Serenissimo, con possibilità di temporali
Con il congresso della neonata
Liga Veneta Repubblica si è consumata la rottura tra Bossi e l'ex segretario della Liga
Comencini. Ma nonostante gli scambi di insulti e i proclami ("Siete dei
nessuno"; "Basta dittatura lumbard") a decidere la guerra sarà lo zoccolo
duro dei leghisti veneti. Che dovranno decidere tra la fedeltà alla Padania o al
Leone di San Marco
Adesso pare di capire che della Padania, dei vessilli verdi
e dei riti celtici non poteva fregargliene di meno. Anche quando era al fianco di Bossi
durante i raduni veneziani, davanti alle guardie padane schierate. Il problema però non
è tanto la posizione di Fabrizio Comencini, ex segretario della Liga Veneta che ha
guidato la ribellione anti-Bossi del Nordest. Ma la scelta che faranno gli elettori
leghisti veneti. Scelta che potrebbe rivoluzionare il panorama politico della regione dove
la Lega Nord-Liga Veneta era in molte zone il partito numero uno. E dove potrebbe bastare
poco per cambiare gli equilibri in campo.
Al di là dello scambio di insulti e parolacce fra i due
gruppi, tutti sanno che a decidere la guerra saranno i voti. Le prime prove sono il
rinnovo delle amministrazioni comunali di Treviso e Vicenza. A dire il vero per la nuova
Liga Veneta Repubblica nata domenica 4 ottobre durante il congresso della rottura a San
Martino di Lupari, nel Padovano, non c'è molto tempo per preparare liste e candidati. Ma
dalle urne un primo segnale potrebbe arrivare: dove metterà la croce lo zoccolo duro dei
leghisti veneti? Sul simbolo pro-padania di Alberto da Giussano-Liga Veneta (Bossi ha già
dichiarato che il nome è suo) o sull'altro Leone di San Marco "tutto-Veneto"
formato Comencini?
"Sono quattro gatti, Comencini e i suoi sono
nessuno" spara Bossi dal palco del teatro comunale di Treviso. "Basta con la
dittatura lombarda, il popolo veneto è con noi" rilancia Comencini. Bella sfida. Ma
nessuno dei due sa realmente quanto rischia di perdere o guadagnare, il leghista veneto è
personaggio difficile da interpretare. Resta da capire quanto resterà del verde Padania.
Comencini lo ha già eliminato dalla sua scatola di colori, Bossi ha tolto, almeno per
ora, gli altri. In politica, però, si usano spesso anche le sfumature. |