Index - Ottobre 1998


COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC Associazione per i diritti degli utenti e consumatori URL: http://www.aduc.it mailto aduc.it{Sostituisci con chiocciola}aduc.it Tel.055290606 - 0552302266

ABOLIRE LE LICENZE PER UN PAESE PIU' SANO

Firenze, 24 Settembre 1998. Nei giorni scorsi il problema e' stato

sollevato da un'iniziativa in provincia di Foggia, dove e' stata "aperta" una farmacia che, senza le necessarie autorizzazioni, non vendeva farmaci ma dispensava consigli: protestava contro il limite di una farmacia ogni 2500 abitanti imposto dalle norme. "Ma le norme dell'Unione Europea consentirebbero anche di abbattere ogni norma". Cosi' interviene Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, che continua: "Infatti la Corte di Giustizia della Comunita' in piu' sentenze in cui ha stabilito il divieto di accordi tra imprese per limitare la concorrenza, e l'abuso di posizione dominante -l'ultima del '97- ha precisato che, pur non essendo norme dirette agli Stati, il Trattato obbliga questi ultimi "ad astenersi dall'emanare e dal mantenere in vigore provvedimenti che possano rendere praticamente inefficace la norma". E le farmacie sono imprese commerciali a tutti gli effetti, e godono di una serie di vantaggi che, alla fine vanno a discapito del consumatore. Le sirene dell'Ordine dei farmacisti cantano che queste norme servono a tutelare i consumatori perche' evitano l'approssimazione sulla materia, e la cantano con gli stessi accordi usati dai Comuni. Entrambi, invece, mantengono un potere che, oltre a creare loro vantaggi economici e politici, crea disagi per i cittadini. Quale tutela sarebbe quella di chi, di fatto, impedisce di trovare con facilita' un farmaco a qualunque ora e in piu' posti- che e' quello che occorre quando ce n'e' piu' bisogno- dove comunque ci sarebbe un titolato alla vendita e al riconoscimento della ricetta? La ricerca della farmacia aperta e' uno sport molto diffuso, che molti italiani eviterebbero volentieri, cosi' come l'attesa del farmaco che e' terminato. Non si capisce perche', in Paesi come gli Usa, la maggiorparte dei farmaci da banco si possono acquistare 24 ore su 24 in qualunque posto inclusi i supermercati, mentre in Italia bisogna solo far guadagnare i farmacisti, e dove e quando loro lo vogliono. Forse i consumatori Usa sono meno sani e piu' avvelenati di quelli italiani? La Finanziaria in discussione tiene conto di questi aspetti e di questi impegni che l'Italia avrebbe nei confronti del Diritto Comunitario? Non ci sembra. Cosi' come nella vicenda dell'aeroporto di Malpensa, l'Europa di chi fa oggi le leggi e' solo quella che serve a procrastinare e consolidare le posizioni di controllo di tutta l'attivita' economica e delle liberta', inclusa quella di cura.

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SBATTI IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA. SE POI E' ACCUSATO DI PEDOFILIA, ANCORA MEGLIO. CHISSA' CHE NON USI ANCHE INTERNET ...... A CHI GIOVA ? NON CERTO ALLA GIUSTIZIA E ALLA SUA SITUAZIONE DA EUTANASIA.

Firenze, 29 Settembre 1998. La tragica vicenda del piccolo Simeone di Ostia si' colorata di un ulteriore tragico episodio, con le accuse di violenza sessuale della sorellastra del piccolo verso il babbo Franco Nardacci. "Storie, purtroppo, tragicamente ordinarie, perche' i reati di pedofilia sono consumati al 98% nell'ambito famigliare, e quando emergono ci raccontano storie squallide, tristi e violente". Cosi' interviene Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, che continua: "Ma siamo sempre nell'ambito di una denuncia, non di una condanna gia' emessa. E questo e' molto grave. Evidentemente la vicenda del "mostro di Firenze" ha insegnato poco, nonostante l'assoluzione del principale responsabile, Pacciani, che per anni, da mostro, aveva occupato le cronache e le fantasie di mezza Italia. Tra i tanti mostri sbattuti in prima pagina, ora c'e' l'orco, che fa riaffiorare incubi infantili in storie d'altri tempi. Al signor Franco Nardacci gli manca solo di aver un indirizzo di posta elettronica, aver qualche volta navigato in Internet (che nell'informazione e' diventato lo strumento per eccellenza con cui i violentatori di bimbi catturano le loro vittime), e diventerebbe lo sfogo finale di questa fobia di fine secolo. A scuola mi avevano insegnato che un cittadino inquisito e' innocente fino a quando non c'e' una sentenza definitiva che lo condanni. E mi avevano anche insegnato che chiunque non deve interferire nelle indagini. Ma questa e' dottrina che, come molte cose nel Belpaese, non collima con la realta'. A chi giova? A nessuno. E tantomeno alla Giustizia, che e' in condizioni tali che un atto di eutanasia gli farebbe molto bene. Non sono considerazioni di un'associazione di testardi consumatori e utenti, ma sono valutazioni scientifiche fatte a livello europeo e di cui ha anche molto parlato la stampa italiana. Gli orchi nelle aule di giustizia, tra l'altro, e' molto probabile che non ci arriveranno mai, perche' l'orchite e' considerata una malattia di cui non si risponde con la propria volonta'. Forse serve a creare piu' attenzione verso un mezzo di informazione, e quindi piu' profitti per il suo editore? No, perche', su tutti questi mezzi, ogni giorno, troneggia un orco che fa l'occhiolino al consumatore, che per fortuna, si e' un po' abituato, e non premia chi glielo propone. Quindi: Giustizia compromessa, vendite non in aumento, confusione tra accusato e condannato, abitudine all'orco che non fa piu' distinguere il bianco dal nero. Perche' continuare?

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DISGUIDI TRASPORTO AEREO: LA RAGIONEVOLEZZA PREMIA I TESTARDI. L'ADUC HA ASSISTITO UNA PASSEGGERA A CUI, A NORMA DI REGOLAMENTO, ERANO STATI FATTI RIPAGARE I BIGLIETTI RUBATI. ALLA FINE L'ALITALIA RICONOSCE DI AVER SBAGLIATO NONOSTANTE IL REGOLAMENTO. UN IMPORTANTE PRECEDENTE. TUTTI I CONTATTI SONO STATI VIA INTERNET.

Firenze, 12 Settembre 1998. L'Aduc ha assistito un utente dei servizi di volo nazionali dell'Alitalia, e, ottenendo un risultato positivo grazie anche alla ragionevolezza dell'Alitalia stessa, ha affermato cio' che i regolamenti della compagnia aerea negavano: il biglietto, intestato ad una persona per quello specifico servizio, ha valore, sempre, solo se utilizzato. Vediamo i fatti. Una signora, a Milano, poche ore prima del viaggio, viene derubata dei biglietti per lei e suo figlio per un volo verso Palermo. All'Alitalia fanno sapere che "sulle tratte nazionali non c'e' riemissione di biglietto". Dal posto di Polizia dove ha sporto denuncia telefona ai suoi familiari a Palermo e si fa emettere due biglietti prepagati per Lit.650.000 a fronte delle 400.000 che aveva pagato, perche' le condizioni speciali (volo infrasettimanale) non sono applicabili per i prepagati. Giunta all'aeroporto di Linate, il prepagato non viene consegnato in tempo per il volo su cui era prenotata, e solo dopo 7 ore, dopo altri due voli, riesce a partire. In questa citta', all'ufficio relazioni con il pubblico dell'Alitalia, le confermano quanto gia' detto a Milano, aggiungendo che, per cambiare i regolamenti doveva rivolgersi al Ministero dei Trasporti. Di fronte a questa vera e propria beffa, con l'assistenza e i consigli dell'Aduc (che la signora ha conosciuto via Internet, e che via Internet ha avuto tutti i contatti) la signora ha elevato protesta verso l'Alitalia, anche se i regolamenti le davano torto. A fronte di una dura missiva, circostanziata e con le intenzioni di andare oltre la protesta, la direzione generale dell'Alitalia si e' scusata, ha ripreso telefonicamente gli addetti di Palermo, ha avviato la procedura per il rimborso dei biglietti prepagati, ed ha offerto un bonus per la signora e il figlio a compenso dei disagi subiti. "Abbiamo stabilito il diritto degli utenti del trasporto aereo a non essere trattati come pacchi postali". Cosi' commenta Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, che continua: "Il regolamento dell'Alitalia era assurdo, perche' la stessa compagnia non si comporta cosi' per i voli internazionali. Il fatto che questa norma esisteva (e per il momento ancora esiste), la dice lunga su quelli che sono i rapporti in Italia tra fornitore di un servizio e utenti: questi ultimi sono considerati solo come pagatori. Ma da oggi la situazione e' diversa, grazie non solo alla testardaggine di un utente e dell'Aduc, ma anche alla ragionevolezza dell'Alitalia. Merito della privatizzazione in corso dell'ex vettore nazionale che, dovendo competere e far tornare i conti, ha scoperto anche che un utente soddisfatto e' la chiave che apre la porta del mercato? Sicuramente non e' un merito estraneo. Per noi e' un primo passo, per rivedere tutte le norme dalla parte del consumatore e dell'utente, con l'importante -come questo caso ci ha dimostrato- collaborazione di chi fornisce il servizio. Infine, abbiamo dimostrato che Internet non e' solo uno strumento di presunti pedofili, ma un fondamentale mezzo di comunicazione per l'affermazione del Diritto.

 

COMUNICATO STAMPA

Il Palio di Asti "in diretta" su Internet

Per la prima volta due telecamere, collegate alla rete internet, seguiranno le fasi del Palio, dando cosi' la possibilita' a tutto il mondo di vedere le tre batterie e la finale. Il sito AXT - Diffusione Immagine, con il suo partner tecnico IPSNet Group di Torino, hanno reso possibile questo evento unico; il Palio di Asti, le tre batterie e la finale verranno ripresi con due telecamere e con inserimenti in tempo reale delle classifiche e delle fotografie piu' significative della manifestazione. La Diffusione Immagine di Asti in collaborazione con il Comune di Asti e la Cassa di Risparmio di Asti ha gia' inserito sulla rete internet tutto quanto e' il Palio: all'indirizzo http://www.axt.it/palio da tutto il mondo i navigatori possono consultare oltre 80 pagine e 75 fotografie. Il sito http://www.axt.it si compone di circa 2.800 pagine e oltre 1.900 fotografie dedicate alla provincia di Asti e, dopo un anno di attivita', ha avuto oltre 30.000 visitatori da tutto il mondo con una media di oltre 900 pagine consultate al giorno.

Cordiali saluti Leonardo Tessiore DIFFUSIONE IMMAGINE via Carducci, 77 - ASTI tel. 0141.352.714 http://www.axt.it dimage{Sostituisci con chiocciola}axt.it

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AUMENTI TARIFFE TELEFONI PER L'ADUC SONO INGIUSTIFICATI E TRUFFALDINI: CON FATTURATI IN AUMENTO E L'ARRIVO SUL MERCATO DI NUOVI CONCORRENTI NON C'E' UNA SOLA RAGIONE ECONOMICA CHE GIUSTIFICHI L'AUMENTO. SARANNO COLPITI SOPRATTUTO GLI UTENTI DI INTERNET.

Firenze, 15 Settembre 1998. E' in arrivo una manovra di revisione delle tariffe telefoniche: si parla di aumenti del 20% per le chiamate urbane e di riduzione del 15% per le altre. Interviene Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc: "Non riusciamo proprio a trovare una sola ragione per cui le tariffe telefoniche dovrebbero aumentare, e a maggior ragione per le tariffe urbane che, con la diffusione dei collegamenti ad Internet (quasi sempre con chiamate urbane) saranno quelle piu' utilizzate. Tutte le aziende telefoniche hanno i fatturati alle stelle, nuovi protagonisti si presentano sul mercato che, di conseguenza, dovrebbe cominciare a proporre tariffe sempre piu' basse, gli utenti aumentano, siamo sommersi di pubblicita' miliardarie sui telefoni e sulle aziende telefoniche, ..... e cosa succede? Aumentano le tariffe. Incredibile, ma vero. Proprio il contrario di cio' che la piu' elementare logica di mercato indicherebbe. Ed e' un fatto che la dice lunga, perche' permane il vecchio vizio di chi il mercato l'ha sempre usato non per competere e migliorare l'offerta, ma solo per guadagnare dando il peggio del peggio dei servizi che poteva offrire: matrigna Sip/Telecom ha fatto scuola e il virus e' ancora senza vaccino. La logica di questi aumenti e' in perfetta armonia con questa filosofia. Il mercato in diminuzione, quello interurbano e internazionale -sempre piu' sostituito da Internet e dalla posta elettronica- viene incentivato con una diminuzione; mentre quello piu' emergente -le chiamate urbane, grazie anche alla diffusione dei collegamenti Internet- viene penalizzato: le nuove tecnologie di comunicazione vengono utilizzate solo per spillare piu' soldi ai consumatori, che, come sempre, essendo l'ultimo anello di quella catena non circolare che dalla produzione va al consumo, devono solo subire. Ma questa volta la purga e' ancora piu' raffinata, perche' -da quanto si apprende da alcune agenzie stampa- la decisione degli aumenti dovrebbe essere presa in concerto con le associazioni di consumatori, che -aggiungiamo noi- saranno sicuramente quelle che hanno di recente plaudito alla nuova legge sul consumo che ha dato loro poteri negandoli e levandoli ai consumatori; una legge che solo noi, purtroppo, abbiamo osteggiato e denunciato come pericolosa per gli effetti che avrebbe dato sui consumatori. Ed ecco questi effetti, con l'uso di questo nuovo potere delle associazioni di consumatori: la concertazione con fornitori di servizi e produttori, per dividersi gli utili economici e politici sulle spalle di consumatori e utenti. E' chiaro che noi dell'Aduc siamo ben lieti di non sedere ad un tavolo del genere: la nostra funzione e' quella di trovare soluzioni normative ed economiche vantaggiose per il cittadino consumatore e, nel mercato delle telecomunicazioni che e' tutt'altro che in crisi, non ci sembra affatto vantaggioso contribuire all'aumento dei costi per l'utente.

 

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IL CONSUMATORE E' INFEDELE: AL VIA PROGETTO DELL'ADUC IN RISPOSTA ALLA STRUMENTALIZZAZIONE DELLA CONFCOMMERCIO CHE, SOLITA ARIA FRITTA, LANCIA UN PROGRAMMA SPERIMENTALE DI FIDELIZZAZIONE DEL CONSUMATORE.

Firenze, 17 Settembre 1998. La Confcommercio sta per lanciare, sperimentalmente, un programma di fidelizzazione della clientela, che, per l'appunto, ha chiamato "Consumatore fedele", con una serie di obiettivi che sono sostanzialmente l'applicazione delle leggi esistenti da parte dei commercianti. "Ben venga". E' il commento di Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, che cosi' continua: "Ben venga qualcuno che voglia far rispettare le leggi, anche se solo per il suo tornaconto. Infatti "Consumatore fedele" la dice lunga sugli obiettivi della Confcommercio con questa iniziativa: ingabbiare il cittadino consumatore, trasformando la sua arma -la scelta- in uno strumento per far aumentare e garantire meglio i profitti dei commercianti. Logica vorrebbe che un'organizzazione di commercianti si preoccupasse della qualita' dei suoi prodotti e, cosa oggi molto importante, della distribuzione, e dei tempi di questa distribuzione; ma la logica non e' della Confcommercio, perche' si preoccupa non della sua qualita' ma della fidelizzazione dei suoi clienti. Per queste ragioni, e per far capire megli cosa significhi oggi essere consumatori e fare politica per i diritti degli utenti e consumatori, cogliamo l'occasione per lanciare il PROGETTO DEL CONSUMATORE INFEDELE, che e' quello di cittadini rompiscatole sempre dediti a leggere etichette, ad essere bramosi di conoscere cosa stanno acquistando, a girare per decine di negozi prima di scegliere, a non fidarsi mai delle offerte luccicanti, a confrontare sempre i prezzi e la qualita' non solo in ambito italiano, ma anche europeo e nordamericano, ad esigere che gli venga venduto cio' che hanno chiesto .... Un progetto dove il consumatore non ha alcuna intenzione di diventare fedele, ma che della propria infedelta' se ne fa bandiera e strumento, con la pressante e continua richiesta di cio' che gli da' la possibilita' di scelta: l'informazione. Una condizione senza la quale non c'e' fidelizzazione commerciale che possa reggere. Nei prossimi giorni, con questi principi, verra' preparato un manifesto del consumatore infedele, e inviteremo tutti i commercianti ad affiggerlo nei loro esercizi.