- Ottobre 1998 | |
Firenze, 13 Ottobre 1998. Il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito, interviene sul "delicato" momento che sta vivendo la Telecom. Le vicende dilettantesche della diffusione dei dati di budget, con il conseguente tracollo del titolo in Borsa, dovrebbero di per se' essere il segnale che siamo in presenza di un'azienda gestita da dilettanti, incapaci di amministrare e gestire il denaro che fiduciosi risparmiatori gli hanno affidato perche' li facciano fruttare con la loro attivita' economica, che e' una delle piu' importanti e in crescita oggi sul mercato italiano e mondiale. Ma quest'azienda si chiama Telecom, che e' sempre l'erede della Sip e non la sorella -per esempio- della British Telecom, e per capire a chi molti italiani hanno affidato il loro denaro, basterebbe passare una giornata in una sede dell'Aduc ed ascoltare le telefonate degli utenti e i loro racconti di burocrazia e arroganza quotidiana a cui sono sottoposti. Ma come se non bastasse, anche loro direttamente ce la mettono tutta. E, dalla parte degli utenti, vi raccontiamo cosa e' successo oggi, solo oggi, perche' domani e' un altro giorno e tutto e' possibile. Ci arriva una lettera della Telecom in cui tessono le lodi della societa' tecnologica e dell'importanza della comunicazione e del ruolo che vi svolgono, con le molteplici opportunita' che si aprono grazie al loro servizio; con anche un depliant da quarto mondo dall'altisonante titolo "Le telecomunicazioni, strumento di competitivita'". (proprio loro, i monopolisti finti privatizzati, parlano di competizione ...). E ci segnalano l'incaricato che ci seguira' personalmente, con telefono fisso, mobile e indirizzo di posta elettronica, e poi una sfilza di numeri verdi a cui rivolgersi. C'e' pero' un particolare non secondario, che trasforma in beffa questa lettera autoelogiativa: l'indirizzo a cui l'hanno inviata e' quello vecchio, dove eravamo fino a quattro anni fa, dove non riceviamo piu' alcuna comunicazione della Telecom, perche' tutta la corrispondenza e le bollette arrivano in via Cavour 68, cosi' come risulta anche dagli elenchi degli ultimi quattro anni. Efficienti, vero? Da affidargli i propri servizi tecnologici, vero? Ma la "gag" quotidiana non finisce qui. Il postino ci ha anche portato due lettere sempre della Telecom, una raccomandata e l'altra no. La raccomandata -inviataci per conoscenza- comunica ad un utente a cui avevamo prestato assistenza per un rimborso da disservizio, che ha ragione, e che ricevera' un assegno a rimborso. Bene, aver ragione fa bene, in particolare contro la Telecom! Ma anche qui c'e' la beffa che ci ricorda con chi abbiamo a che fare. Apriamo l'altra lettera, quella ordinaria, ed e' la copia identica della raccomandata, quella che avrebbero dovuto inviare all'utente. Evidentemente hanno piegato male la busta, e nella casellina trasparente della busta e' apparso l'indirizzo dell'Aduc e non dell'utente, che quindi non ricevera' l'informativa; non solo, ma, pur se nella intestazione dell'utente c'e' scritto "raccomandata", la lettera e' inviata per posta ordinaria. All'Aduc raccomandata, all'utente ordinaria con l'errore. Oltre all'incapacita' c'e' anche la riverenza/attenzione solo verso chi potrebbe essere piu' fastidioso, come l'Aduc, e non anche verso chi gli paga il servizio. Storie di ordinaria arroganza e incapacita' che, con l'occhio dell'utente dovrebbero essere piu' che sufficienti per non dare a questi signori neanche una lira in piu' oltre quello che siamo costretti a dargli per avere un telefono in casa.
PARTITO IL PRIMO RICORSO AL TAR. LE MOTIVAZIONI E I PROSSIMI PASSI. Firenze, 14 ottobre 1998. La vicenda della multa sulla multa -la richiesta di oblazione per danno edilizio ambientale e paesaggistico che alcuni Comuni, Firenze in testa, stanno inviando a chi era stato gia' condonato ed aveva gia' pagato- fa un passo avanti. "Grazie agli oltre 300 cittadini che si sono rivolti all'Aduc, e' stato possibile questo primo deposito al Tar". A parlare e' il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito, che continua: "Ora la battaglia si sposta anche in giudizio. Abbiamo atteso sperando in un ravvedimento del Comune di Firenze, perche' e' stato l'unico grande Comune ad inviare le multe, mentre tutti gli altri attendono chiarimenti, cosi come ha anche fatto il presidente dell'Anci, Enzo Bianco. Ma cosi' non e' stato. Ricordiamo come l'Aduc si sta organizzando. L'unica possibilita' di ricorso e' al Tar, che costa piu' del doppio della media delle multe. Noi raccogliamo le disponibilita' dei cittadini a contribuire a due/tre ricorsi "pilota". Intanto li invitiamo a non pagare alla scadenza e di aspettare l'ingiunzione di pagamento, con il 5% in piu' (interessi legali) rispetto alla multa. A quel punto con spesa zero si puo' chiedere al Pretore, che ha competenza sul metodo di riscossione e non sul perche' della multa, di bloccare l'ingiunzione in attesa di una situazione piu' certa. Vediamo ora le motivazioni del ricorso, sottoscritto dagli avvocati Elisabetta Bavasso e Pietro Bavasso, e redatto in collaborazione con l'avv. Mauro Mellini, gia' membro del Csm e che, nella sua attivita' forense, e' riuscito a modificare molte leggi e norme che limitavano i diritti della persona sollevando eccezioni di incostituzionalita' (ricordiamo, per esempio, l'abolizione del reato di plagio), che interverra' anche con memorie successive. Il ricorso e' cosi' articolato: 1) eccesso di potere per errata interpretazione e applicazione di legge. Il Comune appellandosi all'art.15 legge 1497/39 pretende un'indennita' risarcitoria, ma la successiva legge 47/85 (meglio nota come legge sul condono edilizio) nel combinato disposto degli artt.31, 32 e 33 abroga proprio queste sanzioni. Se il Comune le ritiene reintrodotte dal comma 46 art.2 legge 662/96, cio' varrebbe solo dopo l'entrata in vigore di questa legge; non solo, ma questa norma violerebbe l'art.3 della Costituzione che impone parita' di trattamento delle fattispecie, perche' la sanatoria gia' concessa avrebbe legittimato l'abuso, portandolo al pari della licenza di costruzione. 2) Eccesso di potere dovuto a violazione di legge. La legge 1497/39 prevede indennita' risarcitoria per danno ambientale. Ma dov'e' questo danno se per il vantaggio ottenuto l'autore dell'abuso ha gia' pagato ed e' gia' stato condonato? Non solo, ma siccome nella concessione edilizia in sanatoria e' riportato il parere favorevole della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali, l'oblazione verrebbe chiesta due volte. Il D.M. del 26/9/97, che dispone ai Comuni per l'applicazione della legge 1497/39, e' illegittimo quando sostiene che la multa e' obbligatoria anche se il parametro danno sia uguale a zero: l'indennita' risarcitoria e' riferibile al profitto conseguente all'abuso, ma non al presupposto che abbia provocato un danno ambientale; e l'indennita' viene chiesta proprio a chi ha gia' pagato per questo profitto. 3) Infine, le somme quantificate per la multa sono illegittime, poiche' fanno riferimento ai valori attuali di estimo e non a quelli di accatastamento dell'opera. Non solo, ma il riferimento ai parametri attuali confermerebbe l'interpretazione che la legge 662/96 sia innovativa, e quindi valida solo per le fattispecie successive all'entrata in vigore.
MALPENSA: I BIGLIETTI DA E PER LINATE POSSONO ESSERE RIMBORSATI E RICHIESTI I DANNI. DICHIARAZIONE DI PRIMO MASTRANTONI, SEGRETARIO DELL'ADUC Roma, 16 ottobre 1998. I cittadini che hanno acquistato un biglietto con partenza o arrivo a Linate dal 25 ottobre e che subiranno una modifica del giorno o dell'ora di partenza o che si vedranno trasferire a Malpensa, possono farsi rimborsare il biglietto e chiedere il risarcimento del danno subito. Nei giorni scorsi abbiamo depositato preso la Procura di Roma un esposto, nel quale si ipotizza il reato di frode in commercio contro alcune compagnie aeree, che hanno accettato prenotazioni o hanno venduto biglietti da e per Linate dal 25 ottobre 1998, data fissata dal decreto del Ministro dei trasporti, Claudio Burlando, per il trasferimento dei voli a Malpensa. Il decreto ministeriale e' del 23 ottobre 1997 e le compagnie aeree hanno avuto un anno di tempo per programmare lo spostamento dei voli su Malpensa. Il successivo decreto del Ministro Burlando (9 ottobre 1998), conferma gli spostamenti, anche se in percentuale minore e dilatati nel tempo. In un paese civile le norme e le leggi valgono fino a che non vengono abolite o modificate e un decreto ministeriale segue lo stesso iter. Acquistando un biglietto si sottoscrive un contratto che, nello specifico, deve indicare luogo, giorno e ora. Se il contratto non viene rispettato il viaggiatore ha diritto ad essere rimborsato e a chiedere un risarcimento per il danno subito.
ARTIGIANI E RIPARATORI: ATTENZIONE AI FURBI! DICHIARAZIONE DI PRIMO MASTRANTONI, SEGRETARIO DELL'ADUC Roma, 17.10.98. Riceviamo continui reclami per i conti presentati da artigiani e riparatori ai cittadini che hanno chiesto l'esecuzione di un lavoro. A differenza degli esercenti un pubblico servizio, gli artigiani e i riparatori non hanno l'obbligo di esporre o di consegnare al cliente un tariffario ne' un preventivo dei prezzi prima di fare un lavoro. Tutto cio' consente abusi e raggiri. Addirittura alcuni artigiani e riparatori fanno firmare, prima dell'esecuzione del lavoro, una "commissione lavori" in bianco, che successivamente viene riempita con i prezzi e questo incastra definitivamente il cittadino ignaro della sorpresa. Il nostro consiglio e' di farsi comunque rilasciare un preventivo, dettagliato per ogni prestazione e per il materiale, senza firmarlo immediatamente, in modo da poter verificare l'equita' dei prezzi con altri artigiani. Gli artigiani possono legittimamente chiedere un onorario per stilare il preventivo, perche' il tutto costa tempo e lavoro. Consigliamo inoltre di concordare, per iscritto, la riserva di saldare il 20% del conto dopo 15 giorni, per verificare eventuali disfunzioni, che possono verificarsi in data successiva alla consegna del lavoro. Ricordiamo che in assenza di questo accordo l'artigiano puo' trattenere il bene (es. l'automobile) fino a che non sia pagato il conto. Ricordiamo che il cittadino, se non soddisfatto, puo' interrompere la prestazione pagando quanto gia' fatto dall'artigiano.
UNA RICHIESTA AL PRESIDENTE INCARICATO: FACCIA FUNZIONARE I TRENI, E DOPO, IL RESTO VERRA' A CASCATA.... Firenze, 17 ottobre 1998. L'Aduc, per voce del suo presidente nazionale Vincenzo Donvito, ha rivolto alcune richieste al presidente incaricato on.Massimo D'Alema: Le chiediamo qualcosa che potra' essere scambiato per "la luna", ma come gli esseri umani sono gia' stati piu' volte sul nostro satellite, crediamo che altrettanto possa accadere per la nostra richiesta, anche perche' abitualmente e' cosa che tutti desidererebbero. Signor Presidente ce la fara' a imporre all'azienda Fs di cambiare radicalmente rotta? A guardare con gli occhi dell'utente e non solo del profitto aziendale e dei dipendenti? In parole povere: ce la fara' a farci prendere, da stazioni che siano luoghi di servizi e non recinti di pecore, un treno pulito che parta all'orario stabilito e arrivi puntuale, pagando il prezzo giusto? Non sappiamo se per ottenere questo occorra un centro-sinistra o un centro-centro o un centro-destra; lei e' un politico, on. D'Alema, e a lei spetta districare la complessa tela delle alleanze parlamentari che, nonostante i sistemi elettorali di cui ci siamo dotati, ancora sono necessarie a determinare maggioranze che governino, e a lei lo lasciamo fare. A noi, consumatori e utenti, ci interessa solo dare il giusto per avere altrettanto giusto, non una lira di piu', non una lira di meno. Fino ad oggi, compreso l'ultimo Governo, noi abbiamo sempre dato di piu', e sempre in cambio di un servizio che, via via, peggiorava. Lo abbiamo sempre detto, al controllore del treno come ai piu' alti dirigenti, ed abbiamo sempre avuto risposte con spallucce o promesse da "mercante". Non ne possiamo piu', ci creda, e lo leggiamo sui volti di tutti coloro che sono costretti a questo disservizio, che', anche se sembrano rassegnati con lo sguardo nel vuoto, appena possono scaricano tutta la loro rabbia ingegnandosi a trovare il metodo per fregare a loro volta chi li costringe a questo calvario. Si impegni a fondo, on. D'Alema, come esempio che qualcosa, quando si vuole, in questo Paese puo' funzionare. Un primo, non piccolo, passo e segnale perche' il famoso ingresso in Europa non sia solo uno slogan da sbandierare quando non si sa piu' cosa dire, perche' schiacciati dall'evidenza della disperazione della situazione. Potremmo chiederle l'impegno anche su tante altre cose, dalle Poste che sono allo sfascio alla Sanita' sempre piu' irragiungibile dagli utenti, dagli aeroporti impossibili alla pubblica amministrazione sempre piu' nemica dei cittadini, dal Fisco esoso e incomprensibile ...... ma chiediamo solo un segnale, un impegno a fondo su una cosa, perche' crediamo che l'effetto scintilla possa essere moltiplicatore di positivita'.
PREVENIRE E NON SOLO CURARE. NON FACCIAMO COME CON LE SALSICCE ALLA SALMONELLA. QUI QUALCUNO HA MOLLATO LA GUARDIA. Firenze, 18 Ottobre 1998. Quattro intossicati per il tonno sfuso acquistato in un supermercato Conad di Sesto Fiorentino: la quantita' di istamina presente nel prodotto era troppo alta. Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito. La situazione e' molto piu' pericolosa di quanto non si creda, perche' dopo le salsicce alla salmonella nei supermercati Coop e la leggerezza con cui le autorita' cittadine erano intervenute, c'e' da aspettarsi di tutto. Per le salsicce, nonostante i nostri inviti repentini, si e' aspettato che qualcun altro finisse in ospedale perche' l'Asl -con piccolissimo rilievo- consigliasse di non consumare questi prodotti crudi. Ora il tonno sfuso, e sempre in una catena di grande distribuzione, dove la selezione dei fornitori dovrebbe essere molto accurata, perche' il controllo non puo' essere effettuato per ogni singolo prodotto, ma a campione. Anche in questo caso, purtroppo, il tragico episodio avviene in una struttura cooperativistica, dove si propaganda la vendita di prodotti che vanno direttamente dal produttore al consumatore o che vengono prodotti in proprio. E come con le salsicce alla salmonella della Coop, la leggerezza usata per costruirsi un'immagine economica e genuina ha fatto le sue vittime. Crediamo che sia il caso, vista l'incoscienza di Coop e Conad, e l'errore di sottovalutare l'episodio delle salsicce commesso delle autorita' sanitarie, che queste ultime non perseverino in attesa di nuove vittime. Intanto, pero', e' legittimo chiedersi: Che succede in questa zona? Non ci risulta che sia un periodo particolarmente attivo per lo sviluppo delle infezioni alimentari, e non ci risulta che episodi simili stiano avvenendo in altre parti d'Italia. Percio' ci chiediamo se qualcuno non abbia mollato la guardia, inglobando in questo qualcuno autorita' sanitaria, autorita' amministrativa e grandi strutture di distribuzione alimentare. Ognuno con le sue responsabilita' e motivazioni: approssimazione e superificalita' per l'autorita' sanitaria; mancanza di politiche e verifiche per l'autorita' amministrativa; ingordigia, arroganza e spavalderia per la grande distribuzione. In particolare questi ultimi, perche', per esempio, ci risulta che la Coop che ha venduto le salsicce alla salmonella sta cercando di scaricare i malcapitati avvelenati dalla sua incuria, con fior fiore di avvocati che cercano di tirare fuori il loro assistito a discapito dell'azienda da cui avevano acquistato le salsicce alla salmonella. Le vittime, infatti, si sono rivolte a noi proprio per questo motivo.
"I care
!" "Nel rispetto dei diritti umani il segreto della pace." Le associazioni promotrici della mobilitazione internazionale nonviolenta "I Care!", di fronte al precipitare della situazione in Kosovo, chiedono alla Comunita` internazionale e al Governo italiano in particolare, di agire all'interno di un quadro di legalita` internazionale, chiarendo all'opinione pubblica mondiale quali obiettivi politici si vogliono perseguire in Kosovo. Chiedono inoltre che non venga presa la decisione di un intervento aereo armato della Nato, che renderebbe molto piu` difficile la pace fra le popolazioni e complicherebbe la possibilita` di un'interposizione per motivi umanitari. Le associazioni ritengono sia possibile raggiungere un accordo all'interno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per una interposizione autorevole che blocchi ogni iniziativa armata in Kosovo e permetta gli interventi umanitari. Per questo fanno appello al volontariato e alla societa` civile per una vigilanza e pressione sulle decisioni della Comunita` internazionale e per una presenza costante sul territorio del Kosovo a fianco delle popolazioni colpite e per un monitoraggio sul rispetto dei diritti umani. A quanti condividono queste richieste, rinnovano l'invito a partecipare al progetto I Care che prevede una mobilitazione in Italia, la presenza costante di volontari in Kosovo e un'azione diretta nonviolenza a Prishtina il 10 dicembre 1998, 50° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. 12 ottobre 1998 Associazione nazionale Beati i costruttori di pace Associazione Papa Giovanni XXIII Campagna per una soluzione nonviolenta in Kossovo GAVCI (Gruppo Autonomi Volontariato Civile in Italia MIR Italia (Movimento Internazionale di Riconcialiazione) Pax Christi Italia
Cento, 19 ottobre 1998 Oggetto: convocazione conferenza stampa - mercoledì 28 ottobre 1998, ore 11 Palazzo del Governatore (piazza Guercino) a Cento (FE). "Ironia, satira, dolore: Bonzagni pittore, illustratore": è questo il titolo della mostra che inaugurerà il 28 novembre 1998 e completamente dedicata all'estro ed alla creatività dell'artista centese Aroldo Bonzagni (1887 - 1918), firmatario del manifesto d'adesione al Futurismo dal quale poi si dissociò. L'iniziativa espositiva - promossa dal Comune di Cento in collaborazione con la Galleria d'Arte S.Agostino di Torino e Rolo Banca 1473 - rimarrà aperta fino al 28 febbraio 1999 e si articolerà in due sedi espositive entrambi a Cento: nella Galleria d'Arte Moderna all'interno del Palazzo del Governatore e nelle sale dell'antica Rocca. La mostra sarà correlata ad un catalogo con saggi di Fausto Gozzi, Paola Pallottino, Lucio Scardino e Vittorio Sgarbi. Alla conferenza stampa - il 28 ottobre alle 11 al Palazzo del Governatore a Cento - interverranno Paolo Fava sindaco di Cento, Annalisa Bregoli vicesindaco, Giancarlo Mandrioli assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione, Fausto Gozzi responsabile del settore Cultura. Prevista anche la presenza di rappresentanti degli sponsor. Per dare conferma della Vs. presenza siete pregati di contattare l'Ufficio stampa entro lunedì 26 ottobre 1998. Ufficio Stampa Tel.051.6843.108 (diretto) fax.051.90.30.79 stampa{Sostituisci con chiocciola}comune.cento.fe.it
*LOTTA D'ANGELI. MESSAGGI DA UN UOMO IN FUGA* UNO SPETTACOLO DI ANDREA ADRIATICO IN TOURNEE DA BERLINO A ROMA Il cielo sopra la città è popolato di angeli e le strade sono attraversate da uomini e donne in fuga. LOTTA D'ANGELI. MESSAGGI DA UN UOMO IN FUGA, visione misteriosa e fascinosa di una umanità abitata dai conflitti e dalle incompatibilità, è l'ultimo spettacolo di Andrea Adriatico e della compagnia :riflessi, impegnati in una tournée internazionale a partire dal 28 ottobre 1998. LE TAPPE CONFERMATE DELLA STAGIONE: * BERLINO (Podewil, Festival TEATRI 90 Junge Italienische Szene, 28-30 ottobre 1998) * ROMA (Teatro Due, 3-8 novembre 1998) * BOLOGNA (Teatri di Vita, 12-16 novembre 1998) * VENEZIA (Teatro Fondamenta Nuove, 23-25 novembre) * SCANDICCI, Firenze (Teatro Studio, 4-6 marzo 1999). LOTTA D'ANGELI. MESSAGGI DA UN UOMO IN FUGA è una raffinata composizione di immagini in cui si raccolgono voci e suoni provenienti dai nostri vicoli e da altri confini, dalla cronaca e dall'episodio biblico di Giacobbe in lotta con l'angelo. E' una riflessione, cinica e sensuale, sul rapporto fra un uomo e una donna, sui desideri e le repulsioni, sul sacro e il profano. Ed è una riflessione, sottile e cifrata, inquietante e ammaliante, sull'Italia contemporanea, verso la memoria ma oltre gli stereotipi, prodotta da tre centri europei del nuovo teatro: La Fonderie di Le Mans (Francia), il Podewil di Berlino (Germania), e Teatri di Vita di Bologna. Lo spettacolo è diretto da Andrea Adriatico, con la drammaturgia di Milena Magnani, con Patrizia Bernardi, Gabriella Fabbri e Giorgio Volpi; video di Cocito & Pastore e Ciprì & Maresco; scena di Andrea Cinelli e Roberto Ledda; abiti e scarpe di Etro; impermeabili e accessori di Mandarina Duck. Produzione :riflessi 1998 - Teatri di Vita - La Fonderie - Podewil, con il contributo di: Comune di Bologna - Settore Cultura, Regione Emilia Romagna - Servizio Cultura, Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento dello Spettacolo. INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: TELEFONO 051-522080 LOTTA D'ANGELI E' IN INTERNET: http://www.geocities.com/Broadway/Alley/7676
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