu in Sud Africa per le riprese cercando di pensare come avrebbe
fatto un uomo nella sua situazione. Ho letto tutti i ventiquattro romanzi su Tarzan per
riportare questa figura alle sue origini. Sebbene questo film sia ambientato in un'epoca
come gli anni Venti in cui il problema dell'ecologia non era ancora sentito, questo film
è destinato a un pubblico giovane per il quale abbiamo voluto presentare Tarzan come un
difensore della natura, degli animali e dell'ecosistema della giungla. Tarzan è un
protettore del mondo naturale e questo è inevitabile in un'epoca in cui un po' tutti
dovremmo pensare a tutelare le risorse dell'ambiente. E' sicuramente un proto
ambientalista che vuole difendere l'integrità della natura".
Lultima parola spetta, però, a Tsai Ming Liang cineasta
di Taiwan, autore del recentissimo The hole con il quale ha "rischiato"
di vincere lultimo Festival di Cannes. Il regista, infatti, ci spiega un
ingarbugliato paradosso, quando - elogiando la serenità e la tranquillità di
Londra, Roma e Parigi gli facciamo notare che noi occidentali non consideriamo queste
metropoli come luoghi pieni di pace dove lambiente e la natura vengono rispettati:
"Allora venite a Taipei o a Hong Kong per cambiare immediatamente idea!
Limmagine dellAsia lenta, pacata e riflessiva è solo un ricordo rispetto alla
realtà di adesso. Le capitali europee sembrano tranquille e sonnacchiose cittadine in
confronto alla velocità brulicante delle principali città asiatiche. Voi occidentali non
sapete che in Asia sono presenti due mondi tra cui esiste una forte soluzione di
continuità e che sembrerebbero - quasi - non avere nulla in comune tra di essi. La
cultura antica serena e tranquilla non esiste praticamente più nella Cina popolare, a
Pechino, a Taipei e a Hong Kong. Tutto accade in maniera un po casuale e viene
dettato da interessi economici crudeli. Mia madre ha vissuto per anni vicino a delle
risaie e a dei giardini che per secoli sono stati presenti nella zona dove sono nato in
Malesia. In meno di un anno, per loschi interessi legati al denaro, queste zone sono state
sostituite da orribili palazzoni di cui non cera bisogno. Io credo che i vostri
movimenti ecologisti e le vostre leggi sulla tutela ambientale e del territorio andrebbero
importate anche in Asia". Sembrebbe una banalità, ma stavolta - forse - non lo
è quando si può allora davvero dire che Tutto il mondo è paese.
Marco Spagnoli |