Anteprima
L'uomo che sussurrava ai cavalli
(The horse whisperer) di Robert Redford
Sceneggiatura Eric Roth e
Richard LaGravenese tratta dall'omonimo romanzo di Nicolas Evans Fotografia
Robert Richardson Montaggio Hank Corwin - Freeman A. Davies - Tom Rolf Costumi
Judy L. Ruskin Musica Thomas Newman Regia Robert Redford
Interpreti Robert Redford (Tom Booker) - Kristin Scott Thomas (Annie
MacLean) - Sam Neill (Robert MacLean) - Scarlett Johansson (Grace MacLean) - Dianne Wiest
(Diane Booker) - Chris (Frank Booker) Produzione Robert Redford - Joseph
P. Reidy - Karen Tenkhoff Distribuzione Buena Vista International - USA
1998 - colore - 160 min.
Ci sono un uomo e un cavallo soli e silenziosi nella
prateria. Che cosa fanno?
Sereno e solenne nella sua semplicità, L'uomo
che sussurrava ai cavalli è una pellicola di grande qualità che segna una svolta
nella carriera di Robert Redford, cui va il grande merito di avere trasformato un romanzo
non eccezionale e a tratti banale, in un film poetico e pieno di visioni, che racconta la
difficile riconquista di un contatto tra l'uomo e la natura. Rarissimo caso in cui la
versione cinematografica è di gran lunga migliore del testo originale, questo film si
avvale di un cast di grande qualità su cui svetta Kristin Scott Thomas.
La protagonista de Il paziente inglese è
addirittura sorprendente nel ruolo seducente della madre che per restituire la figlia alla
normalità dopo un incidente avuto mentre faceva una passeggiata sul suo purosangue, la
porta fino nel Montana dove c' è un uomo in grado di curare i cavalli, tramite un'antica
arte indiana. Furono proprio questi ultimi, infatti, a ripristinare il silenzioso contatto
tra uomo e cavallo, quando gli animali feriti nell'animo e sottomessi giunsero loro
dall'Europa. La tecnica dei nativi americani di domare i quadrupedi, nasceva, infatti, dal
rapporto di solidarietà e fiducia che si instaurava tra cavallo e cavaliere. Un legame di
sottomissione reciproca e di silenziosa sensibilità che Redford rende in maniera
commovente in tutta la sua maestosa bellezza.
Ma L'uomo che sussurrava ai cavalli non
racconta solo della rinascita di un legame perduto per permettere a una bambina che ha
perso una gamba di dimenticare un orribile incidente in cui ha visto la sua migliore amica
morire insieme al suo cavallo e del salvataggio morale di un animale straziato, che ha
rischiato tutto per difendere la vita della sua amica umana. Questo film ottimo sotto
tutti i punti di vista (regia, musiche, montaggio, ambientazioni, intepretazione,
fotografia) vuole raccontare anche la storia di una donna innamorata di un uomo diverso
dagli altri, capace di amare la natura e la libertà più di ogni altra cosa. Lontano dai
clamori delle città e dalla loro grassa opulenza, il Montana appare un paradiso naturale
dove gli esseri umani riescono di nuovo ad ascoltare l'assordante silenzio del mondo che
li circonda.
Riuscirà la giornalista di fama a rinunciare
al clamore posticcio della New York dalle mille luci false e ingannatrici? Farlo per
salvare sua figlia e curarla tramite la salvezza dell'anima ferita del suo coraggioso
cavallo, non sarà difficile. Più complicato, invece, sarà scegliere tra l'uomo che
sussurra ai cavalli e un marito pieno di qualità. Ad ogni modo - comunque vada - il
contatto con le radici della propria umanità e delle proprie emozioni sarà ripristinato,
ed anche lo spettatore trarrà grande beneficio dal vedere una pellicola che dona a tutti
la speranza di potere realizzare quello che altrimenti sembrerebbe impossibile. E che,
invece, diventa possibile da ottenere solo se si è capaci di ascoltare il silenzioso e
incessante sussurrare della Natura incontaminata.
Marco Spagnoli |